Una ricerca internazionale rivela gli effetti a lungo termine del virus sul sistema cardiovascolare femminile
Una scoperta recente che riguarda le conseguenze a lungo termine del Covid sull’invecchiamento vascolare emerge da uno studio pubblicato sull’European Heart Journal. La ricerca ha infatti dimostrato che l’infezione da SARS-CoV-2 può causare un invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, particolarmente evidente nelle donne. Ed quivalente a circa cinque anni di età biologica vascolare. Questo fenomeno rappresenta una delle scoperte più significative degli ultimi anni nel campo della medicina cardiovascolare post-pandemica. I ricercatori hanno documentato come il virus non si limiti a causare sintomi acuti, ma lasci tracce durature nel sistema circolatorio, modificando la struttura stessa delle arterie e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari future.
Il più grande studio internazionale sull’impatto vascolare del Covid
Lo studio, noto come Cartesian, ha coinvolto 2.390 persone da 16 paesi diversi, inclusi Austria, Australia, Brasile, Canada, Francia, Grecia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. I ricercatori hanno seguito metodologie rigorose per garantire la massima affidabilità dei risultati. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: persone mai contagiate dal Covid, pazienti con infezione recente non ospedalizzati, ricoverati in reparti ordinari e pazienti trattati in terapia intensiva. Questa classificazione ha permesso di analizzare gli effetti del Covid sull’ invecchiamento vascolare in base alla gravità della malattia. La metodologia utilizzata prevedeva la misurazione della velocità dell’onda di polso carotide-femorale, un parametro fondamentale per valutare la rigidità arteriosa. Questo esame non invasivo fornisce informazioni precise sull’età biologica dei vasi sanguigni, permettendo di identificare precocemente i segni di invecchiamento vascolare accelerato.
Differenze di genere nella risposta al virus
I risultati hanno rivelato differenze tra uomini e donne nella risposta vascolare all’infezione da Covid-19. Mentre negli uomini l’impatto sui vasi sanguigni risultava limitato, nelle donne tutti i gruppi di pazienti che avevano contratto il virus mostravano un significativo aumento della rigidità arteriosa. L’aumento della velocità dell’onda sfigmica nelle donne che avevano avuto un Covid lieve era di 0,55 metri al secondo. Un valore che saliva a 0,60 nelle donne ricoverate in ospedale e raggiungeva 1,09 nelle pazienti trattate in terapia intensiva. I ricercatori sottolineano che un incremento di circa 0,5 metri al secondo è considerato clinicamente rilevante e corrisponde a un Covid invecchiamento vascolare di circa cinque anni. Questa differenza di genere trova spiegazione nella diversa funzione del sistema immunitario tra uomini e donne. Queste , infatti, sviluppano una risposta immunitaria più rapida e forte. Caratteristica che normalmente le protegge dalle infezioni ma che, nel caso del Covid-19, può aumentare il danno ai vasi sanguigni dopo l’infezione iniziale.
Il ruolo del Long Covid nell’accelerazione dell’invecchiamento vascolare
Un aspetto emerso dalla ricerca riguarda la correlazione tra l’invecchiamento vascolare da Covid e la presenza di sintomi persistenti del Long Covid. Le donne che continuavano a manifestare sintomi come mancanza di respiro, affaticamento cronico e altri disturbi post-Covid mostravano una rigidità arteriosa ancora più pronunciata, indipendentemente dalla gravità iniziale della malattia. Questo suggerisce che il virus non si limita a causare un danno immediato ai vasi sanguigni, ma innesca processi infiammatori cronici che continuano a danneggiare il sistema cardiovascolare per mesi dopo l’infezione iniziale.
Implicazioni cliniche e prevenzione
Un invecchiamento vascolare di cinque anni comporta un aumento del 3% del rischio di malattie cardiovascolari in una donna di 60 anni, che si traduce in un incremento significativo della probabilità di sviluppare infarti, ictus e altre patologie cardiovascolari. Peraltro, lo studio ha anche evidenziato alcuni fattori protettivi. Le persone vaccinate contro il Cavid-19 mostravano generalmente arterie meno rigide rispetto ai non vaccinati. Suggerendo che la vaccinazione non solo protegge dall’infezione grave, ma può anche limitare i danni vascolari a lungo termine. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che nel tempo l’effetto tendeva a stabilizzarsi o migliorare leggermente. Hanno quindi sottolineato l’importanza di identificare precocemente le persone a rischio: l’invecchiamento vascolare, infatti, è facile da misurare e può essere affrontato con trattamenti ampiamente disponibili, come cambiamenti nello stile di vita, farmaci per abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo.
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