(Adnkronos) – Israele ricorda oggi le vittime dell’attacco del 7 ottobre 2023. Cerimonie in varie città. La giornata è cominciata con un’iniziativa a Kfar Aza, riporta il Times of Israel. Alle 11 ora locale è previsto l’inizio di una cerimonia proprio dove due anni fa ci fu la strage al Nova festival. Alle 18 si terrà una commemorazione nel kibbutz Nir Oz. A Tel Aviv è in programma una cerimonia alle 21.30. Intanto, riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, centinaia di manifestanti si sono radunati fuori dalle residenze di alcuni ministri e parlamentari per chiedere un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas e il 7 ottobre 2023 dove sono scattate operazioni militari israeliane in risposta all’attacco.
Vengono segnalate proteste davanti alle residenze di Miri Regev, Gideon Sa’ar, Yuli Edelstein e Ariel Kallner. Il sito di notizie riporta anche di altre manifestazioni in altre zone del Paese. E stamattina un razzo è stato lanciato dalla Striscia di Gaza in direzione di Netiv HaAsara, nel sud di Israele, dove sono tornate a suonare le sirene dell’allarme antiaereo, riferisce il Times of Israel citando le notizie confermate dai militari israeliani. Al momento non risultano feriti. Nel 2023, ricordano i media israeliani, anche Netiv HaAsara finì nel mirino dell’attacco. “Dopo due anni dall’Alluvione di al-Aqsa, la battaglia continua, sono evidenti le sue ripercussioni politiche e militari in tutta la regione”, afferma Hamas in un comunicato diffuso a due anni dalla strage del 7 ottobre 2023 in Israele. Intanto a Sharm el-Sheikh, in Egitto, si attendono nuovi colloqui oggi dopo la presentazione del piano Trump “per la fine del conflitto a Gaza”, all’indomani del primo round di negoziati.
I contatti continueranno anche oggi, riporta il giornale israeliano Haaretz, che rilancia notizie dell’egiziana Al-Qahera secondo cui dopo la conclusione del primo round di colloqui tra Hamas e i mediatori, Egitto e Qatar continuano a lavorare con entrambe le parti per la definizione di un meccanismo che consenta la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi. Il primo round di colloqui indiretti tra Israele e Hamas si è concluso in una “atmosfera positiva”, hanno riferito i media arabi. Non sono trapelati dettagli sui contatti che potrebbero andare avanti per giorni passati due anni dalla strage del 7 ottobre 2023 in Israele che ha fatto scattare le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza finita nel 2007 in mano a Hamas. Secondo la tv satellitare al-Jazeera, ieri è stata definita una roadmap per il proseguimento dei colloqui. Di primi colloqui “positivi” parlano anche due fonti palestinesi vicine alla delegazione di Hamas contattate dall’agenzia Afp. Le fonti precisano che i contatti dovrebbero riprendere oggi a Sharm el-Sheikh, in Egitto.
“Ieri sera i colloqui sono stati positivi”, ha detto una delle fonti, precisando che “una prima sessione è andata avanti per quattro ore” e che “i negoziati indiretti dovrebbero riprendere a metà giornata”. Parole in linea con quelle della seconda fonte, sia per quanto riguarda i primi contatti, che la loro prosecuzione. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiede la “fine delle ostilità a Gaza” e la liberazione degli ostaggi, passati due anni dalla strage del 7 ottobre 2023 in Israele e dall’avvio, in risposta, delle operazioni militari israeliane nell’enclave palestinese. “L’ho detto altre volte e lo ripeto oggi con urgenza ancora maggiore. Rilascio degli ostaggi, senza condizioni e immediatamente. Fine alle sofferenze di tutti”, afferma in una dichiarazione diffusa via X in cui denuncia “la catastrofe umanitaria”. “Dobbiamo scegliere la speranza. Ora”, ha aggiunto, invitando a cogliere l’opportunità rappresentata dal piano Trump per porre fine al “tragico conflitto”.
Guterres ha insistito per un “cessate il fuoco permanente” e un “processo politico credibile” nella Striscia in modo che si eviti “ulteriore spargimento di sangue” e venga spianata la strada verso la pace, confermando l’impegno delle Nazioni Unite. “Onoriamo la memoria di tutte le vittime lavorando per l’unica strada, una pace giusta e duratura in cui israeliani, palestinesi e tutti i popoli della regione possano vivere uno accanto all’altro in condizioni di sicurezza, dignità e rispetto reciproco”, conclude Guterres, nel giorno in cui “ricordiamo coloro che sono stati uccisi e hanno sofferto una violenza terribile” perché “l’orrore” del 7 ottobre 2023, “giorno buio”, sarà “per sempre nella memoria di tutti noi”.
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