La Federazione europea delle industrie farmaceutiche lancia l’allarme sui medicinali venduti attraverso i social network. Un’iniziativa congiunta con la piattaforma cinese punta a sensibilizzare gli utenti sui rischi per la salute legati agli acquisti di prodotti non certificati o contraffatti.
L’allerta della Federazione europea
Più di un farmaco su due acquistato attraverso canali online non autorizzati risulta contraffatto o non conforme agli standard di sicurezza. A lanciare il monito è la Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (Efpia), che ha deciso di affrontare il problema attraverso una campagna di sensibilizzazione condotta insieme a TikTok.
L’iniziativa si rivolge principalmente ai giovani utenti dei social network, sempre più esposti a pubblicità ingannevoli e offerte apparentemente vantaggiose di medicinali venduti al di fuori dei circuiti controllati.
La contraffazione farmaceutica non rappresenta soltanto una violazione commerciale, ma costituisce un grave rischio per la salute pubblica. I prodotti falsificati, infatti, possono contenere principi attivi in dosi sbagliate, sostanze tossiche, ingredienti inerti che non producono alcun effetto terapeutico o addirittura componenti dannosi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nei Paesi a basso e medio reddito circa il dieci per cento dei medicinali in circolazione sia contraffatto, ma il commercio online ha esteso questo fenomeno anche alle nazioni con sistemi sanitari più strutturati. Il mercato illegale si è evoluto sfruttando le dinamiche dei social media, dove algoritmi sofisticati e campagne pubblicitarie mirate raggiungono milioni di potenziali acquirenti.
La campagna di sensibilizzazione
L’accordo tra Efpia e TikTok prevede una strategia articolata su più livelli. La piattaforma cinese si è impegnata a rafforzare i meccanismi di rilevamento dei contenuti che promuovono la vendita di farmaci non autorizzati, implementando sistemi automatici di intelligenza artificiale in grado di individuare e rimuovere pubblicità ingannevoli. Gli utenti vengono inoltre incoraggiati a segnalare profili sospetti attraverso gli strumenti di reporting già disponibili nell’applicazione.
La campagna include anche contenuti educativi che spiegano come riconoscere i segnali di allarme. Pezzi eccessivamente bassi, assenza di prescrizione medica richiesta, promesse di effetti miracolosi, venditori che non forniscono informazioni verificabili sulla provenienza dei prodotti.
Un aspetto centrale dell’iniziativa riguarda la collaborazione con influencer e content creator che hanno accettato di diffondere messaggi informativi sui rischi legati agli acquisti non sicuri. Diversamente dalle classiche campagne istituzionali, questo approccio sfrutta il linguaggio e i codici comunicativi tipici delle piattaforme social. Il tutto, per raggiungere efficacemente un pubblico giovane, generalmente meno sensibile alle comunicazioni tradizionali.
I farmaci più contraffatti in circolazione
Le autorità sanitarie internazionali hanno identificato alcune categorie di medicinali particolarmente colpite dalla contraffazione. Secondo i rapporti dell’Agenzia Italiana del Farmaco, tra i prodotti più falsificati figurano gli antibiotici, con particolare riferimento all’amoxicillina e all’azitromicina, farmaci largamente utilizzati per trattare infezioni comuni. La disponibilità di questi medicinali attraverso canali illegali rappresenta un doppio pericolo. Non solo espone chi li assume a prodotti potenzialmente inefficaci o dannosi, ma contribuisce anche al fenomeno dell’antibiotico-resistenza quando le dosi risultano insufficienti o inappropriate.
Altri medicinali frequentemente contraffatti includono i farmaci per la disfunzione erettile, come sildenafil e tadalafil, che vengono venduti online senza necessità di prescrizione medica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato numerosi casi di intossicazioni gravi causate da versioni falsificate di questi prodotti contenenti sostanze chimiche industriali. Anche gli antimalarici, gli steroidi anabolizzanti, i sedativi e gli oppiacei figurano tra le categorie a rischio elevato. Particolarmente preoccupante è la contraffazione di farmaci oncologici e per malattie croniche. In questi casi, l’assunzione di prodotti inefficaci può compromettere gravemente l’esito delle terapie e mettere direttamente a rischio la vita dei pazienti.
Riconoscere i canali sicuri di acquisto
Distinguere una farmacia online legale da un sito illegale non è sempre immediato per l’utente medio. Le farmacie legittime richiedono sempre la presentazione di una prescrizione medica per i farmaci che ne necessitano, forniscono informazioni trasparenti sulla loro localizzazione fisica e dispongono di farmacisti qualificati disponibili per consulenze.
Al contrario, i siti illegali presentano caratteristiche ricorrenti. Promettono consegne rapidissime senza documentazione, offrono prezzi significativamente inferiori a quelli di mercato, non richiedono ricette mediche anche per farmaci che legalmente ne hanno bisogno. Inoltre, utilizzano domini web registrati in paesi con legislazioni permissive, presentano errori grammaticali o traduzioni approssimative. Spesso questi portali operano attraverso sponsorizzazioni sui social network, dove inserzioni mirate raggiungono utenti che hanno effettuato ricerche su determinate patologie o sintomi. La facilità di pagamento attraverso criptovalute o metodi non tracciabili rappresenta un ulteriore segnale di allarme.
Un rischio sanitario spesso sottovalutato
Assumere farmaci contraffatti espone a conseguenze che vanno ben oltre la semplice inefficacia terapeutica. I prodotti falsificati possono contenere ingredienti attivi in concentrazioni pericolosamente elevate, provocando effetti collaterali gravi o interazioni farmacologiche impreviste.
In altri casi, l’assenza completa del principio attivo lascia le patologie senza trattamento, permettendo loro di progredire o aggravarsi. Alcuni farmaci falsi contengono sostanze tossiche utilizzate per simulare l’aspetto o la consistenza del prodotto originale: vernici industriali, antigelo, acido borico e altre sostanze chimiche nocive sono state trovate in campioni analizzati dalle autorità sanitarie.
Purtroppo, il problema assume dimensioni ancora più gravi quando coinvolge medicinali salvavita o destinati a pazienti fragili o anziani. Il pubblico “a rischio” non ha età. E il messaggio della campagna “Fake medicines are everywhere online” (“le medicine contraffatte di trovano ovunque online”) è rivolto davvero a tutti.
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