I dati presentati al settimo Italian Barometer Obesity Forum confermano la tendenza in crescita. Gran parte dell’incremento è legato all’ invecchiamento
I numeri più recenti confermano come l’obesità in Italia sia diventata una vera emergenza sanitaria, coinvolgendo 23,3 milioni di persone adulte. Preoccupa però anche l’aumento tra le nuove generazioni, soprattutto tra le donne. I dati Istat, presentati ieri a Roma durante il settimo Italian Barometer Obesity Forum “Obesità in Italia 2025: Dati, Impatti e Prospettive politico, sanitarie e legislative di intervento”, hanno offerto una fotografia dettagliata della situazione. Al tavolo hanno partecipato istituzioni, esperti, società scientifiche e associazioni pazienti, tutti interessati a definire le strategie da mettere in campo contro questa pandemia silenziosa.
Crescita costante e fattori che influenzano l’obesità
Negli ultimi vent’anni, l’obesità in Italia ha registrato un aumento significativo. Roberta Crialesi, responsabile del Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza dell’Istat, ha spiegato come la quota di persone in eccesso di peso sia cresciuta dal 42,6% del 2003 al 46,9% nel 2024. Questa crescita è in gran parte legata all’invecchiamento della popolazione, ma l’aumento dell’obesità, in particolare, è stato rilevante anche nelle fasce più giovani e adulte, raggiungendo l’11,8% della popolazione contro il 9% di vent’anni fa.
Uno degli aspetti più preoccupanti dell’obesità in Italia è proprio l’incremento tra i giovani adulti e le donne nate negli anni 2000, che oggi mostrano percentuali di eccesso di peso più alte rispetto alle generazioni precedenti.
L’impatto sulla salute pubblica
Nel dettaglio, i dati riferiscono che la percentuale di eccesso di peso all’età di 20-24 anni è molto più alta tra i nati nei primi anni 2000 (21,6%) rispetto a chi è nato negli anni ’60 (13,4%). Un incremento ancora più evidente tra le donne della stessa fascia di età; l’eccesso di peso riguarda infatti il 17,4 % delle nate tra il 2000 e il 2004 contro il 9,0 % delle nate tra il 1960 e il 1964. L’evento di ieri ha messo in luce anche la complessità dell’obesità in Italia, definita dal presidente di Ibdo Foundation, Paolo Sbraccia, come una malattia multifattoriale legata non solo alla genetica ma anche a stili di vita sempre più sedentari e a diete scorrette. L’obesità è infatti associata a oltre 250 patologie, tra cui diabete, malattie cardiovascolari e alcune forme tumorali, causando un impatto rilevante sulla qualità della vita e sulla spesa sanitaria.
Sovrappeso e obesità: il ruolo dell’invecchiamento della popolazione negli ultimi 20 anni
Negli ultimi vent’anni, la percentuale di persone con un peso superiore al normale è aumentata in Italia, passando dal 42,6% nel 2003 al 46,9% nel 2024. Gran parte di questo aumento è dovuto all’invecchiamento della popolazione: se si escludesse l’effetto dell’età, la crescita sarebbe di appena un punto percentuale. Tuttavia, per quanto riguarda l’obesità, la situazione è diversa: la quota di persone obese è cresciuta dal 9% all’11,8%, con un aumento di circa il 30%. Anche considerando l’età, l’aumento resta rilevante, passando dal 9,3% all’11,3%, pari a un +21,5%. Come spiega Roberta Crialesi, responsabile del Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza dell’Istat, “l’invecchiamento ha un impatto minore sull’obesità, che è invece cresciuta soprattutto tra i giovani e gli adulti, anche se rimane più diffusa tra gli anziani.”
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