Una crema solare scaduta può ancora proteggere la pelle. Ecco cosa dicono i test e quando è il caso di gettarla via
Ogni estate, davanti alla confezione del solare rimasta nel cassetto dall’anno precedente, ritorna l’amletico dubbio. Il flacone avanzato, magari ancora mezzo pieno, avanzato dall’anno prima, è ancora efficace o è sia meglio gettarlo via? La risposta alla domanda non è però così scontata, in particolare se si tratta di una crema di ottima qualità. O almeno è questo il risultato di un test che potrebbe finalmente far luce sull’argomento.
Cosa dice la normativa sulla crema solare scaduta
Le creme solari, in quanto prodotti cosmetici, sono regolate dal Regolamento Europeo 1223/2009, che impone ai produttori di indicare la durata del prodotto. In etichetta si trova solitamente il PAO (Period After Opening), rappresentato da un barattolo aperto con un numero: indica i mesi entro i quali il prodotto è considerato sicuro dopo l’apertura. La maggior parte delle creme solari riporta un PAO di 12 mesi, ma ciò non significa che diventino improvvisamente inefficaci il giorno dopo. Piuttosto, il produttore garantisce stabilità e sicurezza entro quel termine. Ma cosa succede davvero dopo la scadenza?
Il test che mette alla prova i solari
Per rispondere a questa domanda, Altroconsumo ha condotto un test approfondito su diverse creme solari, simulando condizioni estreme. Le hanno esposte a temperature basse (4°C, come in un bagaglio aereo), poi a calore intenso (40°C, come in spiaggia), irradiate con raggi UV per una settimana e infine conservate a temperatura ambiente per oltre un anno. Dopo 14 mesi, i risultati hanno sorpreso: la maggior parte delle creme manteneva ancora il fattore di protezione dichiarato (SPF 30 o 50+). Solo due prodotti su tutti i testati avevano perso efficacia, e in entrambi i casi si notavano alterazioni visibili, come una consistenza irregolare o un odore sgradevole.
Quando buttare una crema solare scaduta
In base al test, dunque, se il prodotto è ben formulato e conservato correttamente, può ancora funzionare oltre il PAO. Tuttavia, ci sono segnali inequivocabili che indicano quando è il momento di sostituirlo. Se si nota un cambiamento di colore o odore, una separazione degli ingredienti (con la crema che appare “acquosa” o grumosa) o irritazioni cutanee dopo l’applicazione, meglio non rischiare. Una crema solare scaduta e alterata potrebbe non proteggere adeguatamente dai raggi UV, aumentando il rischio di scottature o danni alla pelle.
Consigli per un utilizzo sicuro
Se la crema solare è stata aperta l’anno scorso ma sembra ancora in buono stato, può essere usata ma con cautela, evitando di esporre al sole bambini o persone con pelle sensibile. In caso di dubbi, la scelta più sicura è acquistare un prodotto nuovo. La protezione solare è infatti fondamentale per prevenire danni cutanei a lungo termine. Meglio non lesinare sulla qualità e sulla freschezza del prodotto. In conclusione, una crema solare scaduta può ancora funzionare, ma dipende da come è stata conservata e dalla sua formulazione originale. Se non mostra segni di deterioramento, infatti, potrebbe essere ancora efficace. Ma in caso anche del minimo dubbio meglio non correre rischi e optare per una protezione solare nuova.
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