Quasi tutti gli studenti tra i 16 e i 18 anni usano l’intelligenza artificiale, ma aumentano i dubbi su affidabilità, etica e rischi legati all’impiego
Intelligenza artificiale e studenti sono ormai un binomio sempre più stretto. La tecnologia è diventata un alleato quotidiano per i ragazzi italiani tra i 16 e i 18 anni. Una recente indagine di TGM Research per NoPlagio.it, su un campione di 1007 giovani, mostra infatti un dato eloquente: il 97% utilizza strumenti di IA generativa, come ChatGPT o simili. Un aumento significativo rispetto all’86% dell’anno precedente, che conferma la rapidità con cui questa tecnologia si è radicata nelle abitudini scolastiche.
Uno strumento per imparare, non solo per copiare
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli studenti non usano l’IA solo per ‘saltare i compiti’. L’indagine mostra che le applicazioni principali sono la ricerca di informazioni (76%), l’apprendimento (42%), la scrittura di temi e progetti (75%) e la preparazione ai test. Solo il 59% dichiara di usare l’IA per svolgere direttamente i compiti, una percentuale pressoché stabile rispetto all’anno precedente. Il dato evidenzia un approccio più maturo e mirato. L’IA viene vista come un supporto didattico, non come un escamotage. Tuttavia, resta fondamentale il ruolo degli insegnanti per guidare l’uso consapevole di questi strumenti.
Intelligenza artificiale e studenti: fiducia e prudenza
Nonostante la diffusione capillare, i ragazzi mantengono un atteggiamento cauto nei confronti dell’intelligenza artificiale. Il 56% pensa che il suo utilizzo vada monitorato per evitare episodi di plagio o uso scorretto. Solo il 22% la considera completamente affidabile, mentre il 15% esprime apertamente sfiducia. Questa consapevolezza è positiva, soprattutto considerando che l’82% degli intervistati crede che l’IA sarà una presenza stabile nella propria vita. Un dato in crescita rispetto al 68% del 2024.
Frequenza in aumento, dubbi ancora presenti
L’utilizzo settimanale dell’intelligenza artificiale è passato dal 33% al 51% in un anno. Anche l’impiego quotidiano è più che raddoppiato, arrivando al 19%. Parallelamente, calano gli studenti che la usano solo saltuariamente, dal 27% al 10%. Cresce anche la percezione dell’IA come strumento utile (36%, +5%), ma restano forti i dubbi sull’affidabilità dei contenuti. Il 58% ritiene fondamentale verificare le informazioni ottenute, evitando di prenderle per buone in modo acritico. Le ragazze, in particolare, mostrano una maggiore diffidenza rispetto ai coetanei maschi, anche se il livello di preoccupazione generale risulta in calo rispetto al passato.
Educazione e pensiero critico al centro del dibattito
Per Nazim Tchagapsov, CEO di NoPlagio, il nodo centrale è l’educazione: “L’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità straordinaria per lo sviluppo dell’apprendimento, ma come ogni tecnologia potente richiede regole, consapevolezza e formazione”. Senza questi elementi, avverte, il rischio è che diventi solo uno strumento per saltare i passaggi e non per crescere davvero. Serve quindi un coinvolgimento maggiore delle scuole e dei docenti, per costruire una vera educazione digitale. Il pensiero critico diventa così sempre più una competenza indispensabile in un mondo in cui i contenuti generati automaticamente sono sempre più presenti.
Tra bias e algoritmi l’opinione dei giovani
Un altro tema che preoccupa gli studenti è la possibile presenza di pregiudizi nei contenuti generati dall’IA. Solo il 43% crede che si possa evitare il rischio, in calo rispetto al 48% dell’anno scorso. Aumenta invece chi ritiene che il rischio non esista (dal 19% al 23%), segno di una percezione non univoca del problema. Il 60% dei ragazzi pensa che l’intelligenza artificiale influenzerà la società attraverso i suoi algoritmi, e che avrà un impatto anche sull’opinione pubblica. Intelligenza artificiale e studenti, dunque, saranno protagonisti anche nella formazione della coscienza collettiva. Meno forti, però, le richieste di regolamentazione: cala la percentuale di chi auspica restrizioni da parte dei governi (-3%) e scende anche la paura di un futuro dominato dall’IA (-14%).
TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU SPAZIO50.ORG
© Riproduzione riservata