Stretta europea sulla sicurezza dei più piccoli: arriva la tracciabilità digitale per fermare i giocattoli non conformi venduti online
L’Europa alza il livello di guardia sulla sicurezza dei giocattoli destinati ai bambini. Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato una normativa che cambierà il modo in cui i prodotti per l’infanzia vengono controllati e immessi sul mercato. Al centro della riforma c’è l’introduzione di un sistema di tracciabilità digitale e il divieto di numerose sostanze chimiche dannose per la salute dei più piccoli. La decisione è una risposta ai numerosi casi di prodotti pericolosi che hanno invaso il mercato europeo, soprattutto attraverso le vendite online. Secondo uno studio di Toy Industries of Europe, l’80% dei giocattoli senza marchio acquistati su piattaforme come AliExpress, Amazon Marketplace, Shein e Temu non rispetta gli standard di sicurezza europei.
Casi concreti: quando il gioco diventa pericoloso
Gli esempi raccolti durante l’indagine sono preoccupanti: fischietti con cordini troppo lunghi che possono causare soffocamento, slime contenente boro in grado di danneggiare il sistema riproduttivo, magneti pericolosi che rischiano di essere ingeriti. Tutti prodotti che, pur essendo illegali, riescono ad arrivare nelle case delle famiglie europee attraverso le maglie larghe dei controlli doganali. Manca ore solo l’approvazione definitiva e formale del Parlamento europeo. Una volta completato l’iter legislativo, le norme saranno pienamente applicate dopo un periodo di transizione di quattro anni e mezzo. Una misura ritenuta opportuna per dare al settore industriale il tempo necessario per adeguarsi ai nuovi requisiti.
Il passaporto digitale: la rivoluzione nella tracciabilità
La nuova regolamentazione sulla sicurezza dei giocattoli introduce strumenti di controllo innovativi. Ogni prodotto sarà accompagnato da un passaporto digitale contenente tutte le informazioni sulla conformità alle normative europee. Questo documento elettronico permetterà a consumatori e autorità di verificare immediatamente se un giocattolo rispetta gli standard richiesti. Gli importatori saranno obbligati a presentare questi passaporti alle frontiere europee, anche per i prodotti venduti online. Un sistema informatico centralizzato analizzerà automaticamente tutti i documenti e segnalerà quali spedizioni necessitano di controlli doganali approfonditi.
La responsabilità delle piattaforme di e-commerce
Il Consiglio europeo ha sottolineato che questa misura semplificherà le azioni contro i prodotti non sicuri e garantirà condizioni di mercato eque per tutti i produttori. Tuttavia, riporta Euronews, secondo Sylvia Maurer del BEUC, per rendere davvero efficace il sistema di tracciabilità le piattaforme di e-commerce dovrebbero rispondere direttamente dei prodotti non conformi venduti attraverso i loro canali. Diverse piattaforme cinesi sono, infatti, da tempo sotto la lente d’ingrandimento delle autorità europee.
Il caso Temu e le violazioni del Digital Services Act
È il caso di Temu che il BEUC definisce come un vero e proprio punto di ingresso per prodotti pericolosi in Europa. Dal canto suo, la Commissione europea ha accertato che viola il Digital Services Act per non aver valutato adeguatamente i rischi legati ai prodotti illegali venduti sul suo sito. La piattaforma di e-commerce online, che vende una vasta gamma di prodotti a prezzi molto bassi, mettendo in contatto diretto i consumatori con i produttori, si è dichiarata disposta a collaborare con la Commissione europea. Tuttavia, ad oggi la questione resta ancora in sospeso.
Stop alle sostanze chimiche pericolose: il divieto si estende
La normativa sulla sicurezza dei giocattoli non si limita a rafforzare i controlli alle frontiere. Una delle innovazioni più significative riguarda l’estensione del divieto di sostanze chimiche pericolose. Ora il regolamento include anche gli interferenti endocrini, sostanze che alterano il normale funzionamento del sistema ormonale. I bisfenoli e i ftalati rappresentano un pericolo particolare per i bambini, il cui sistema endocrino è ancora in fase di sviluppo. L’esposizione a queste sostanze può provocare danni anche a dosi molto basse. Studi scientifici hanno collegato gli interferenti endocrini al calo del numero di spermatozoi, all’aumento di malformazioni congenite e a una maggiore incidenza di alcuni tumori ormono-sensibili.
Mai più PFAS
Il testo approvato introduce anche restrizioni sull’uso dei PFAS, le cosiddette ‘sostanze chimiche per sempre’, così chiamate perché persistono nell’ambiente e nell’organismo umano per tempi lunghissimi. Questi composti sono stati associati a tumori e altri gravi problemi di salute. Il divieto prevede alcune esenzioni limitate per i componenti elettronici, ma solo quando la sostanza risulta completamente inaccessibile ai bambini. Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia hanno già presentato una proposta alla Commissione europea per vietare quasi tutti i PFAS. Con la revisione della legislazione sulle sostanze chimiche prevista per il 2026, le pressioni per estendere questi divieti sono destinate ad aumentare.
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