(Adnkronos) – Nuovi radi israeliani su Gaza. Sono 82 le persone uccise in nottata nella Striscia, secondo quanto riporta oggi il ministero della Salute dell’enclave palestinese, controllata da Hamas. Cinque persone – riferisce – sono state uccise fuori dai siti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, e altre 33 sono state uccise mentre attendevano i camion degli aiuti in altre località della Striscia.
Decine di persone sarebbero state uccise anche in attacchi aerei durante la notte, tra cui 15 persone nella tendopoli di al-Mawasi, nella zona meridionale di Gaza. La difesa civile, legata ad Hamas, ha reso noto che un altro attacco contro una scuola trasformata in rifugio a Gaza City ha provocato la morte di almeno 12 persone. Lo riporta il Times of Israel. Nel darne notizia, l’Afp precisa che l’esercito israeliano, contattato dall’agenzia, ha fatto sapere che avrebbe “cercato di esaminare” le notizie.
Hamas ha espresso soddisfazione per la nuova proposta per un accordo di cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza e ha osservato che i mediatori stanno compiendo grandi sforzi per raggiungere un accordo tra le parti. Lo scrive il quotidiano saudita Asharq News, secondo cui Hamas dovrebbe presentare la sua risposta ufficiale alla proposta entro domani sera. Hamas però, si legge nell’articolo, continua a contestare diversi punti della proposta. Le sue principali preoccupazioni riguardano l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf) dall’enclave palestinese.
Hamas ha comunque affermato di considerare la proposta con “responsabilità” ed è disposto a dimostrare flessibilità, a patto che vengano rispettati gli interessi palestinesi. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas proposto dagli Stati Uniti prevede che il gruppo terroristico rilasci 10 degli ostaggi ancora in vita trattenuti nell’enclave palestinese e restituisca i corpi dei 18 ostaggi deceduti in suo possesso, scrive il New York Times citando a condizione di anonimato funzionari e israeliani informati sull’accordo, secondo cui questo processo dovrebbe avvenire in cinque fasi nell’arco di 60 giorni. Il quotidiano spiega che si tratta di un cambiamento significativo rispetto a una precedente proposta americana presentata a maggio.
Quel piano prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi entro i primi sette giorni di cessate il fuoco. Il primo ministro israeliano Benjamin ha promesso di sradicare completamente il gruppo militante palestinese Hamas, nonostante le pressioni del presidente statunitense Donald Trump per un cessate il fuoco nella guerra a Gaza. “Libereremo tutti i nostri ostaggi ed elimineremo Hamas. Non ci sarà più”, ha dichiarato Netanyahu in durante una visita a un oleodotto nella città di Ashkelon, vicino al confine settentrionale di Gaza.
“Li distruggeremo fino alle fondamenta”. “Uccidere il nemico, riportare a casa gli ostaggi e vincere: questa è la nostra missione. Non c’è alcuna possibilità che ci arrendiamo o che scendiamo a compromessi”, ha dichiarato dal canto suo il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, che oggi ha fatto visita alle truppe in prima linea a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, insieme al capo del comando Sud delle Idf, maggiore generale Yaniv Asor. Hamas “non è cambiata” e continua a perseguire la distruzione di Israele, ha aggiunto il ministro, secondo cui le operazioni militari nella Striscia mirano a “raggiungere due obiettivi: la restituzione degli ostaggi e la fine di Hamas. Non abbandoneremo questi obiettivi”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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