Un laboratorio all’avanguardia per l’assistenza ai pazienti con parkinson, sclerosi multipla e demenze attraverso tecnologie indossabili innovative
All’Università Federico II di Napoli nasce TechNeuroCare, un centro di eccellenza che promette di trasformare radicalmente l’approccio alle malattie neurodegenerative. Il progetto, sviluppato all’interno del CIRMIS, rappresenta un ponte tra ricerca avanzata e assistenza concreta per migliaia di pazienti. TechNeuroCare non è solo un laboratorio di ricerca, ma un ecosistema multidisciplinare che abbraccia la filosofia del Living Lab. L’iniziativa si inserisce nel più ampio Progetto Pnc Dheal-Com. L’obiettivo è creare un modello di assistenza sanitaria di prossimità, dove le cure non attendono il paziente in ospedale, ma lo raggiungono direttamente nel suo ambiente di vita. Un approccio che promette di garantire maggiore accessibilità, continuità assistenziale e soprattutto percorsi di cura personalizzati per ogni singolo paziente affetto da malattie neurodegenerative.
La simulazione clinica per i caregiver
Il cuore del Living Lab è rappresentato dalla simulazione clinica avanzata, una metodologia formativa che ridefinisce i concetti tradizionali dell’apprendimento medico. Questa tecnologia consenta ai caregiver di apprendere in un ambiente completamente realistico ma sicuro. Manichini ad alta fedeltà, sistemi di realtà virtuale e software interattivi trasformano la formazione in un’esperienza immersiva unica. I professionisti sanitari e i caregiver familiari possono così acquisire competenze tecniche e relazionali fondamentali per l’assistenza domiciliare di pazienti anziani, cronici o con disabilità, senza alcun rischio per persone reali. La struttura formativa comprende sale di simulazione all’avanguardia, regie di controllo sofisticate e piattaforme digitali avanzate che trasformano il centro anche in un polo di ricerca traslazionale di primo livello.
Tecnologie indossabili: Il monitoraggio continuo diventa realtà
L’aspetto rivoluzionario di TechNeuroCare risiede nell’implementazione di tecnologie indossabili per il monitoraggio continuo dei pazienti. Questi dispositivi avanzati promettono di trasformare la diagnosi precoce e il supporto personalizzato per chi soffre di malattie neurodegenerative come il parkinson, la sclerosi multipla e le demenze. La strategia operativa del centro prevede una distribuzione delle risorse attentamente calibrata: il 70% del personale si dedicherà ad attività ambulatoriali e sperimentazione sul campo, mentre il restante 30% si concentrerà sulla ricerca pura e l’aggiornamento tecnologico. Parallelamente, il 30% delle risorse finanziarie sarà investito direttamente nelle tecnologie per i pazienti, con il 70% destinato a ricerca e sviluppo.
Il programma contro il declino cognitivo
Il calendario delle sperimentazioni cliniche parte da gennaio 2026, quando inizieranno le prime sperimentazioni su pazienti per la diagnosi precoce e il monitoraggio del parkinson, mentre già da settembre 2025 partiranno gli studi per l’identificazione di sintomi silenti della sclerosi multipla. Il programma comprende anche simulazioni di ‘serious games’ condotti in realtà virtuale per contrastare il declino cognitivo lieve, attività specifiche per migliorare lo stile di vita dei pazienti con demenza e l’utilizzo di avatar adattivi per la riabilitazione neuromotoria. Quest’ultima applicazione è già operativa e sta producendo i primi risultati incoraggianti. Particolarmente innovativa è la sperimentazione di una tuta indossabile sensorizzata per la diagnosi e terapia della sclerosi multipla, un dispositivo all’avanguardia assoluta nel campo delle malattie neurodegenerative.
Risorse, partnership strategiche e obiettivo Living Lab
La sostenibilità economica del progetto poggia sui fondi derivati dalle risorse del PNRR e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari. Il finanziamento inoltre viene integrato attraverso bandi di ricerca competitivi, partnership industriali strategiche, fondi filantropici e programmi di formazione specializzata. La collaborazione con associazioni sanitarie e di pazienti come la Sin (Società Italiana di Neurologia) e l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) garantisce che le soluzioni sviluppate rispondano effettivamente ai bisogni reali dei malati e delle loro famiglie. Tappa finale del progetto l’accreditamento come Living Lab europeo, un riconoscimento che amplierebbe significativamente la visibilità internazionale e aprirebbe nuove opportunità di finanziamento su scala continentale.
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