
Molti fatti drammatici della storia recente – guerre, catastrofi naturali, rivoluzioni – sono stati documentati da inchieste, fotografie, libri. In passato il racconto sembrava avere una straordinaria efficacia ai fini del cambiamento: si scendeva in piazza, si raccoglieva denaro, si interpellavano con forza i decisori politici. Dal conflitto in Vietnam alla carestia in Etiopia, avevamo avuto la prova che rompere la scorza di silenzio intorno alla realtà era un’arma importante in mano ai media e ai cittadini. Poi qualcosa è cambiato.
Domenico Quirico ripercorre, sul filo della sua memoria personale, alcuni dei capitoli più drammatici degli ultimi quarant’anni – dalla carestia in Somalia alla guerra in Siria, all’epidemia di Ebola, fino all’esodo incessante di migranti dall’Africa – alternando ricordi di esperienze vissute in prima persona alla riflessione sul senso e sull’utilità della sua professione.
Domenico Quirico, inviato de La Stampa, ha raccontato le vicende dell’Africa degli ultimi vent’anni. Ha attraversato il Mediterraneo su una barca di migranti, è stato sequestrato dai soldati di Gheddafi in Libia nel 2011 e dai jihadisti siriani nel 2013. Tra i suoi libri: “Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare” (2011), “Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria” (2013), “Il grande califfato” (2015) e “La sconfitta dell’Occidente” (2019). Ha vinto il premio Terzani 2018 con “Succede ad Aleppo” (2017)
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