Dopo anni di inflazione permangono forti disparità generazionali e geografiche. Famiglie e giovani sotto stress
Secondo l’European Consumer Payment Report 2025 il 76 % degli europei riesce a pagare le bollette nei tempi previsti, una percentuale significativamente superiore rispetto al 63 % registrato due anni fa. Un balzo in avanti che testimonia come, gradualmente, le economie domestiche stiano ritrovando un certo equilibrio dopo il periodo più critico segnato dall’inflazione. Tuttavia, questi dati nascondono realtà molto diverse tra loro, con profonde differenze che dipendono dall’età, dal reddito e soprattutto dal Paese di residenza.
In Europa italiani undicesimi tra i pagatori puntuali
Nella geografia dei buoni pagatori in cima alla classifica troviamo Spagna e Austria, dove l’83 % delle famiglie salda regolarmente le proprie obbligazioni finanziarie. All’estremo opposto si colloca la Grecia, dove solo il 67 % dei cittadini riesce a pagare puntualmente: un dato che evidenzia come il peso del debito e le difficoltà strutturali continuino a gravare sulla popolazione ellenica. L’Italia si posiziona all’undicesimo posto con il 75 % di pagamenti puntuali, in linea con la media continentale ma ancora distante dai paesi virtuosi del Nord Europa e dalla Penisola Iberica. La Polonia, spesso citata come esempio di crescita economica nell’Europa orientale, si ferma al 70 %. Questi scarti percentuali riguardano milioni di famiglie che ogni mese devono compiere equilibrismi finanziari per arrivare a fine periodo.
Occupazione record ma insicurezza diffusa
L’Europa sta attraversando una fase economica apparentemente contraddittoria. Da un lato, il mercato del lavoro mostra una forte solidità. L’ingresso di donne, lavoratori più maturi e migranti ha portato il tasso di occupazione al livello record del 75,8 %. Gli stipendi stanno crescendo, contribuendo a recuperare almeno in parte il potere d’acquisto eroso dall’inflazione. La Banca Centrale Europea ha inoltre ridotto i tassi d’interesse al 2 %, alleggerendo il peso dei mutui e dei prestiti per molte famiglie. Dall’altro lato, però, la percezione di sicurezza finanziaria stenta a radicarsi nella popolazione. Anni di incertezza economica hanno infatti lasciato cicatrici profonde nelle abitudini e nella psicologia dei consumatori.
Giovani generazioni in crisi
Particolarmente significativo è il cambiamento nelle cause dei ritardi nei pagamenti. Nel 2024, solo una persona su cinque dichiarava di non pagare le bollette per mancanza di fondi; nel 2025 questa percentuale è salita al 52 %. Se fino a poco tempo fa la motivazione principale era spesso legata a dimenticanze o disorganizzazione, oggi il problema è la mancanza di denaro. Tra i giovani della generazione Z, questo fenomeno ha assunto proporzioni. A complicare ulteriormente le cose si aggiunge quello che gli esperti chiamano “pressione aspirazionale”. I social bombardano i giovani con immagini di stili di vita patinati, viaggi esotici, acquisti di lusso. Secondo l’indagine, un giovane europeo su tre ammette che il tentativo di emulare questi modelli ha avuto ripercussioni negative sulla salute mentale, innescando un circolo vizioso di insoddisfazione, spese insostenibili e ulteriore stress finanziario.
Prezzi fermi e prospettive incerte
Nonostante in Europa l’inflazione complessiva sia rallentata rispetto ai picchi del 2022 e 2023, alcuni settori continuano a mantenere prezzi elevati. In particolare, i beni alimentari e molti servizi non hanno registrato riduzioni significative, costringendo le famiglie a continuare a operare scelte difficili nei carrelli della spesa e nella gestione del budget quotidiano. La strada verso una vera stabilità finanziaria per le famiglie europee appare quindi ancora lunga e tortuosa. I dati sui pagamenti puntuali delle bollette rappresentano senza dubbio un segnale incoraggiante, ma non bastano a cancellare le preoccupazioni accumulate negli anni precedenti.
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