L’UE, tramite il programma Erasmus+, finanzia un progetto per trasformare gli anziani in protagonisti della transizione ecologica. Grazie a una formazione mirata Seniors4Change si punta a valorizzare il loro sapere e a colmare il divario digitale.
La forza della “generazione d’argento”
L’Europa sta invecchiando, ma invece di vedere questo fenomeno come un ostacolo, l’UE ha deciso di trasformarlo in un’opportunità. Nasce così “Seniors4Change”, un progetto ambizioso co-finanziato dal programma Erasmus+ che si propone di mettere gli over 60 al centro della doppia transizione, quella ecologica e quella digitale.
L’iniziativa, che partirà con il suo terzo modulo ad agosto 2025, intende dimostrare il ruolo cruciale che la cosiddetta “generazione d’argento” può giocare nella costruzione di un futuro più sostenibile, sfruttando la potenza dei nuovi canali di comunicazione.

Il logo del progetto Senior4Change
Il progetto coinvolge una rete transnazionale di partner da cinque paesi: Francia, Bulgaria, Austria, Grecia e Portogallo.
La missione è, da un lato, recuperare e valorizzare quelle pratiche di vita sostenibile – come riparare, riutilizzare e ridurre gli sprechi – che spesso fanno parte del bagaglio culturale delle generazioni più anziane; dall’altro, fornire loro gli strumenti digitali per condividere questa preziosa conoscenza. Si crea così un ponte tra passato e futuro, combattendo il cambiamento climatico attraverso un approccio che unisce la saggezza tradizionale alla connettività globale.
Il nodo digitale in un’Europa che invecchia
Il contesto in cui si inserisce Seniors4Change è quello di un’Europa alle prese con un notevole divario digitale generazionale. Secondo i dati del Digital Economy and Society Index (DESI), l’indicatore della Commissione Europea che misura il livello di digitalizzazione dei paesi membri, l’Italia si colloca ancora sotto la media europea per competenze digitali. Inoltre, già il report Istat “Cittadini e Ict” del 2023 evidenziava come solo il 19,3% della popolazione italiana tra i 65 e i 74 anni possedesse competenze digitali di base.
A livello europeo, la situazione è leggermente migliore ma ancora lontana dagli obiettivi. Solo il 55,6% degli adulti europei ha skill digitali basilari, una cifra che rende difficile il raggiungimento del target dell’80% fissato per il 2030.
Questo digital divide non solo limita l’accesso a servizi essenziali, come l’home banking o la sanità elettronica, ma esclude una fetta importante della popolazione dalla partecipazione attiva alla società contemporanea. Progetti come Seniors4Change nascono proprio per rispondere a questa urgenza, trasformando un potenziale punto di debolezza in un motore di cambiamento positivo e inclusivo.
La formazione al centro del progetto Seniors4Change
Il cuore pulsante di “Seniors4Change” è un percorso formativo strutturato e pensato per essere accessibile e pratico. La prima fase ha visto l’organizzazione di focus group in ciascuno dei cinque paesi partner. Durante questi incontri, sono state raccolte e analizzate le abitudini e le pratiche “fai-da-te” sostenibili già messe in atto dagli anziani. Un patrimonio di conoscenze che rischiava di andare perduto e che, invece, è diventato la base per la creazione di un manuale di formazione di 15 ore.
Questo manuale non è però rimasto su carta. È stato trasformato in una piattaforma di e-learning interattiva, disponibile online, che offre moduli formativi su vari argomenti. Si va dalla lotta al cambiamento climatico fino a vere e proprie lezioni pratiche su come creare video, gestire un profilo social e comunicare efficacemente su piattaforme come Instagram, YouTube e Facebook. L’obiettivo è trasformare i partecipanti in veri “eco-influencer” della loro generazione, capaci di ispirare coetanei e non solo.
Dalla teoria alla pratica
Per garantire che le competenze acquisite non restino solo teoriche, il progetto – da agosto – prevede sessioni di formazione pratica in ogni nazione coinvolta. In questi laboratori, almeno 10 anziani per paese hanno l’opportunità di mettere direttamente in pratica quanto appreso. E lo faranno producendo contenuti digitali e video che raccontano le loro esperienze di sostenibilità. Sono dunque attività che non solo rafforzano le loro competenze tecniche, ma aumentano anche la loro fiducia e la loro consapevolezza del ruolo attivo che possono ricoprire.
I risultati di queste sessioni e le storie dei partecipanti vengono documentati e condivisi attraverso i canali del progetto, creando un circolo virtuoso di ispirazione e apprendimento. I partner di Seniors4Change si impegnano poi a raccogliere i progressi in report e casi di studio.
Questo, per monitorare l’impatto reale dell’iniziativa e per garantire che i risultati possano essere replicati e scalati in altri contesti europei.
Un modello per il futuro dell’invecchiamento attivo
Seniors4Change rappresenta così un esempio concreto di come si possa ripensare l’invecchiamento, puntando su inclusione digitale e partecipazione attiva. Un approccio che mette al centro il contributo degli anziani e che si inserisce pienamente nelle priorità dell’Unione Europea, sempre più orientata a promuovere la solidarietà tra generazioni e a valorizzare competenze spesso trascurate.
Il progetto, nella sua natura, ambisce a creare modelli replicabili in altri contesti europei, fornendo dati e buone pratiche che possano guidare future iniziative. Un modo per fare dell’esperienza degli over 60 una risorsa utile per l’intera società.
Foto in apertura: un momento della fase pilota del progetto Seniors4Change, in Austria.
Credit: seniors4change.eu/media
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