Salvadore Bartolomei, Assessore alle politiche sociali: «Vogliamo investire nella prevenzione per disporre di piccole comunità sostenibili»
Il cohousing del Moro a Lucca è un innovativo progetto abitativo destinato agli anziani che promuove la condivisione di spazi e risorse tra i suoi residenti, favorendo un senso di comunità e collaborazione. Situato in una zona centrale della città, il cohousing offre appartamenti indipendenti ma condivisi, ed è dotato di spazi comuni destinati ad attività sociali e culturali pensate per favorire l’invecchiamento attivo. Salvadore Bartolomei, Assessore alle politiche sociali, ne parla con 50&Più.
Perché è nato il progetto di senior cohousing?
Il progetto nasce nel 2014 ma è stato avviato concretamente nel 2016 su volontà del comune di Lucca che, con la collaborazione di altri enti pubblici e privati (Fondazione Cassa di Risparmio, Provincia e Regione), ha realizzato il completamento della ristrutturazione di un palazzo di via del Moro, nel centro storico della città, palazzo di proprietà della Misericordia di Lucca. Sono state realizzate 14 soluzioni abitative e sono state affidate a Fondazione Casa Lucca, attualmente un Ente del Terzo Settore ma di cui il Comune è socio fondatore primario. La Fondazione Casa Lucca è nata proprio con la specifica mission dedicata all’abitare e, in particolare, all’abitare supportato. Il target di riferimento sono anziani autosufficienti prevalentemente del Comune di Lucca e della Provincia.
Qual è l’iter per prendere parte al progetto?
Gli anziani presentano in prima persona una domanda oppure mediante il Servizio sociale professionale alla Fondazione. Successivamente viene valutata la disponibilità alla coabitazione e i professionisti di FCL effettuano gli abbinamenti e le combinazioni più idonee.
Quali sono i criteri per presentare domanda e quali sono i costi di partecipazione?
Gli anziani devono essere autonomi e in buona salute. Uno dei criteri richiesti è l’Isee, che non costituisce “barriera d’entrata” ma serve a valutare la sostenibilità dell’inserimento che resta tutto a carico del cittadino e della sua famiglia, salvo specifiche progettualità comunali. I costi sono strettamente legati alla copertura delle utenze, affitto, manutenzione e spese condominiali.
Nelle fasi di ideazione del progetto, sono state coinvolte le associazioni?
Nella prima fase Fondazione casa Lucca e Misericordia hanno sviluppato l’idea autonomamente quali soggetti con missione sull’housing e assistenza, solo in un secondo momento si è verificato l’incontro con le associazioni territoriali per anziani e si sono create forti sinergie. Le stesse Associazioni collaborano nella realizzazione di corsi di ginnastica dolce, corsi di lingue e incontri tematici destinati agli anziani.
Quali sono stati gli ostacoli principali incontrati nello sviluppo del progetto?
Le difficoltà iniziali si sono riscontrate nel reperimento dell’utenza e nella creazione della prima comunità integrata di senior. Una volta superato l’avvio del progetto, abbiamo dovuto gestire anche piccoli conflitti interni tra gli inquilini.
Quali sono stati fino ad ora gli effetti riscontrati nella qualità della vita dei partecipanti?
Superamento della solitudine, stimolo ad attivarsi, apertura alla conoscenza e all’esperienza positiva della vita in comune. Inoltre, le attività ludico, ricreative e formative organizzate hanno generato un bel clima tra gli abitanti della casa in via del Moro.
La realtà di via del Moro offre inoltre una degna apertura alla collettività, partecipazione a progetti intergenerazionali, è stato attivato un progetto di servizio civile, ad esempio. Oltre ai benefici sulla qualità della vita degli anziani, ci interessa portare dei vantaggi anche nelle famiglie di origine degli ospiti del condominio di via del Moro e così, grazie al monitoraggio sulle condizioni generali e sul benessere degli inquilini del cohousing, offriamo elementi di sicurezza ai parenti.
Avete in programma delle iniziative future sul senior cohousing?
L’invecchiamento della popolazione richiede alle politiche sociali di ripensare il loro ruolo e la composizione delle diverse soluzioni “di filiera”, investendo sulla prevenzione: come amministrazione ci interessa favorire l’invecchiamento attivo, perché lo riteniamo un modo di mantenere il benessere della popolazione anziana ma anche un deterrente per le soluzioni più radicali e gravose, come l’inserimento in strutture sociosanitarie. Vogliamo quindi investire nella prevenzione e poter disporre di piccole comunità sostenibili ovviamente con il supporto nella coprogettazione di una realtà come Fondazione Casa Lucca, che potrebbe diventare in futuro anche il soggetto con cui far partire sperimentazioni per i casi di maggior complessità.
La solitudine è stata sconfitta
«Sono Maria Carla e ho 89 anni, sono un ex pubblicitaria e ho scelto di vivere nel Cohousing in via del Moro per non sentirmi più sola.
Un’amica di mia figlia mi ha fatto conoscere questa realtà, anche lei cercava una soluzione abitativa per la mamma e ci ha informato di questo palazzo al centro di Lucca. Abbiamo preso un appuntamento e siamo venute a vedere la casa che ci è subito piaciuta, ci siamo poi informate sulle regole e sulle condizioni. Ci è sembrata da subito una cosa ben fatta.
Ho deciso di trasferirmi perché vivevo da sola e non avevo più intenzione di vivere così. Il cohousing e la casa in via del Moro sono state una buona occasione. Posso dire che la mia scelta è stata dettata dal desiderio di non essere più sola e, con grande sorpresa, ho trovato un ambiente in cui distrarmi e condividere il quotidiano con altre persone.
I vantaggi che ho trovato sono tanti: vivere in compagnia, partecipare a iniziative culturali, corsi di formazione, come quello di lingua francese. Questo posto mi ha dato tante opportunità che arricchiscono la mia vita.
Ci sono sempre mille cose da fare se si vuole e si possono conoscere molte persone. Non ci si sente mai assolutamente soli. Una cosa particolarmente bella è che nel cohousing del Moro un intero appartamento viene lasciato libero sia per le attività culturali, a cui tutti possono partecipare, sia per organizzare dei momenti in famiglia.
Ci sono anche delle difficoltà: ci incontriamo che abbiamo già una certa età e un bagaglio di esperienze ingombranti ma, nonostante gli anni, bisogna sempre lavorare su sé stessi per andare incontro agli altri. È difficile scendere a compromessi sui piccoli dettagli quotidiani, ma sviluppare tolleranza è fondamentale per vivere bene questa esperienza.
Un grande esercizio siamo tenuti a farlo nel rispetto degli spazi comuni e degli orari, questa è una grande responsabilità ma ne va della buona riuscita della vita in cohousing. La solitudine e l’isolamento rappresentano spesso una sfida, ma l’esperienza dimostra che vivere gli stessi spazi e assumersi la responsabilità della condivisione può diventare una ricchezza anche alla nostra età.
Mi sento di consigliare la vita in cohousing perché la solitudine qui non si sente. C’è sempre qualcosa che ti occupa il tempo e in aggiunta possiamo contare sulla presenza delle operatrici che sono sempre disponibili e attente alle esigenze di tutti».
*Ringraziamo Beatrice Tintori, psicologa della Fondazione Casa di Lucca che cura le relazioni all’interno del Cohousing del Moro
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