Dopo il debutto negli Stati Uniti, la nuova funzione di Meta AI permette di generare e condividere brevi filmati attraverso semplici comandi testuali. La bacheca trasforma l’applicazione degli occhiali intelligenti in un vero laboratorio creativo digitale.
Una bacheca dove i video nascono dalle parole
Meta ha deciso di espandere anche nel mercato europeo la sua ultima novità nel campo dell’intelligenza artificiale. Si chiama Vibes ed è una piattaforma integrata nell’applicazione Meta AI, fino a questo momento utilizzata principalmente per gestire gli occhiali intelligenti.
Il servizio consente di creare brevi video partendo da semplici descrizioni scritte, senza bisogno di competenze tecniche particolari o di costose attrezzature. L’azienda di Menlo Park ha lanciato questa funzione negli Stati Uniti alla fine di settembre scorso, registrando numeri impressionanti. Secondo i dati ufficiali, nei primi trenta giorni gli utenti americani hanno generato circa 20 miliardi di immagini. Ora la piattaforma sbarca in Italia e negli altri Paesi europei, trasformando l’applicazione in uno spazio dove l’intelligenza artificiale diventa protagonista assoluta della creazione di contenuti.
Come funziona Vibes
Il funzionamento di Vibes risulta piuttosto intuitivo. Gli utenti scrivono una richiesta testuale, quella che in gergo tecnico viene chiamata “prompt”, descrivendo il tipo di video che vogliono ottenere. L’intelligenza artificiale elabora il comando e restituisce quattro diverse versioni del filmato, lasciando libertà di scelta su quale utilizzare.
A questo punto è possibile aggiungere una colonna sonora, inserire una descrizione e pubblicare il risultato finale sulla bacheca condivisa con gli altri utilizzatori. I video possono essere scaricati sul proprio dispositivo oppure condivisi direttamente sulle altre piattaforme social di proprietà del gruppo, come Instagram, Facebook e WhatsApp. Esiste anche la possibilità di riprendere un contenuto già pubblicato da altri utenti e modificarlo, cambiando la musica o chiedendo all’algoritmo di apportare variazioni attraverso nuove indicazioni testuali. Questo meccanismo di condivisione e rielaborazione alimenta continuamente il sistema, che migliora le proprie capacità generative grazie ai contributi di chi utilizza la piattaforma.
Come cambia l’applicazione Meta AI
L’arrivo di Vibes ha comportato una riorganizzazione completa dell’applicazione Meta AI disponibile in Italia. In precedenza, questa app serviva esclusivamente per controllare e gestire gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta e Oakley Meta, i dispositivi indossabili frutto della partnership tra il colosso tecnologico californiano e il gruppo italo-francese specializzato nell’ottica.
Con l’aggiornamento di questi giorni, l’interfaccia si è arricchita di nuove sezioni. Al centro della barra inferiore compare un pulsante circolare con sfumature blu e viola, lo stesso simbolo che molti utenti hanno già notato apparire nelle applicazioni di messaggistica e nei social network del gruppo. Premendo questo tasto si accede al chatbot di intelligenza artificiale, una finestra dedicata dove è possibile porre domande e ricevere risposte su qualsiasi argomento.
Le funzionalità legate agli occhiali intelligenti non sono scomparse, ma sono state spostate in una schermata specifica. Per raggiungerla basta toccare l’icona in basso a destra, quella che riproduce proprio la forma di un paio di occhiali. Sul lato opposto, in basso a sinistra, si trova invece l’ingresso a Vibes, la bacheca dei video generati artificialmente. Per iniziare a creare contenuti serve cliccare sul simbolo “più” posizionato in alto a destra. Non occorre registrarsi né pagare alcun abbonamento: basta scaricare gratuitamente l’applicazione Meta AI dagli store digitali per dispositivi mobili. La piattaforma si presenta come un flusso continuo di brevi filmati che gli utenti possono scorrere in modo simile a quanto accade con i contenuti dei social tradizionali.
Il dibattito sui contenuti generati artificialmente
L’espansione di Vibes in Europa arriva mentre cresce il dibattito pubblico sui contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale.
Da mesi circolano discussioni sulle piattaforme social riguardo al fenomeno del cosiddetto “AI Slop”, un’espressione che indica la proliferazione di materiale generato automaticamente e spesso di qualità discutibile.
