Secondo un recente studio, la presunta conflittualità a cui si riferisce il noto detto sarebbe una leggenda metropolitana. I nostri amici a quattro zampe esprimono le loro emozioni utilizzando segnali del corpo diversi
Perché si dice “sono come cani e gatti?”
Questa espressione tanto nota viene utilizzata nel linguaggio comune per esprimere una relazione conflittuale tra due persone molto diverse tra loro. Effettivamente, anche cani e gatti rappresentano due mondi diversi e, spesso, ciò che è buono per uno non lo è per l’altro. Il cane è un animale sociale, abituato a vivere in gruppo; il gatto è tendenzialmente un solitario, ma gradisce anche stare in compagnia. Entrambi utilizzano linguaggi differenti e, per questo motivo, spesso possono nascere incomprensioni e liti.
Veritas in medio stat
Tuttavia, sempre più cani e gatti convivono pacificamente nella stessa abitazione. Questo dato confermerebbe quanto è emerso da uno studio, condotto da un team di ricercatori della British Veterinary Association, ovvero che i due animali non solo non si odierebbero ma, se abituati a convivere nella medesima casa, imparerebbero a rispettarsi reciprocamente, riuscendo a creare una bellissima relazione.
Il segreto della convivenza
Il segreto per una pacifica convivenza tra fido e micio è farli conoscere sin da cuccioli. È infatti durante il periodo della socializzazione che un animale deve conoscere le altre specie per imparare ad interagire con loro. Potendo contare su un’assidua frequentazione, sono in grado di imparare reciprocamente la lingua dell’altro. La diversità, in qualsiasi tipo di relazione, non è da considerarsi un elemento negativo, ma una risorsa che può apportare numerosi benefici nella vita di ciascuno.
Due lingue diverse
Alcuni comportamenti assunti dalle due specie sono apparentemente uguali, ma hanno un significato completamente diverso, spesso opposto. Da qui nascono i conflitti.
A pancia in su
Il cane generalmente assume questa posizione come segno di resa, mostrando zone vulnerabili come addome e gola. Il gatto, al contrario, esprime aggressività: con zampe e bocca potrebbe colpire improvvisamente chi ha di fronte.
La coda
La coda è un barometro delle emozioni in ambedue le specie, la sua posizione ha un ruolo decisamente rilevante nella comunicazione inter ed intraspecifica. Generalmente, un cane che scodinzola è felice, mentre un gatto che agita la coda è nervoso. Tuttavia, per fido, non sempre una coda in movimento indica gioia. Se muove la coda lentamente e sotto la linea dorsale indica che è rilassato ed ha buone intenzioni, ma se la tiene alta e rigida muovendola rapidamente è nervoso. Un gatto, per salutare, tende a tenere la coda dritta, ma questo segnale viene mal interpretato da fido. Nel cane, infatti, una coda portata in alto sopra la linea dorsale indica una minaccia, ancor più accentuata se viene inarcata sul dorso o tenuta in posizione verticale. Ma una coda arrotolata sul dorso potrebbe anche dipendere da una caratteristica intrinseca della razza.
Nel gatto, invece, la coda bassa, in base a come è posizionata, può avere più significati: ad “U” indica che è appostato e pronto all’attacco; se avvolge le zampe anteriori, nella posizione della sfinge, indica rilassamento. Ad accomunare i due animali è la coda tra le gambe che, per entrambi, esprime una sensazione di paura.
Orecchie
Nel gatto, orecchie dritte e in direzioni opposte indicano l’ascolto di rumori anomali; se dritte e rivolte in avanti, denotano uno stato di benessere. Al contrario, nel cane, potrebbero rappresentare uno stato di allerta.
Le fusa
Le fusa sono una vibrazione profonda emessa dal gatto per manifestare un’emozione intensa. Vengono mal interpretate dal cane, che considerandole una sorta di ringhio, le percepisce come un messaggio di ostilità nei suoi confronti. In realtà, il gatto fa le fusa per comunicare il suo benessere psicofisico o il suo affetto.
Al proprietario il ruolo di mediatore
Per facilitare la relazione tra i due animali, è fondamentale che il proprietario rispetti le esigenze di ciascuno. Deve essere quindi un mediatore e conoscere esattamente le caratteristiche comportamentali di ambedue le specie. È opportuno che si rivolga ad un esperto se non ha le competenze necessarie o se nota atteggiamenti strani.
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