Cultura, attività fisica, tecnologia e cura del benessere sociale: con “ComunitAction” al via un piano integrato per affrontare la fragilità legata all’età e valorizzare l’autonomia degli anziani nel territorio di Asti.
Una strategia territoriale per un invecchiamento sano
L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle sfide più rilevanti per la sanità pubblica del futuro. In questo contesto nasce “ComunitAction”, un progetto promosso dall’Asl AT con l’obiettivo di contrastare la fragilità legata all’età e favorire una terza età attiva e in salute. Il piano è stato presentato ufficialmente durante un convegno al Foro Boario di San Damiano, alla presenza di autorità sanitarie, rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo del volontariato.
Alla base del progetto vi è una consapevolezza forte. La fragilità non è un destino ineluttabile, ma un processo che può essere rallentato o addirittura invertito.
Andrea Fabbo, direttore sanitario dell’Asl AT, ha sottolineato come esistano evidenze scientifiche chiare sulla reversibilità della fragilità e sull’efficacia di interventi mirati nel prevenire la disabilità. Intervenire precocemente su fattori di rischio come l’isolamento sociale, la sedentarietà, la cattiva alimentazione o l’uso scorretto dei farmaci consente di ridurre anche l’ospedalizzazione.
Prevenzione, cura e inclusione sociale
Il progetto “ComunitAction” si fonda su un approccio multidisciplinare che mette al centro la persona e la comunità. Attività fisica, educazione alimentare, vaccinazioni, gestione ottimale della terapia farmacologica, relazioni sociali e stimolazione cognitiva sono tra le direttrici principali del programma. Fabbo ha evidenziato la necessità di ripensare le modalità assistenziali, puntando su un sistema che integri cure sanitarie e azioni di prevenzione, rafforzando l’assistenza sul territorio.
Una delle iniziative chiave è rappresentata dalle “Palestre della memoria”, che saranno presentate ufficialmente al polo universitario Astiss il 12 maggio.
Si tratta di spazi pensati per allenare mente e corpo, che promuovono il benessere cognitivo attraverso attività strutturate. Accanto a questa iniziativa si inserisce anche la “prescrizione creativa”, uno strumento innovativo che utilizza l’arte, la cultura e le attività ricreative come leve terapeutiche per mantenere attive le persone e stimolare le funzioni mentali.
Esperienze locali che fanno scuola
Il progetto si ispira a buone pratiche già sperimentate con successo nel territorio piemontese. A Casale Monferrato, per esempio, è stata realizzata una vera e propria rete comunitaria all’interno della “Dementia Friendly Community”, che ha coinvolto malati, caregiver, famiglie e persino scuole, grazie anche a strumenti informatici sviluppati dal sistema Mnemosine. San Damiano d’Asti ha seguito un percorso simile, affermandosi come “comune amico della demenza” attraverso una collaborazione stretta tra amministrazione, enti sociosanitari, associazioni e strutture del volontariato.
Il valore economico della sanità pubblica
Durante il convegno è intervenuto anche Claudio Lucia, presidente dell’Ordine dei Medici di Asti, che ha presentato uno studio sui costi reali delle prestazioni sanitarie.
I dati mostrano come una semplice gastroscopia possa costare al sistema sanitario fino a 300 euro, mentre un intervento cardiologico di ablazione con degenza può arrivare a 13.000 euro. Lucia ha messo in evidenza quanto sia importante per i cittadini comprendere il valore economico di ciò che ricevono gratuitamente. Difendere il Servizio Sanitario Nazionale, ha ribadito, significa tutelare un patrimonio di equità e accessibilità senza eguali.
Una rete assistenziale in continua crescita
Giovanni Gorgoni, direttore generale dell’Asl AT, ha illustrato nel suo intervento la situazione dell’assistenza agli anziani nella provincia di Asti. Il territorio si distingue a livello nazionale per densità e qualità delle strutture residenziali: è al primo posto in Italia per numero di residenze e al sesto per numero di persone assistite in strutture residenziali o semiresidenziali.
Particolarmente significativo è anche il dato relativo all’assistenza domiciliare. Nel 2024, la percentuale di popolazione over 65 che ne beneficia ha raggiunto il 17,39%, a fronte di una media regionale del 14,4% e di un obiettivo nazionale fissato al 10%. Nel primo trimestre del 2025, il tasso ha già toccato l’8%, con una spesa complessiva che nel 2024 ha toccato i 9,5 milioni di euro.
Tuttavia, secondo Gorgoni, questi numeri, per quanto positivi, non saranno sufficienti a fronteggiare problematiche future. L’invecchiamento della popolazione è destinato ad accelerare. Oggi, gli over 65 rappresentano il 22% dei cittadini europei, ma nel 2100 supereranno il 35%. Questo trend comporterà un aumento progressivo della domanda di cura e metterà a dura prova la sostenibilità del sistema pubblico.
Le sette azioni di ComunitAction
Il progetto “ComunitAction” si sviluppa attorno a sette macro-interventi pensati per rispondere ai bisogni concreti degli anziani, agendo in maniera integrata su più fronti.
I Gruppi di cammino puntano a promuovere l’attività fisica regolare attraverso la socializzazione. Le Palestre della memoria, già citate, offrono attività specifiche per il mantenimento delle capacità cognitive. Gli Ambulatori di comunità rafforzano l’accesso alle cure territoriali con un modello assistenziale di prossimità.
Gli Edu-Care Club promuovono l’educazione alla salute e il supporto tra pari, mentre la Telemedicina rappresenta uno strumento cruciale per superare le barriere geografiche e rendere l’assistenza più accessibile. Il Clinimobile, un ambulatorio itinerante, porta la sanità direttamente nei luoghi più difficili da raggiungere, mentre la Prescrizione sociale consente ai medici di indirizzare i pazienti verso attività culturali e ricreative che migliorino il benessere generale.
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