Un testo unico sulla cittadinanza digitale per tutelare i diritti dei cittadini, rafforzare la cybersicurezza, semplificare l’amministrazione pubblica toscana e promuovere un’intelligenza artificiale a misura d’uomo.
In Toscana una legge per una società digitale più equa
La Toscana si conferma apripista a livello nazionale. E’ la prima regione italiana ad approvare una legge organica sulla cittadinanza digitale e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nei servizi pubblici.
Il nuovo testo, approvato dal Consiglio regionale, rappresenta un unicum nel panorama normativo nazionale e unisce in un solo articolato le leggi regionali 1/2004 e 54/2009. Obiettivo: fornire un quadro chiaro e aggiornato che disciplini l’innovazione tecnologica al servizio di cittadini, enti locali e imprese. Secondo il presidente della regione, Eugenio Giani, la legge nasce dall’esigenza di razionalizzare e aggiornare un settore in costante evoluzione, “per rispondere alla domanda di una pubblica amministrazione più accessibile, efficiente e competitiva”.
Il nuovo provvedimento, denominato Legge Regionale 57 del 2024, attivo dal 19 maggio 2025, tiene conto delle più recenti normative europee, tra cui l’Agenda Digitale e il programma Europa Digitale. Inoltre, recepisce anche le ultime novità introdotte dall’AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale.
Un ecosistema inclusivo
L’assessore regionale alla transizione digitale, Stefano Ciuoffo, ha evidenziato il valore strategico del provvedimento, sottolineando come la Toscana sia la prima regione italiana ad aver recepito le nuove normative europee sull’intelligenza artificiale. La scelta adottata dalla regione si basa su un approccio pragmatico, pensato per rispondere in modo concreto ai bisogni delle amministrazioni e dei cittadini.
Tra i punti salienti della legge figurano la semplificazione amministrativa, il rafforzamento della cybersicurezza e il sostegno alla trasformazione digitale degli enti locali.
Una particolare attenzione è riservata al potenziamento degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP), considerati strumenti fondamentali per agevolare i rapporti tra imprese e pubblica amministrazione. Inoltre, un elemento centrale del testo riguarda la promozione delle competenze digitali, sia di base sia avanzate, da attuare attraverso collaborazioni con università, centri di ricerca e realtà locali. L’obiettivo dichiarato è colmare il divario digitale e garantire un accesso equo e diffuso alle tecnologie.
Intelligenza artificiale al servizio dei cittadini
Il nuovo impianto normativo va oltre la semplice regolamentazione della digitalizzazione, introducendo principi essenziali per un uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale. L’intenzione della regione, infatti, è quella di assumersi la responsabilità di guidare con la trasformazione tecnologica.
Nel concreto, la legge mira a impiegare l’IA per migliorare la qualità dei servizi pubblici, mantenendo sempre al centro valori quali trasparenza, inclusione e rispetto della dignità umana. Gli algoritmi vengono concepiti non come strumenti di controllo, ma come leve utili per semplificare i procedimenti, ridurre le barriere burocratiche e accrescere l’efficienza dell’amministrazione pubblica.
Il Consorzio Metis diventa il cuore digitale della Toscana
Una delle novità più significative introdotte dal testo è la trasformazione del Consorzio Metis, che assume un ruolo chiave nella governance della transizione digitale regionale. Il consorzio, costituito da enti locali e regione, si afferma come braccio operativo per l’implementazione delle strategie digitali. E fungerà da catalizzatore per i processi di innovazione in settori strategici come sanità, pubblica amministrazione e servizi per i cittadini.
Tra i compiti principali affidati a Metis: la gestione della cybersicurezza e il coordinamento delle infrastrutture cloud regionali. Inoltre si occuperà di supporto all’adozione di nuovi modelli informativi e monitoraggio delle attività di digitalizzazione nei vari ambiti della PA.
Un diritto da garantire a tutti
La nuova legge mette nero su bianco un obiettivo ambizioso: garantire la piena cittadinanza digitale a ogni residente toscano. Questo significa non solo accesso universale ai servizi online, ma anche rimozione degli ostacoli che impediscono a molte persone – per età, condizioni economiche o culturali – di utilizzare efficacemente gli strumenti informatici.
Il testo si propone di combattere attivamente l’esclusione digitale attraverso iniziative di formazione e inclusione. Naturalmente oltre che di rafforzare il ruolo delle istituzioni nel contrasto alle disuguaglianze territoriali e sociali. La cittadinanza digitale, infatti, è vista come un diritto di nuova generazione, necessario per la piena partecipazione alla vita democratica.
Sostenibilità e innovazione
Un ulteriore elemento di rilievo è l’attenzione all’impatto ambientale delle tecnologie digitali. La Regione Toscana intende promuovere soluzioni innovative che riducano il consumo energetico delle infrastrutture IT, incentivando modelli sostenibili nella progettazione dei servizi e nella gestione dei dati.
Parallelamente, si punta a creare un ecosistema territoriale dell’innovazione, fondato su collaborazione tra enti pubblici, università, start-up e centri di competenza. Un’alleanza strategica che guarda al futuro, ma con i piedi ben piantati nella realtà locale.
Foto in apertura: Palazzo Panciatichi, sede del consiglio regionale della Toscana
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