Il carovita frena i sogni di vacanze lontane per milioni di italiani. Secondo un’indagine YouGov, in molti scelgono la “Staycation”, le ferie tra le mura domestiche o a pochi chilometri da casa. Una tendenza che non è solo sinonimo di rinuncia, ma anche di creatività e nuove opportunità per il turismo di prossimità.
Una vacanza “no-stress”
L’estate del 2025 è, per molti, un’estate da vivere tra le mura amiche, alla riscoperta delle piccole gioie e delle bellezze a portata di mano. Complice un’inflazione che continua a erodere il potere d’acquisto e un quadro economico incerto, un numero crescente di italiani sceglie la “staycation”.
Il termine, nato dall’unione delle parole inglesi “stay” (rimanere) e “vacation” (vacanza), descrive perfettamente la decisione di trascorrere le ferie a casa o nelle immediate vicinanze. Secondo i dati del nuovo Behavior Change Report di YouGov, quest’anno la scelta coinvolge ben un italiano su quattro (25%). Una quota significativa che decide consapevolmente di non partire per vivere una vacanza “no-stress” e a chilometro zero, lontano dai costi e dalla frenesia dei grandi viaggi.
Staycation, una scelta dettata dal portafoglio
Alla base di questa tendenza ci sono motivazioni prevalentemente economiche. L’indagine di YouGov rivela che l’80% degli italiani prevede di spendere per le vacanze al massimo quanto lo scorso anno, con un consistente 38% che dichiara l’intenzione di risparmiare ulteriormente.
A questi si aggiunge un 7% che non destinerà alcun budget ai viaggi. Anche per chi ha deciso di partire, il fattore determinante nella scelta della meta è il rapporto qualità-prezzo, indicato dal 58,6% dei partecipanti al sondaggio. Numeri che si inseriscono in un contesto più ampio di difficoltà economiche: L’aumento dei prezzi, che secondo l’Istat ha toccato trasporti, alloggi e pacchetti vacanza, ha reso il viaggio un lusso per molti.
Non solo risparmio, ma creatività e convivialità
Sarebbe però sbagliato considerare la “staycation” solo come una privazione. Al contrario, per un numero crescente di persone, rappresenta un’opportunità per riappropriarsi del proprio tempo e spazio, lontano dallo stress e dagli imprevisti che spesso accompagnano i viaggi. Il tempo liberato si trasforma così in un laboratorio di creatività e benessere. I dati sono evidenti. Il 32% degli italiani, secondo il report YouGov, approfitta delle ferie casalinghe per esplorare le attrazioni locali oppure per dedicarsi a rendere la propria abitazione un’oasi di relax.
Si riscoprono passioni accantonate durante l’anno, dal giardinaggio al bricolage, fino alla lettura di quel libro che da mesi attende sul comodino. La buona tavola, poi, si conferma un pilastro irrinunciabile. Il 30% degli intervistati si cimenta con nuove ricette, trasformando la cucina in un luogo di sperimentazione e piacere. In parallelo, il 28% non rinuncia al rito del barbecue con gli amici, un classico estivo che rafforza legami e celebra la convivialità. Piccole attività, in apparenza semplici, che disegnano in realtà un desiderio profondo di autenticità, di esperienze vissute con calma e consapevolezza, in netto contrasto con il turismo di massa
Le nuove frontiere del turismo di prossimità
Il fenomeno della “staycation” apre nuove prospettive per il settore turistico. Se da un lato calano le presenze degli italiani nelle località di villeggiatura tradizionali, come evidenziato dal -15% registrato in media sulle spiagge a luglio, con picchi (sempre al ribasso) in Emilia-Romagna e Calabria, dall’altro cresce l’interesse per un turismo diverso. Si assiste a un boom delle presenze in montagna, alla ricerca di refrigerio e di un contatto più diretto con la natura.
Emerge con forza lo “slow travel”, un modo di viaggiare lento, fatto di vacanze brevi e a pochi chilometri da casa, per riscoprire il territorio con più consapevolezza.
Un’opportunità da cogliere
Il report YouGov, riflette l’importanza crescente di un tempo libero orientato all’esperienza, anche senza allontanarsi da casa. La voglia di viaggiare rimane viva, certo, ma i fattori economici stanno plasmando nuove abitudini.
Il nuovo scenario diventa un’opportunità per gli operatori turistici e i brand, chiamati a intercettare le nuove esigenze dei consumatori. L’offerta di esperienze locali, la valorizzazione dei prodotti del territorio e la creazione di servizi pensati per un turismo “a chilometro zero” possono rappresentare la chiave per conquistare un pubblico sempre più vasto e attento. Trasformando una tendenza nata dalla necessità in un nuovo modello di sviluppo turistico, sostenibile e diffuso.
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