Secondo la scienza parlare più lingue protegge corpo e mente dall’età che avanza
Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Aging ha rivelato come il multilinguismo rappresenti un vero e proprio scudo contro il passare del tempo. I ricercatori hanno esaminato oltre 86mila persone di età compresa tra 50 e 90 anni, distribuite in 27 Paesi europei, scoprendo che chi parla più lingue mostra segni di invecchiamento biologico significativamente più lenti rispetto a chi ne conosce una sola. E che più idiomi si praticano più il rallentamento diventa significativo.
Un’età biologica diversa da quella anagrafica
I ricercatori hanno confrontato l’età anagrafica dei partecipanti con una serie di indicatori biologici: stato di salute generale, forma fisica, stile di vita e attività sociale. L’obiettivo era determinare se una persona fosse biologicamente più giovane o più anziana rispetto agli anni vissuti. Alla fine, le persone che parlano una sola lingua avevano più probabilità di sperimentare un “invecchiamento accelerato”, una condizione in cui l’età biologica supera quella cronologica. Al contrario, i multilingue presentavano un rischio dimezzato. Inoltre, l’effetto protettivo cresce proporzionalmente al numero di lingue conosciute. Come spiega Agustin Ibanez, coautore della ricerca: “Ogni lingua aggiuntiva offriva una protezione misurabile. È un segnale forte che l’attività mentale quotidiana, come l’uso di più lingue, può influenzare il ritmo biologico dell’invecchiamento”.
Il meccanismo della “riserva cognitiva”
Il multilinguismo mantiene giovane l’organismo grazie alla “riserva cognitiva”. Parlare più lingue non significa semplicemente accumulare vocaboli nella memoria: rappresenta un esercizio costante e complesso per il cervello. Mentre si usa una lingua, tutte le altre rimangono attive in background, creando un continuo lavoro di gestione dell’attenzione, inibizione delle interferenze e passaggio tra diverse strutture grammaticali. Questo allenamento quotidiano rafforza proprio quelle reti cerebrali che tendono a indebolirsi con l’età e che risultano più vulnerabili al declino cognitivo, ai disturbi della memoria e alla demenza. Si tratta di un processo di neuroplasticità, ovvero della capacità del cervello di riorganizzarsi e adattarsi continuamente agli stimoli che riceve.
Un vantaggio che va oltre la mente
Ibanez sottolinea come il meccanismo sia multilivello e non si limiti al piano puramente neurologico. Il multilinguismo favorisce anche le relazioni sociali, il senso di appartenenza culturale e probabilmente la regolazione emotiva. Queste esperienze contribuiscono a ridurre lo stress e sostengono la salute cardiovascolare, metabolica e immunitaria. Mentre lavori scientifici passati si erano concentrati principalmente sul declino cognitivo, utilizzando campioni più ridotti, questa nuova analisi offre una visione molto più completa. Gli effetti positivi del multilinguismo si estendono alla salute generale, non solo alle capacità mentali. Per questo lo studio è così importante.
L’Italia e il ritardo nel multilinguismo
Secondo i dati dell’Unione Europea, circa tre quarti degli adulti in età lavorativa parlano più di una lingua. I Paesi nordici tendono a primeggiare in questa classifica, mentre l’Europa meridionale mostra maggiori difficoltà. L’Italia si posiziona tra i Paesi più monolingui del continente. Dall’Eurobarometro emerge che il 59% degli italiani conosce esclusivamente la propria lingua madre, una percentuale tra le più alte in Europa e superiore alla media dell’Unione del 46%. Solo il 41% della popolazione dichiarava di saper conversare in almeno una lingua straniera, contro una media europea del 54% e un 75% tra i cittadini in età lavorativa. Occorre però precisare che questi dati risalgono a oltre un decennio fa. Negli ultimi anni, l’esposizione quotidiana all’inglese attraverso internet, le piattaforme di streaming e i viaggi potrebbe aver migliorato la situazione, anche se non disponiamo ancora di indagini altrettanto complete per confermarlo con certezza.
TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU SPAZIO50.ORG
© Riproduzione riservata
