Da un nuovo studio della Johns Hopkins University emerge il legame tra alimentazione equilibrata e protezione della vista. Verdure a foglia verde, omega-3 e antiossidanti rappresentano gli alleati naturali contro l’invecchiamento oculare e le patologie della retina.
La dieta che protegge la vista
Quando si parla di alimentazione sana, il pensiero corre subito al cuore, al peso corporeo o ai livelli di colesterolo. Raramente ci si sofferma sul fatto che ciò che mettiamo nel piatto influenza anche la salute dei nostri occhi.
Eppure la ricerca scientifica continua a confermare questa connessione, e l’ultimo contributo arriva dalla Johns Hopkins University. Mona Kaleem, oftalmologa del Wilmer Eye Institute, ha approfondito il tema dalla facoltà di Medicina dell’ateneo statunitense. E ha messo in luce come le scelte alimentari quotidiane possano fare la differenza nel mantenere una vista nitida, soprattutto con l’avanzare dell’età. Il modello proposto dai ricercatori americani coincide con quello che già conosciamo bene: la dieta mediterranea.
Vitamine e antiossidanti: cosa serve davvero
I nutrienti che fanno bene agli occhi hanno nomi precisi e funzioni specifiche. La vitamina A, nota anche come retinolo, produce i pigmenti nella retina e sostiene i fotorecettori, quelle cellule che ci permettono di vedere anche quando la luce scarseggia. Si trova nei tuorli d’uovo, nei latticini e nel fegato, ma il nostro organismo è in grado di sintetizzarla anche a partire da alcuni vegetali: spinaci, carote e altre verdure a foglia verde scuro diventano quindi preziosi. Poi c’è la vitamina C, legata al funzionamento del fluido che sta davanti al cristallino.
Gli studi la indicano come un antiossidante fondamentale per prevenire la cataratta senile. Per assumerla bastano broccoli, peperoni e arance.
La vitamina E completa il trio: è composta da tocoferoli e tocotrienoli, sostanze che proteggono gli acidi grassi dall’ossidazione. Mandorle, semi di girasole e avocado ne sono ricchi, anche se le carenze sono rare.
Carotenoidi e flavonoidi contro l’invecchiamento
Oltre alle vitamine, entrano in gioco altri composti dalle proprietà notevoli. I carotenoidi sono pigmenti vegetali con funzione antiossidante e fotoprotettiva. Due di questi, la luteina e la zeaxantina, si concentrano proprio nel tessuto fotosensibile della retina, nella parte posteriore dell’occhio. Per rifornirsi di queste sostanze serve portare in tavola bieta, spinaci, lamponi e pesche. I flavonoidi, presenti in molti vegetali, migliorano invece la funzionalità dei neuroni che collegano la retina alle aree cerebrali deputate all’elaborazione visiva.
Lo studio ha dimostrato che i flavonoidi contenuti nel tè caldo con caffeina possono ridurre il rischio di glaucoma primario ad angolo aperto, la forma più diffusa di questa patologia. Tra le fonti alimentari troviamo cioccolato fondente, vino rosso, frutti di bosco, agrumi e naturalmente il tè.
Selenio e omega-3: un binomio essenziale
Il selenio è un altro minerale che merita attenzione. Questo antiossidante aiuta a prevenire diverse malattie oculari, tra cui la degenerazione maculare legata all’età e la cataratta. Lo si assume attraverso latticini, uova, frutti di mare e frutta secca. Non meno importanti sono gli acidi grassi omega-3, sostanze antinfiammatorie che partecipano alla costruzione delle membrane cellulari degli occhi e sostengono la funzione visiva. Un’adeguata assunzione di omega-3 riduce il rischio di degenerazione maculare senile e glaucoma. Salmone, sgombro, sarde e noci rappresentano le fonti principali. La dieta mediterranea, con il suo equilibrio tra pesce, verdure, frutta secca e olio d’oliva, offre naturalmente tutti questi nutrienti in abbondanza.
Attenzione, però: gli esperti della Johns Hopkins sottolineano che non si tratta di assumere integratori o ricorrere a soluzioni miracolose. Il punto è costruire abitudini alimentari solide e durature.
La retina, del resto, lavora ogni giorno sottoponendosi a sollecitazioni continue. La luce, l’ossidazione cellulare, lo stress visivo legato agli schermi digitali, sono “minacce” costanti. Fornire all’organismo gli strumenti per contrastare questi processi diventa una forma di prevenzione concreta. Non è un caso che le popolazioni che seguono tradizionalmente la dieta mediterranea mostrino tassi più bassi di patologie oculari legate all’invecchiamento.
La ricerca continua a esplorare questi legami, ma le indicazioni pratiche sono già chiare: più verdure a foglia verde, pesce azzurro, frutta fresca e frutta secca. Meno cibi processati e zuccheri raffinati. Un approccio che protegge non solo gli occhi, ma l’intero organismo.
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