Un viaggio teatrale nell’anima ribelle della pittrice messicana più famosa al mondo
I palcoscenici italiani si preparano ad accogliere lo spettacolo Frida Opera Musical che debutterà a ottobre nei principali teatri della penisola, portando sul palco l’esistenza di Frida Kahlo attraverso un linguaggio che fonde musica, teatro e arte visiva. Un progetto che promette di trascinare il pubblico nel cuore pulsante del Messico post-rivoluzionario, tra colori vivaci, passioni travolgenti e l’indomito spirito creativo di una delle artiste più influenti del Novecento. La nuova produzione della MIC International Company nasce dalla penna di Andrea Ortis e Gianmario Pagano, con la regia affidata allo stesso Ortis e la partecipazione di Drusilla Foer nel ruolo della Catrina, figura iconica della tradizione messicana.
Frida Opera Musical: il cast
Al centro della narrazione Federica Butera nei panni di Frida Kahlo, chiamata a interpretare una delle figure più complesse e affascinanti della storia dell’arte. Accanto a lei, Andrea Ortis veste i panni di Diego Rivera, il muralista compagno di vita e d’arte della pittrice messicana. La loro storia d’amore, tormentata quanto intensa, costituisce il cuore pulsante dell’intera rappresentazione. Drusilla Foer\Catrina incarna l’essenza stessa della cultura popolare messicana, dove vita e morte danzano insieme in un eterno abbraccio. Questa figura simbolica accompagna il pubblico in un viaggio che attraversa non solo la biografia di Frida Kahlo, ma l’intera anima di una nazione in trasformazione.
La magia della produzione artistica
Il gruppo creativo ha lavorato per mesi per restituire l’atmosfera magica del Messico degli anni Venti e Trenta. Vincenzo Incenzo ha composto musiche e liriche che si intrecciano alle coreografie di Marco Bebbu, creando un linguaggio scenico coinvolgente. I costumi firmati da Erika Carretta trasportano visivamente il pubblico nell’epoca e nei luoghi che videro nascere i capolavori di Frida Kahlo. Le scene di Gabriele Moreschi, unite al sapiente lavoro di luci e proiezioni curato da Valerio Tiberi e Virginio Levrio, costruiscono un universo visivo che dialoga costantemente con l’immaginario pittorico della grande artista messicana. Ogni elemento scenico è pensato per immergere completamente lo spettatore nell’atmosfera di un’epoca segnata da fermenti rivoluzionari, scoperte artistiche e trasformazioni sociali.
Un ponte culturale tra Italia e Messico
Il Frida Opera Musical collabora con il Museo Frida Kahlo ‘Casa Azul’ e il Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico. Questo legame diretto con le istituzioni che custodiscono la memoria dell’artista conferisce al progetto un’autenticità e una profondità culturale straordinarie. Il patrocinio dell’Ambasciata del Messico in Italia sottolinea ulteriormente l’importanza di questa produzione nel panorama delle relazioni culturali tra i due Paesi. Carlos García de Alba, Ambasciatore del Messico in Italia, ha così commentato l’iniziativa: “Frida Kahlo non è solo una delle più grandi artiste del Messico, ma un simbolo universale di libertà, coraggio e autenticità”.
Arte, dolore e trasformazione creativa
La narrazione teatrale non si limita a raccontare gli episodi biografici più noti della vita di Frida Kahlo, ma scava in profondità nella sua capacità di trasformare il dolore fisico ed emotivo in energia creativa. La pittrice messicana, colpita da poliomielite in giovane età e poi vittima di un grave incidente stradale, riuscì infatti a fare della sofferenza il combustibile della sua arte rivoluzionaria. Il Frida Opera Musical esplora questo aspetto attraverso un linguaggio scenico che non teme di affrontare i temi più complessi dell’esistenza umana. Il corpo ferito di Frida diventa metafora di una resilienza che supera ogni limite, mentre la sua arte si trasforma in un inno alla vita che non conosce compromessi.
Il Messico post-rivoluzionario sullo sfondo
Lo spettacolo non dimentica di contestualizzare la figura di Frida Kahlo nel fermento culturale e politico del suo tempo. Il Messico post-rivoluzionario, con le sue contraddizioni e le sue speranze, fa da sfondo a una narrazione che attraversa incontri con figure storiche come Emiliano Zapata, Leon Trotsky, André Breton e Tina Modotti. Ogni personaggio contribuisce a dipingere il ritratto di un’epoca straordinaria, nella quale arte e politica si intrecciano indissolubilmente.
Un inno alla libertà di essere
Il Frida Opera Musical vuole essere un inno alla libertà di essere se stessi, senza compromessi né maschere. La storia di Frida Kahlo diventa così universale, parlando a ogni spettatore che abbia mai dovuto lottare per affermare la propria identità o per trasformare le difficoltà in opportunità creative. La produzione si ripropone infatti di restituire al pubblico italiano non soltanto la biografia di un’artista eccezionale, ma anche lo spirito indomabile di una donna che seppe fare della propria diversità una forza rivoluzionaria. In un’epoca nella quale le questioni identitarie sono al centro del dibattito sociale, la figura di Frida Kahlo acquista una rilevanza ancora maggiore.
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