Una startup bolognese porta l’assistente vocale di Amazon nelle strutture per over 65. L’obiettivo? Facilitare l’autonomia quotidiana, migliorare la comunicazione con familiari e operatori, contrastare l’isolamento sociale attraverso comandi vocali semplici e dispositivi intelligenti.
Un Paese che invecchia rapidamente
L’Italia si trova ad affrontare una delle trasformazioni demografiche più significative della sua storia. I numeri parlano chiaro: quasi un quarto della popolazione ha superato i 65 anni, mentre l’età media ha raggiunto quota 46,6 anni. Per la prima volta nel 2025, gli over 80 superano i bambini sotto i dieci anni, con oltre 4,5 milioni di ultraottantenni che rappresentano un record storico. Il rapporto tra generazioni si è ribaltato: per ogni bambino ci sono sei cittadini con più di 65 anni.
Questo cambiamento non è solo una questione di statistiche. Dietro i dati si nasconde una realtà fatta di persone che vivono sempre più sole. La riduzione delle nascite e l’allungamento della vita hanno creato una situazione in cui molti anziani si ritrovano senza una rete familiare di supporto.
Le conseguenze sulla salute sono preoccupanti. La solitudine aumenta del 50% il rischio di demenza e del 30% la mortalità prematura, con un impatto paragonabile al fumo o all’obesità. In Italia, il tasso di solitudine tra gli over 65 è doppio rispetto alla media europea, e circa il 35% degli anziani presenta sintomi depressivi.
Una risposta tecnologica
Per rispondere a questa emergenza silenziosa è nata Yourease, una startup bolognese che ha sviluppato una piattaforma per integrare Amazon Alexa nelle strutture residenziali dedicate agli anziani. L’idea è semplice nella sua essenza ma complessa nella realizzazione. Permettere agli ospiti di gestire la propria quotidianità attraverso la voce, mantenendo un contatto costante con familiari e operatori senza bisogno di competenze tecnologiche particolari.
La piattaforma si articola in tre elementi fondamentali. Il primo è un software gestionale che permette di controllare centralmente tutti i dispositivi installati, monitorare le richieste degli ospiti e analizzare le statistiche di utilizzo. Il secondo consiste nei dispositivi Amazon Echo dotati di schermi touch e microfoni avanzati, capaci di captare la voce anche a distanza. Il terzo elemento è rappresentato dalle skill personalizzate di Alexa, progettate su misura per ogni struttura in base alle esigenze specifiche degli ospiti e del personale.
Il responsabile di Alexa Smart Properties per l’Italia in Amazon, ha sottolineato come questa tecnologia permetta una comunicazione immediata tra ospiti e personale attraverso interazioni vocali, annunci e notifiche. Gli anziani possono controllare autonomamente l’illuminazione, la temperatura, accedere a contenuti multimediali o informativi, semplicemente parlando.
Non servono pulsanti da premere o schermi complicati da navigare: basta dire cosa si desidera.
Come funziona nella pratica quotidiana
L’applicazione concreta della tecnologia trasforma radicalmente la vita all’interno delle residenze. Per il personale, il sistema snellisce la gestione delle richieste di assistenza: invece di essere chiamati fisicamente in ogni stanza, gli operatori ricevono notifiche centralizzate e possono dare priorità alle necessità più urgenti. Questo migliora la produttività dello staff e riduce i tempi di risposta.
Per gli anziani, l’impatto va oltre la semplice comodità tecnologica. Un ospite può chiedere ad Alexa di chiamare un familiare, informarsi sulle attività della giornata, ascoltare musica preferita o ricevere promemoria per i farmaci. Il sistema favorisce anche la socializzazione: gli anziani vengono avvisati degli eventi in programma, possono partecipare a iniziative virtuali e mantenere un’interazione attiva con la comunità della residenza. Tutto questo contribuisce a ridurre quel senso di isolamento che rappresenta uno dei problemi più gravi per chi vive in una struttura.
Le diverse tipologie di applicazione del Senior Living
Yourease ha sviluppato soluzioni adattabili a diversi modelli abitativi. Nelle strutture di Assisted Living, dove vivono persone con vari livelli di autosufficienza, la tecnologia assiste nelle attività quotidiane e facilita l’intervento del personale quando necessario.
Nelle comunità di Independent Living, pensate per anziani completamente autonomi, il sistema garantisce sicurezza senza essere invasivo, permettendo di mantenere la propria indipendenza. Esiste poi il modello di Senior Housing diffuso, un approccio innovativo in cui alloggi indipendenti sono collegati a una centrale operativa che può intervenire rapidamente in caso di bisogno.
Il concetto di Senior Living affonda le radici nel Nord Europa degli anni Sessanta. Si tratta di un modello abitativo pensato per over 65 attivi e indipendenti, che cercano un equilibrio tra autonomia personale e servizi condivisi. Gli alloggi sono completi di cucina e bagno privati, ma inseriti in contesti che offrono spazi comuni, attività sociali e servizi di supporto quando servono. L’obiettivo è ripensare la terza età non come un periodo di declino ma come una fase della vita che merita qualità, sicurezza e stimoli continui.
I primi progetti operativi
La startup ha già avviato progetti concreti sul territorio italiano. Al Villaggio Novoli di Firenze, una residenza gestita dal Consorzio Fabrica, sono stati installati 22 dispositivi Amazon Echo. Gli ospiti utilizzano la tecnologia per rimanere in contatto con i propri cari, gestire l’ambiente domestico e accedere a servizi informativi e ricreativi. L’esperienza fiorentina rappresenta un banco di prova importante per verificare sul campo l’efficacia del sistema e raccogliere feedback utili per migliorarlo.
La partnership con Amazon attraverso il programma Alexa Smart Properties for Senior Living ha permesso a Yourease di ottenere lo status di Solution Provider qualificato. Questo riconoscimento garantisce che la piattaforma rispetti gli standard di qualità richiesti per operare in strutture residenziali dedicate agli anziani, dove affidabilità e semplicità d’uso sono requisiti imprescindibili. La tecnologia deve funzionare senza intoppi, perché gli utenti finali non hanno né la pazienza né le competenze per risolvere problemi tecnici.
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