Per molti creator digitali questi strumenti sono sicuramente come nuove opportunità creative. Infatti offrono la possibilità di “democratizzare” la produzione di contenuti audiovisivi, permettendo a chiunque di dare forma visiva alle proprie idee senza dover padroneggiare software complessi di montaggio o possedere costose attrezzature di ripresa. Altri invece esprimono preoccupazioni sul possibile impatto negativo di queste tecnologie, temendo che l’eccessiva esposizione a contenuti generati artificialmente possa influenzare negativamente le capacità cognitive degli utilizzatori, in quello che viene definito “brainrot”, letteralmente “deterioramento cerebrale”.
Tuttavia, Meta non è l’unica azienda a muoversi in questa direzione. OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT, sta preparando il lancio della seconda versione di Sora, il suo sistema per generare video da descrizioni testuali.
La competizione nel settore della creazione di contenuti audiovisivi attraverso intelligenza artificiale si fa quindi sempre più intensa. Mentre negli Stati Uniti queste piattaforme hanno già raccolto milioni di utenti, l’Europa rappresenta un mercato strategico fondamentale per i giganti tecnologici, anche se caratterizzato da normative più stringenti in materia di protezione dei dati personali e regolamentazione dell’intelligenza artificiale.
Il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, entrato in vigore quest’anno, stabilisce infatti regole precise per l’utilizzo di questi sistemi, con particolare attenzione alla trasparenza e ai diritti degli utenti.
Un modello che impara dagli utenti
Dietro il funzionamento apparentemente semplice di Vibes si nasconde un meccanismo sofisticato di apprendimento automatico. Ogni video creato, ogni modifica richiesta, ogni contenuto condiviso contribuisce ad addestrare l’algoritmo. Il sistema analizza le richieste degli utenti, osserva quali risultati vengono scelti tra le quattro opzioni proposte, registra le modifiche successive e utilizza tutte queste informazioni per affinare progressivamente la propria capacità di interpretare i comandi testuali e generare filmati sempre più rispondenti alle aspettative. Questo processo di miglioramento continuo si basa proprio sull’interazione con le persone che utilizzano la piattaforma. Gli esperti del settore sottolineano come questo modello permetta alle aziende tecnologiche di sviluppare sistemi sempre più potenti sfruttando il contributo gratuito di milioni di utilizzatori, che forniscono dati preziosi semplicemente utilizzando il servizio.
La possibilità di modificare i contenuti altrui aggiunge un ulteriore livello di complessità al sistema. Gli utenti possono prendere un video già pubblicato e chiedere all’intelligenza artificiale di modificarlo secondo le proprie preferenze, creando una sorta di catena creativa dove ogni contenuto può diventare il punto di partenza per infinite variazioni.
Un meccanismo che ricorda le dinamiche dei meme e dei contenuti virali sui social tradizionali, ma trasferite in un contesto dove la tecnologia assume un ruolo centrale nel processo creativo. Anche la musica rappresenta un elemento importante nell’ecosistema di Vibes. La piattaforma offre una selezione di brani che possono essere aggiunti ai video, contribuendo a definire l’atmosfera e il tono del contenuto finale.
Integrazione con l’ecosistema Meta
La scelta di integrare Vibes nell’applicazione Meta AI non è casuale. L’azienda sta costruendo un ecosistema dove l’intelligenza artificiale permea tutti i suoi prodotti e servizi. Il simbolo blu e viola che identifica le funzionalità di intelligenza artificiale è già presente nelle applicazioni più utilizzate del gruppo: WhatsApp lo mostra per accedere alle funzioni di chat con l’assistente virtuale, Instagram lo propone per generare immagini, Facebook lo utilizza per vari strumenti di supporto agli utenti.
Vibes si inserisce in questa strategia più ampia, che punta a rendere l’intelligenza artificiale non più uno strumento specialistico ma parte integrante dell’esperienza quotidiana di miliardi di persone. Gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta e Oakley Meta rappresentano un altro tassello di questa visione, combinando dispositivi fisici indossabili con capacità di elaborazione artificiale avanzate.
Inoltre, la decisione di non richiedere pagamenti o registrazioni separate facilita l’adozione della piattaforma. Chiunque possieda uno smartphone può scaricare l’applicazione e iniziare immediatamente a sperimentare con la creazione di video. Una modalità di accessibilità che potrebbe accelerare la diffusione di contenuti generati artificialmente anche tra utenti meno esperti di tecnologia.
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