Dal 5 al 7 settembre Porto Cervo ospita il festival dedicato ai segreti della vita lunga. Esperti internazionali di Harvard e ricercatori italiani si confrontano sulle Blue Zone sarde e sui meccanismi dell’invecchiamento sano.
Appuntamento con i segreti della longevità
La Costa Smeralda si prepara ad accogliere dal 5 al 7 settembre la quarta edizione del Longevity Fest, primo festival al mondo interamente dedicato al tema della longevità.
L’evento, ideato dal regista Pietro Mereu e promosso dal Consorzio Costa Smeralda con il patrocinio della Regione Sardegna e del Comune di Arzachena, punta a creare un dialogo scientifico internazionale sui meccanismi che regolano l’invecchiamento sano. Non si tratta soltanto di scoprire come aggiungere anni alla vita, ma di comprendere come migliorare la qualità dell’esistenza attraverso approcci scientifici, tradizioni locali e stili di vita sostenibili.
La Sardegna rappresenta un laboratorio naturale per questi studi, essendo una delle aree geografiche con la più alta concentrazione di “Blue Zone” del pianeta. Queste zone si contraddistinguono per la presenza di popolazioni particolarmente longeve, caratterizzate da uno stile di vita rurale, un’alimentazione naturale, una forte coesione sociale e un’attività fisica costante. Le aree sarde con la percentuale più elevata di centenari si concentrano tra la Barbagia e l’Ogliastra, oltre che nel sud dell’isola attorno al paese di Seulo.
Il festival rappresenta una risposta scientifica al crescente interesse pubblico verso i temi della longevità, offrendo canali divulgativi autorevoli in grado di fornire linee guida attendibili sui reali progressi della ricerca. L’obiettivo non è semplicemente raggiungere i cento anni, ma arrivare a una vecchiaia caratterizzata da buona salute fisica e mentale, identificando gli stili di vita più appropriati per conseguire questo traguardo.
I protagonisti della ricerca internazionale
Il programma scientifico del festival coinvolge alcuni dei più importanti esperti mondiali nel campo della longevità e dell’invecchiamento sano. Frank Hu, professore di Nutrizione ed Epidemiologia presso la Harvard T.H. Chan School of Public Health, porterà la sua esperienza decennale sui fattori nutrizionali che influenzano la durata della vita. Insieme a lui, la collega Immaculata De Vivo, dello stesso istituto, approfondirà i temi dell’epigenetica e della longevità femminile, un aspetto particolarmente rilevante considerando che le donne mostrano generalmente una maggiore aspettativa di vita rispetto agli uomini.
Il contributo italiano sarà rappresentato da figure di spicco della ricerca nazionale. Giovanni Scapagnini, neurologo e biochimico di fama internazionale, parteciperà a diversi panel dedicati ai segreti delle alghe, all’epigenetica e alla ricerca condivisa con Harvard, condividendo la sua approfondita conoscenza sui meccanismi cellulari dell’invecchiamento. Giuseppe Passarino, ordinario di Genetica presso l’Università della Calabria, presenterà le sue ricerche sui centenari, concentrandosi sui fattori genetici ed epigenetici dell’invecchiamento.
Un ruolo di particolare rilievo spetta a Gianni Pes, medico e ricercatore dell’Università di Sassari, considerato il fondatore del concetto di Blue Zone. Le sue ricerche hanno contribuito in modo determinante alla comprensione delle caratteristiche geografiche e sociali che favoriscono la longevità, identificando specifiche aree del pianeta dove la concentrazione di centenari supera significativamente la media mondiale.
Cinema e tradizioni locali al centro del Festival
Il Longevity Fest non si limita agli aspetti prettamente scientifici, ma integra momenti di approfondimento culturale e cinematografico che arricchiscono la riflessione sulla longevità. Particolare attenzione verrà dedicata alla proiezione del documentario “Arzachentos” e alla preview di un estratto del nuovo “Finding the Blue”, entrambi firmati da Pietro Mereu e dedicati al tema della longevità nel territorio di Arzachena. Questi lavori raccolgono testimonianze locali, tradizioni e riflessioni sul patrimonio di saggezza delle comunità sarde più longeve.
Il festival dedicherà spazio anche all’innovazione e all’imprenditoria, con un’area specifica riservata alle startup che operano nel settore del benessere e delle tecnologie a supporto di una vita lunga, sana e di qualità. Un approccio multidisciplinare che consente di esplorare come la tecnologia moderna possa integrarsi con le tradizioni consolidate per promuovere stili di vita più salutari.
La chiusura dell’evento sarà caratterizzata dalla consegna del Longevity Award 2025, riconoscimento annuale che celebra personalità di spicco scelte per l’eccezionale continuità, impatto e longevità della propria opera nel tempo. Quest’anno il premio verrà assegnato al regista Pupi Avati, figura iconica del cinema italiano la cui carriera rappresenta un esempio di longevità artistica e creatività costante nel tempo.
L’alimentazione tradizionale sarda modello di lunga vita
La ricetta della longevità sarda si compone di fattori interconnessi come alimentazione, ambiente, esercizio fisico, controlli sanitari e relazioni sociali, tutti connessi a una variabile genetica ancora oggetto di ricerca.
I ristoranti associati al Consorzio Costa Smeralda hanno ricevuto l’invito a interpretare gli ingredienti tradizionali della longevità in un proprio “Menù della Longevità”, che verrà proposto durante la settimana dell’evento. Questa iniziativa permetterà di scoprire come la gastronomia locale possa essere reinterpretata mantenendo le proprietà nutritive che hanno contribuito alla longevità delle popolazioni sarde.
L’approccio alimentare delle Blue Zone sarde si caratterizza per l’utilizzo di prodotti locali freschi, una dieta ricca di legumi, cereali integrali, verdure e una moderata quantità di proteine animali, principalmente derivanti da carni di animali allevati al pascolo. Elementi nutrizionali, combinati con uno stile di vita attivo e relazioni sociali solide, che costituiscono un modello replicabile per promuovere la longevità in contesti diversi.
Il Festival rappresenta quindi un’opportunità unica per comprendere come tradizione e innovazione possano convergere nella ricerca di strategie efficaci per l’invecchiamento sano.
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