Il made in Italy ha conquistato Cannes, da Roma città aperta (1946) a La stanza del figlio (2001). Nel mezzo registi, attori e storie potenti hanno disegnato i contorni di un cinema internazionale
Registi visionari, attori carismatici e storie potenti. Sono tanti gli italiani che, negli ultimi 78 anni, hanno sfilato sul red carpet de La Croisette. Il made in Italy – fin dalla seconda metà degli anni Quaranta – lascia un segno al Festival di Cannes, scrivendo capitoli significativi nella storia del cinema internazionale. Proviamo a delinearne i contorni, con una rapida carrellata dei premi conquistati in Francia. Ad aprire le danze, è stato Roberto Rossellini quando nel 1946 ha vinto la Palma d’oro con il film Roma città aperta: è in quella pellicola che Anna Magnani e Aldo Fabrizi hanno interpretato due personaggi diventati iconici, simboli di un’epoca. Era il 1952 quando a vincere la Palma d’oro è stata la pellicola Due soldi di speranza di Renato Castellani, nel 1960 è toccato a La dolce vita di Federico Fellini. E anche qui, vogliamo ricordare una delle scene più epiche del cinema italiano: il bagno di Anita Ekberg nella splendida cornice della Fontana di Trevi, raggiunta da Marcello Mastroianni in una Roma deserta e silenziosa. E ancora nel 1963 il premio è andato a Il Gattopardo di Luchino Visconti e poi nel 1966 a Signore & signori di Pietro Germi (ex aequo con Un uomo, una donna di Claude Lelouch), nel 1972 a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri (ex aequo con Il caso Mattei di Francesco Rosi). Nel 1978 a vincere la Palma d’oro è stata la pellicola L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi e, infine, nel 2001 La stanza del figlio di Nanni Moretti.
Il medagliere italiano annovera anche premi come miglior interpretazione maschile e miglior interpretazione femminile. Alla prima categoria di vincitori appartengono attori del calibro di Saro Urzì per Sedotta e abbandonata del ’64, Vittorio Gassman per Profumo di donna del 75 e ancora Ugo Tognazzi per La tragedia di un uomo ridicolo nel 1981. E ancora Elio Germano con La nostra vita del 2010, Marcello Fonte per Dogman, 2018. Tra le attrici italiane che hanno ricevuto il premio al Festival di Cannes, ricordiamo Sophia Loren per La ciociara nel 61, Ottavia Piccolo per Metello nel 1970 e ancora Virna Lisi con La regina Margot del 1994. Un palmarès che non solo celebra il talento individuale, ma testimonia la poliedricità del cinema italiano, capace di spaziare dai drammi neorealisti alle commedie graffianti.
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