La circonferenza del polpaccio emerge come un indicatore chiave per valutare la massa muscolare e prevedere il rischio di mortalità negli over 80. Uno studio italiano ne conferma l’efficacia, suggerendo l’adozione di questa misurazione nella pratica clinica quotidiana
Misurare, per invecchiare meglio
Senza dubbio, la salute in età avanzata è un tema di crescente rilevanza; con la popolazione anziana in costante aumento e la ricerca scientifica impegnata a individuare indicatori sempre più precisi per monitorare il benessere e prevenire patologie.
In questo contesto, una scoperta recente si affaccia nel vasto panorama geriatrico: la misurazione della circonferenza del polpaccio come indice predittivo della sarcopenia e del rischio di mortalità negli anziani. Un dato semplice, rapido e non invasivo, che promette di rivoluzionare l’approccio alla valutazione della massa muscolare, superando l’efficacia di altre misurazioni antropometriche.
Un marcatore più efficace della massa muscolare
Per anni, l’attenzione della comunità scientifica si è concentrata su indicatori come la circonferenza del braccio o dell’addome per valutare la composizione corporea e la massa muscolare.
Tuttavia, uno studio innovativo, presentato al recente congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) a Firenze e pubblicato sulla rivista Experimental Gerontology, ha evidenziato come la circonferenza del polpaccio sia un marcatore più efficiente e affidabile, specialmente negli over 80. Questo perché le misurazioni al braccio o all’addome possono essere influenzate maggiormente dall’accumulo di tessuto adiposo, rendendo meno precisa la stima della reale massa muscolare. La misurazione del polpaccio destro, eseguita da seduti con il piede appoggiato a terra e nel punto di massima circonferenza, si rivela quindi un metodo rapido per individuare precocemente una ridotta massa muscolare, fattore che si associa a un aumentato rischio di cadute, disabilità, ricoveri ospedalieri, complicazioni post-operatorie e progressione di malattie croniche. Di conseguenza, una muscolatura adeguata e tonica si traduce in una migliore qualità della vita e in una maggiore aspettativa di sopravvivenza.
Un polpaccio piccolo triplica il rischio di mortalità
I dati emersi dallo studio condotto nella regione del Sirente, in Abruzzo, sono piuttosto eloquenti. I ricercatori, coinvolgendo 364 ottantenni, li hanno monitorati per dieci anni, suddividendoli in due gruppi in base alla circonferenza del polpaccio. I risultati hanno dimostrato in modo inequivocabile che l’85,3% dei partecipanti con una circonferenza del polpaccio inferiore a 30 cm negli uomini e a 28 cm nelle donne è deceduto, contro il 65,1% di coloro che presentavano una circonferenza adeguata (superiore a 35 cm negli uomini e a 33 cm nelle donne). Questo si traduce in un rischio di morte triplicato per chi ha un polpaccio piccolo.
Al contrario, una circonferenza superiore a 35 cm negli uomini e a 33 cm nelle donne è indicativa di una buona massa muscolare complessiva e riduce del 70% il rischio di morte nei dieci anni successivi. Questi numeri, ha sottolineato Andrea Ungar, presidente della Sigg e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze, rimangono significativi anche considerando altri fattori di rischio noti per l’anziano, come il declino cognitivo o l’indice di massa corporea.
Sarcopenia, un processo inesorabile ma arginabile
La perdita di massa muscolare, o sarcopenia, è un processo fisiologico inevitabile che si intensifica con l’avanzare dell’età.
A partire dai 45 anni, si registra una perdita dell’8% della forza muscolare ogni dieci anni, una percentuale che può arrivare al 60% superati i 75 anni. Questo depauperamento del patrimonio muscolare non è solo una questione di forza fisica, ma ha ripercussioni significative sulla salute generale, influenzando negativamente le capacità cognitive, le funzioni cardiovascolari e respiratorie e la risposta immunitaria. Tuttavia, il processo può essere arginato.
La chiave sta in un binomio fondamentale: esercizio fisico costante e un’alimentazione adeguata. Camminare regolarmente, praticare attività fisica moderata e seguire una dieta bilanciata, ricca di proteine, sono strategie efficaci per mantenere la massa muscolare e contrastare gli effetti dell’invecchiamento. La misurazione della circonferenza del polpaccio si propone, in questo contesto, come un metodo utile per misurare il grado di forma fisica dai 40 anni in poi, permettendo di intervenire tempestivamente per garantire una massa muscolare adeguata e invecchiare con un basso rischio di sarcopenia.
Insonnia e muscoli, un legame inaspettato
Oltre all’età e alla mancanza di attività fisica, un altro fattore emergente nel panorama della perdita di massa muscolare è la qualità del sonno. Il programma di prevenzione “Longevity Check-up 8+”, ha esplorato l’associazione tra qualità del sonno e funzionalità muscolare in un gruppo di quasi 2.000 anziani italiani. E i risultati sono stati sorprendenti: le persone con scarsa qualità del sonno hanno mostrato una probabilità del 40% superiore di sviluppare sarcopenia rispetto a coloro che godevano di un buon riposo.
Questo fenomeno è legato al fatto che la privazione di sonno interferisce con la sintesi proteica muscolare. Un sonno scarso e irregolare, infatti, riduce l’attività di ormoni anabolici come il testosterone e l’ormone della crescita, che stimolano la produzione di proteine muscolari, e aumenta quella del cortisolo, un ormone catabolico che favorisce la degradazione del muscolo. Inoltre, la privazione del sonno promuove uno stato infiammatorio cronico, caratterizzato da un aumento di citochine pro-infiammatorie, che contribuisce ulteriormente alla riduzione della sintesi proteica e al degrado muscolare. Fortunatamente, l’esercizio fisico si rivela un ottimo antidoto, capace di attenuare gli effetti negativi della perdita di sonno sul metabolismo muscolare.
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