Dopo il ko decisivo con la Norvegia, gli Azzurri di Gattuso dovranno passare per gli spareggi mondiali: quali sono i meccanismi dei playoff, i rischi e le possibili avversarie.
Il fallimento dell’ultima chance diretta
L’Italia non è riuscita nell’impresa di qualificarsi direttamente per il Mondiale 2026. La sconfitta contro la Norvegia ha chiuso ogni speranza: la differenza reti è troppo ampia per un’eventuale rimonta, e il secondo posto nel girone è diventato ormai la realtà più concreta. Gli Azzurri, dunque, sono condannati a passare per gli spareggi. E questa (purtroppo) non è una novità recente: anche nei precedenti cicli mondiali l’Italia ha dovuto affrontare percorsi complicati. Un meccanismo che può trasformarsi in una trappola assai insidiosa.
Cosa sono i playoff per i mondiali e come funzionano
Il sistema per il 2026 è ben definito: agli spareggi europei parteciperanno sedici nazionali. Di queste, dodici sono le seconde classificate dei gironi di qualificazione, mentre le restanti quattro sono le migliori vincitrici di gironi della Nations League 2024/25 che non hanno già ottenuto l’accesso tramite i gironi.
L’assegnazione delle gare avviene tramite sorteggio il 20 novembre a Zurigo, dove le 16 nazionali saranno suddivise in quattro “percorsi” (Path A, B, C, D). Ciascuno con una semifinale e una finale, entrambe giocate in gara unica. Per definire gli accoppiamenti, le squadre vengono distribuite in quattro fasce. Le dodici seconde classificate si basano sul ranking FIFA di novembre 2025 per formare le fasce 1, 2 e 3. Le “ripescate” della Nations League entrano invece tutte nella quarta fascia. Nel sorteggio, le semifinali vedranno le squadre di prima fascia affrontare quelle della quarta; la seconda fascia affronterà la terza. Le nazionali nelle fasce 1 e 2 giocheranno la semifinale in casa.
Per la finale di ciascun percorso, invece, la sede verrà decisa da un ulteriore sorteggio. Le quattro vincitrici dei percorsi staccheranno il pass per la fase finale del Mondiale negli Stati Uniti, Messico e Canada.
Le date già stabilite prevedono semifinali il 26 marzo 2026 e le finali il 31 marzo 2026.
Un rischio concreto per l’Italia
Il sorteggio rappresenta un momento delicato per la Nazionale di Gattuso. Pur essendo in prima fascia grazie al ranking, l’Italia non può permettersi di sottovalutare gli avversari. Secondo le proiezioni attuali, le possibili avversarie nella semifinale potrebbero arrivare proprio dalla quarta fascia, composta da squadre provenienti dalla Nations League. Tra queste, spiccano Svezia, Romania, Irlanda del Nord e Galles. La Svezia, in particolare, è un “incubo” storico per l’Italia, già protagonista nelle qualificazioni di altri Mondiali. La finale ipotetica, invece, potrebbe mettere di fronte gli Azzurri a squadre come la Macedonia del Nord, la Scozia, la Slovacchia, l’Albania, la Bosnia o il Kosovo.
In più, il percorso è insidioso perché non si gioca su due partite: entrambe le gare (semifinale e finale) sono a eliminazione diretta. In questo caso un errore può costare tutto e non c’è margine di errore.
Le possibili conseguenze per gli Azzurri
Per l’Italia, tornare ai Mondiali passando dai playoff significa affrontare un doppio scontro secco (una semifinale e una finale) senza la sicurezza di tornare a giocare. Qualche anno fa, gli Azzurri hanno già pagato un errore in un confronto diretto: basti pensare alla sconfitta con la Svezia nei playoff per la Russia 2018. Chi vince solo una delle due partite (semifinale + finale) guadagna il pass per la Coppa del Mondo. Le altre restano a casa. In più, il fatto di giocare la semifinale in casa è un vantaggio, ma non risolve tutti i problemi: la finale potrebbe disputarsi fuori, a seconda di come sarà estratta la sede.
L’Italia è dunque chiamata a gestire un momento delicato, che mette alla prova il carattere e la solidità della squadra. Dopo anni di assenza dai Mondiali, il cammino non è semplice: il sorteggio del 20 novembre diventa un momento cruciale, capace di definire non solo le avversarie, ma anche la strada psicologica verso marzo 2026.
Serve concentrazione, e forse un po’ di fortuna. In ogni caso, gli Azzurri sono di nuovo su un binario dove non saranno ammessi passi falsi.
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