La riforma strutturale punta a modernizzare il settore e garantire maggiore accesso alle cure. La nuova Tessera Sanitaria
Il settore farmaceutico italiano è in procinto di trasformazione. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute Orazio Schillaci, ieri ha approvato un disegno di legge di delega per la riforma e il riordino della legislazione farmaceutica. Un passaggio che segna l’inizio di un nuovo percorso: la creazione del testo unico farmaceutico. Obiettivo del nuovo strumento normativo è di modernizzare un sistema complesso, spesso frammentato, per garantire ai cittadini un accesso più equo e tempestivo alle cure. La decisione è frutto del lavoro congiunto di cinque ministeri (Salute, Economia e Finanze, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Giustizia) che saranno coinvolti anche nell’adozione dei decreti attuativi entro il 31 dicembre 2026.
Una riforma per il futuro della sanità
Il panorama normativo italiano in materia farmaceutica presenta oggi una complessità che spesso rallenta i processi e complica l’accesso ai medicinali. Il disegno di legge delega, composto da quattro articoli fondamentali, stabilisce i principi che dovranno guidare il governo nella stesura dei decreti attuativi. La scadenza fissata per l’emanazione di questi decreti è il 31 dicembre 2026. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che l’attuale sistema normativo, stratificatosi nel tempo attraverso numerosissimi provvedimenti, necessita di una razionalizzazione profonda. Il Testo unico farmaceutico rappresenta quindi la risposta a questa esigenza di semplificazione e modernizzazione.
Garantire l’autosufficienza farmaceutica
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda il rilancio della produzione interna di principi attivi ed eccipienti. Si tratta di una questione di sicurezza strategica nazionale che il sottosegretario Marcello Gemmato, promotore dell’iniziativa, ha più volte sottolineato nei mesi scorsi. Attualmente, infatti, l’Italia dipende per l’80% da India e Cina per i principi attivi necessari alla produzione farmaceutica. Una dipendenza che espone il Paese a rischi eventuali in termini di approvvigionamento e sicurezza sanitaria. La riforma punta proprio a invertire questa tendenza, privilegiando la produzione nazionale soprattutto per i farmaci destinati a pazienti con patologie rare, croniche o invalidanti. Il testo unico farmaceutico prevede quindi meccanismi specifici per incentivare gli investimenti nella produzione locale, creando le condizioni per lo sviluppo di una filiera farmaceutica più autonoma e resiliente. Non si esclude che anche i vaccini possano rientrare nel perimetro di questa strategia di rilocalizzazione produttiva.
Un sistema sempre più integrato
Il potenziamento del sistema della Tessera Sanitaria rappresenta uno dei pilastri della trasformazione digitale prevista dal Testo unico farmaceutico. L’obiettivo è quello di integrare completamente i processi di prescrizione e dispensazione dei medicinali, riducendo drasticamente gli oneri burocratici che oggi gravano su medici, farmacisti e pazienti. Il progetto prevede l’integrazione dei dati del Sistema Tessera Sanitaria con informazioni dettagliate su prescrizioni, dispensazioni, prezzi, consumi e disponibilità di farmaci. Questo sistema integrato consentirà di prevenire le carenze di medicinali, un problema che negli ultimi anni ha colpito diversi farmaci essenziali, creando difficoltà per i pazienti e tensioni nel sistema sanitario. L’implementazione del collegamento tra i vari sistemi digitali sanitari, inclusi il Fascicolo Sanitario Elettronico e il Dossier Farmaceutico, è fondamentale per una sanità davvero digitalizzata. La collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali, le strutture farmaceutiche e i grossisti diventa quindi essenziale per il successo di questa trasformazione.
Il nodo del payback e dei tetti di spesa
Tra gli aspetti più delicati della riforma figura la revisione dei meccanismi di payback e dei tetti di spesa farmaceutica. Si tratta di un tema che ogni anno torna al centro del dibattito politico ed economico, specialmente durante la preparazione della legge di bilancio. Il payback prevede il rimborso di una parte della spesa pubblica da parte delle aziende farmaceutiche quando vengono superati i limiti di budget stabiliti. La relazione tecnica del disegno di legge ammette che “la revisione dei tetti di spesa farmaceutica e dei relativi meccanismi di payback non è suscettibile di consentire una quantificazione puntuale degli oneri”. Questo elemento di incertezza riflette la complessità del tema e la necessità di trovare un equilibrio tra sostenibilità economica e accesso alle cure. Le fonti vicine al dossier suggeriscono che questa questione potrebbe essere affrontata in parallelo alla manovra economica, rappresentando una delle priorità politiche del ministero della Salute.
Le farmacie come presidi sanitari di prossimità
Il testo unico farmaceutico riserva un’attenzione particolare al ruolo delle farmacie territoriali, riconoscendole come veri e propri “presidi sanitari di prossimità”. Una visione in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che punta a rafforzare l’assistenza sanitaria territoriale. La riforma prevede la disciplina delle attività di televisita e telemonitoraggio direttamente nelle farmacie, trasformandole in centri di servizi sanitari avanzati. Le farmacie potranno quindi diventare punti di riferimento per servizi sanitari di base, contribuendo a decongestionare gli ospedali e a garantire un’assistenza più capillare sul territorio.
La lunga marcia del Testo unico farmaceutico
Il prossimo passo prevede un confronto approfondito con tutte le categorie del settore, seguito da un iter parlamentare che si preannuncia articolato. La complessità della materia e la molteplicità degli interessi in gioco richiederanno un dialogo tra istituzioni, professionisti sanitari, industria farmaceutica e associazioni di pazienti. Il Testo unico farmaceutico rappresenta quindi solo l’inizio di un percorso di trasformazione che potrebbe durare diversi anni. L’esito dell’iniziativa dipenderà dalla capacità di tutte le parti coinvolte di collaborare verso un obiettivo comune. Quello di un sistema farmaceutico più efficiente, sostenibile e orientato ai bisogni reali dei pazienti italianIi.
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