I consumatori, non solo italiani, sono sempre più disponibili a comprare prodotti ecosostenibili ed ecocompatibili. Più a parole che a fatti.
Tutte le ricerche di mercato basate sulle dichiarazioni dei consumatori da diversi anni affermano che la maggior parte di loro sarebbe incline a pagare di più per un acquisto basato su pratiche ecosostenibili.
La prima, tra quelle importanti e affidabili, ad affermare la disponibilità di oltre il 60% degli intervistati, fu realizzata da McKinsey & Company, la storica società di consulenza strategica, negli Stati Uniti nel 2020.
La più recente, sempre tra quelle con un numero di intervistati ragguardevole, è stata realizzata lo scorso anno dal network internazionale di consulenza PwC e ha recepito che le persone sono disposte a spendere fino al 9,7% in più per un prodotto di certa fabbricazione e provenienza ecosostenibile. Con la finalità, espressa dal 46% del campione, di ridurre il proprio impatto ambientale.
Il mercato premia poco l’ecosostenibilità
La conferma si è avuta dal mercato, che dal 2019 ha visto per quel tipo di prodotti un incremento di fatturato dell’8% superiore rispetto a quello di analoghe derrate “normali”.
Una conferma però piuttosto limitata: di fatto solo un acquirente su quattro opera acquisti eco-friendly, non certo la stragrande maggioranza che dovrebbe farlo, stando alle dichiarazioni di intenti. E sono in particolare i giovani della generazione zeta, nati tra la fine degli Anni 90 e i primi del decennio scorso, a preoccuparsi di acquistare in maniera informata e consapevole.
Quello che in psicologia è definito “divario tra il dire e il fare” diventa in questo caso il non intraprendere azioni concrete per sopperire, seppur minimamente, alle preoccupazioni dettate da una pur sentita problematica. Perché allora questa mancanza di azione non dovuta a una mancanza di attenzione?
Sono prodotti troppo costosi?
Innanzitutto perché molti credono che i prodotti sostenibili siano troppo costosi. Sono più costosi in effetti, e ciò è dovuto a processi produttivi privi di determinate sostanze chimiche o pesticidi, dal fatto che quasi sempre non possono essere realizzati in serie, dal costo della certificazione ecologica e anche dall’utilizzo di imballaggi riciclati.
Però spesso gli operatori eco-friendly utilizzano materiali di migliore qualità – in particolare nell’ambito della moda, dove anche grandi marchi attivano pratiche etiche dal punto di vista ambientale per attirare la Gen Z – affinché i loro prodotti durino più a lungo, il che, a lungo termine, costituisce un risparmio.
Sono veramente ecosostenibili?
Un altro fattore di freno è la mancata certezza dei consumatori sulla sostenibilità dei prodotti che acquistano, sui metodi di produzione, imballaggio e risparmio idrico e sulla giustizia sociale e ambientale cui afferiscono. In particolare se venduti in rete, oppure in negozio quando esistono scetticismi come quello relativo alla frutta e verdura provenienti dal sud, dove le mafie hanno pesantemente investito in agricoltura.
Le soluzioni si stanno attivando. Amazon, ad esempio, si è organizzata da qualche tempo con il programma Climate Pledge Friendly, che collabora con enti di certificazione terzi e rende, grazie al logo della foglia stilizzata, facile identificare i prodotti ecocompatibili dell’immenso sito di vendita. E varie altre società ne stanno seguendo l’esempio.
Ancora esiste una retorica che porta alcuni conservatori a denigrare i prodotti sostenibili, nonostante tutte le ricerche di mercato abbiano appurato che chi sceglie questo tipo di shopping lo considera un fattore da cui tutti possono trarre beneficio e lo fa indipendentemente dalla propria posizione nello spettro politico.
La diffusione degli acquisti ecosostenibili risolverà i dubbi
Il diffondersi della pratica di acquistare eco-friendly rimane determinante anche per superare questi dubbi. Sia perché le persone si preoccupano più di quanto immaginiamo di ciò che gli altri pensano delle loro azioni, perciò più gli acquirenti rendono lo shopping ecocompatibile la norma, più gli altri ne seguiranno l’esempio.
Sia soprattutto perché più i consumatori acquistano questi prodotti, più sono destinati a diventare accessibili. I prodotti sostenibili sono attualmente più costosi perché non sono molto richiesti, ma, se la domanda aumenta, i tassi di produzione e i prezzi non potranno che scendere, rendendoli più convenienti per tutti.
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