(Adnkronos) – I comandanti militari russi starebbero classificando i soldati dispersi come disertori per nascondere la vera portata delle perdite sul campo di battaglia in Ucraina, nonché evitare di pagare i benefici sociali alle famiglie dei militari deceduti.
E’ questo quanto rivela la testata indipendente russa IStories, citata dall’ucraina Kyiv Independent. IStories avrebbe ricevuto oltre 50 reclami da parenti di soldati dispersi inviati dai comandanti sul campo al Cremlino, riscontrando falsificazioni simili in almeno 25 unità in 11 regioni russe. Nella maggior parte dei casi, i documenti falsificati affermano che i soldati sono scomparsi durante missioni di combattimento. Benché le regole prevedano che non si possa classificare un soldato come disertore senza motivo, l’indagine ha scoperto che, nella pratica, anche solo perdere una chiamata di servizio può risultare in una designazione del genere.
La testata russa avrebbe anche riscontrato un caso in cui un soldato era ancora ufficialmente etichettato come disertore anche dopo la sua morte e sepoltura. Tra gennaio e giugno 2025, i tribunali militari russi hanno processato oltre 26.000 casi che cercavano di dichiarare individui dispersi o deceduti, superando il totale di tutto l’anno precedente, ha riferito a giugno il media indipendente russo Mediazona, sempre citato dal Kyiv Independent.
Oltre 50.000 soldati russi sono stati ufficialmente registrati come disertori nel 2024 e accusati di evasione del servizio militare, ha riferito IStories a marzo citando il gruppo di intelligence open source Frontelligence Insight. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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