La 77ª edizione degli Emmy Awards ha consacrato “The Studio” come serie più premiata di sempre, mentre “The Pitt” batte “Scissione”, e “Adolescence” vince con il più giovane vincitore maschile della manifestazione.
Tutte le sorprese della 77ª edizione
La notte di Los Angeles del 14 settembre ha riservato sorprese clamorose e momenti di grande emozione durante la 77ª edizione degli Emmy Awards, tenutasi al Peacock Theater. Seth Rogen ha fatto la storia della televisione conquistando ben 13 statuette con la sua serie “The Studio” su Apple TV+, un risultato che segna un primato assoluto per le comedy nella storia della manifestazione. L’attore e produttore canadese ha vinto il primo Emmy della sua carriera come miglior attore protagonista in una serie comica, aggiungendosi ai riconoscimenti per la sceneggiatura e la regia, quest’ultimo condiviso con il collaboratore Evan Goldberg.
Durante il suo discorso di ringraziamento, visibilmente emozionato, Rogen ha ammesso candidamente: “Non riuscivo proprio a immaginare che potesse accadere, quindi letteralmente non ho preparato nulla”.
“The Studio” domina la categoria comedy
La serie di Apple TV+ “The Studio” ha trionfato nella categoria miglior serie comica, battendo competitor del calibro di “Hacks” e “The Bear”, considerate tra le favorite della serata.
Delle 23 nomination ricevute dalla serie che ironizza sull’industria cinematografica, un record per una nuova comedy, “The Studio” ne ha conquistate 13, stabilendo un precedente nella storia degli Emmy per il numero di vittorie di una serie comica in una singola edizione. Il successo della produzione Apple rappresenta un chiaro segnale del crescente peso delle piattaforme streaming nell’ecosistema televisivo contemporaneo. La serie, che prende di mira con ironia i meccanismi dell’industria dell’intrattenimento, ha saputo conquistare sia la critica che l’Academy, dimostrando come la satira intelligente riesca ancora a trovare spazio nel panorama seriale.
Owen Cooper: il record del più giovane vincitore
Il quindicenne britannico Owen Cooper è diventato il più giovane attore maschio mai premiato agli Emmy, vincendo come miglior attore non protagonista in una serie limitata per il suo ruolo in “Adolescence” di Netflix. La sua interpretazione di Jamie Miller, uno scolaro tredicenne arrestato per omicidio nel drama britannico, ha ricevuto consensi unanimi. Cooper ha battuto candidati del calibre di Javier Bardem, Bill Camp, Peter Sarsgaard e Rob Delaney, tutti attori adulti e affermati.
Durante il suo commovente discorso di ringraziamento, il giovane attore ha pronunciato parole che hanno colpito la platea: “Chi se ne frega se si fa brutta figura?”, dimostrando una maturità sorprendente per la sua età. “Adolescence” ha conquistato complessivamente sei premi, incluso quello per miglior serie limitata, confermando la qualità della produzione britannica che affronta temi sociali complessi con sensibilità e profondità narrativa.
“The Pitt” sorprende e batte “Scissione”
Tra i colpi di scena più significativi della serata, Noah Wyle ha conquistato il suo primo Emmy per il ruolo del dottor Michael “Robby” Robinavitch in “The Pitt”, battendo le previsioni che davano per favorita la serie “Scissione”. Il medical drama ha dimostrato che il genere medico mantiene ancora un forte appeal presso l’Academy, nonostante la concorrenza di produzioni più innovative dal punto di vista narrativo. La vittoria di “The Pitt” rappresenta un ritorno alle origini per Wyle, che aveva già conquistato il pubblico televisivo negli anni Novanta con “E.R.”. Il suo trionfo agli Emmy arriva dopo anni di candidature senza successo, testimoniando la perseveranza dell’attore e la qualità della sua interpretazione nel nuovo progetto.
Messaggi politici e il gesto di Javier Bardem
La cerimonia non è stata esente da momenti di impegno sociale e politico. Javier Bardem, candidato per il suo ruolo in “Adolescence”, ha scelto di indossare una kefiah palestinese durante la manifestazione, un gesto simbolico che non è passato inosservato e che riflette l’attenzione crescente del mondo dello spettacolo verso le questioni geopolitiche contemporanee.
La serata è stata arricchita anche dalla consegna del premio umanitario Bob Hope a Ted Danson e Mary Steenburgen, mentre momenti nostalgici hanno caratterizzato gli omaggi a serie storiche come “Cuori senza età”, “Una mamma per amica” e “Law & Order”, celebrando l’eredità duratura di queste produzioni nell’immaginario televisivo.
L’edizione 2025 degli Emmy Awards ha dimostrato, mai come stavolta, come il panorama televisivo continui a evolversi, premiando tanto l’innovazione quanto la tradizione.
Seth Rogen, infatti, già durante la sua presenza alla recente Mostra del Cinema di Venezia, aveva dichiarato di essere alla ricerca di spunti e location per future produzioni. Il successo di “The Studio” rappresenta solo l’inizio di un percorso creativo destinato a lasciare il segno nell’industria dell’intrattenimento.
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