Note di speranza tra le corsie. A Tricase, in Puglia, l’Hospice Casa di Betania avvia un progetto di musicoterapia per migliorare la qualità della vita di pazienti, familiari e operatori.
Un nuovo approccio terapeutico: la musicoterapia entra in hospice
Dal 6 giugno, l’Hospice Casa di Betania di Tricase, in provincia di Lecce, ha avviato un progetto sperimentale di musicoterapia all’interno del proprio percorso di cure palliative. L’iniziativa, sostenuta dalla direzione ospedaliera dell’Ospedale “Cardinale Giovanni Panico” e presentata in occasione della XXIV Giornata del Sollievo, rappresenta un’importante novità nel panorama sanitario pugliese.
L’obiettivo è offrire ai pazienti in fase avanzata di malattia un sostegno non solo clinico, ma anche emotivo e relazionale, attraverso l’ascolto e la produzione musicale.
Le sedute di musicoterapia si svolgono ogni giorno, due volte al giorno, in orario mattutino e pomeridiano, con il coinvolgimento diretto dei degenti, dei loro familiari e del personale sanitario. Le sessioni sono condotte da musicoterapeuti qualificati, in ambienti pensati per favorire la partecipazione e il rilassamento.
Inoltre, sono parte di un programma strutturato che prevede anche la raccolta sistematica di dati clinici e psicometrici per valutare gli effetti della terapia sul benessere complessivo delle persone coinvolte.
L’importanza della musicoterapia nelle cure palliative
La musicoterapia, in ambito palliativo, si rivela uno strumento prezioso per affrontare con maggiore serenità il fine vita. I benefici che emergono dalla pratica sono molteplici e toccano sia la sfera fisica sia quella emotiva. Riduce ansia e depressione, allevia il dolore percepito, migliora la qualità del sonno. Oltre che stimolare la comunicazione anche quando le parole vengono meno.
Non solo: ascoltare o creare musica può risvegliare ricordi positivi, rafforzare il senso di identità personale e offrire momenti di conforto autentico sia al paziente che ai suoi familiari. In un contesto delicato come quello delle cure palliative, il linguaggio universale della musica diventa così una risorsa concreta per ritrovare umanità e connessione, anche nei momenti più difficili.
La musica come strumento di rinascita
Un esempio (e ispirazione per il progetto dell’hospice) dell’efficacia della musicoterapia è la storia di Vincenzo Maccagnani, 72enne brindisino e musicista. Nonostante una malattia invalidante, è riuscito a suonare nuovamente grazie all’aiuto del fisioterapista Giacomo Contaldo. Contaldo, chitarrista di pizzica salentina, ha “prestato” le sue mani a Maccagnani, permettendogli di incidere una nuova canzone.
L’iniziativa ha coinvolto anche il personale sanitario dell’Hospice, che ha partecipato attivamente alla realizzazione del brano.
Coinvolgimento della comunità
L’Hospice Casa di Betania aveva già organizzato diversi eventi musicali per coinvolgere la comunità e offrire momenti di sollievo ai pazienti. Tra questi, il concerto del 30 aprile 2024, durante il quale giovani musicisti dell’Istituto Comprensivo “Vito De Blasi” di Gagliano del Capo avevano eseguito brani di Bach, Paganini e Bizet. Il concerto è stato trasmesso in tutte le sale della struttura tramite un sistema di filodiffusione, permettendo anche ai pazienti allettati di godere della musica.
Un altro evento significativo è stato stato il concerto di solidarietà organizzato il 3 gennaio 2023 dai ragazzi dell’Hathor Music Academy di Nardò, invitati dall’Associazione Mozart di Tricase. L’iniziativa aveva offerto ai degenti un momento di gioia e riflessione durante le festività natalizie.
Cura integrata e personalizzata
L’approccio dell’Hospice Casa di Betania si inserisce in un modello di cura integrata, che considera il paziente nella sua totalità, tenendo conto non solo degli aspetti fisici, ma anche di quelli emotivi, sociali e spirituali. La musicoterapia, in questo contesto, rappresenta uno strumento efficace per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari.
La struttura, inaugurata nel 2008, dispone di 30 stanze singole e offre assistenza gratuita a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il team multidisciplinare dell’Hospice include medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi e volontari, che collaborano per garantire un’assistenza personalizzata e di alta qualità.
L’iniziativa di Casa di Betania dimostra concretamente come la musica possa entrare a far parte del percorso di cura anche in ambito sanitario, senza sostituire ma affiancando le terapie tradizionali.
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