Presto sarà possibile ottenere il documento per l’assenza dal lavoro attraverso una televisita a distanza. Novità anche in caso di malattie croniche
Tra le novità contenute nel disegno di legge sulle semplificazioni, che diventerà operativo il 18 dicembre, spicca l’introduzione della televisita per il certificato di malattia. Una modalità che fino ad oggi non era contemplata dalla normativa vigente. Attualmente, infatti, quando un lavoratore ha bisogno di giustificare un’assenza per motivi di salute, deve necessariamente recarsi presso lo studio del proprio medico di famiglia oppure richiedere una visita domiciliare. Con le nuove disposizioni, questa procedura potrebbe avvenire comodamente da casa, attraverso una connessione video.
Come funzionerà la televisita
La proposta era giunta dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, che da tempo sottolinea l’eccessivo carico burocratico gravante sui professionisti. Tuttavia, per essere operativa, sarà necessario un accordo specifico nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, e soltanto dopo questo passaggio la televisita per il certificato di malattia diventerà realtà concreta negli ambulatori italiani. L’articolo 58 del provvedimento legislativo stabilisce che la certificazione effettuata attraverso la telemedicina avrà lo stesso valore di quella tradizionale rilasciata in presenza. Una parità di trattamento che sancisce l’ingresso definitivo degli strumenti digitali nella medicina generale, superando la diffidenza che per anni ha accompagnato la diffusione di questa tecnologia.
I numeri delle assenze dal lavoro in Italia per malattia
Peraltro, i dati dell’Osservatorio statistico dell’Inps sul “Polo unico di tutela della malattia” fotografano una realtà in crescita. Nei primi sei mesi del 2025 sono stati trasmessi complessivamente sedici milioni e mezzo di certificati, con un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il settore privato rappresenta quasi il 76% del totale, evidenziando come la maggior parte delle assenze dal lavoro per motivi di salute riguardi dipendenti di aziende private. Parallelamente, l’attività di controllo attraverso le visite fiscali ha registrato una leggera flessione: nel primo trimestre dell’anno sono state effettuate circa duecento ventitremila verifiche ispettive. Meno 3% rispetto al periodo precedente. Nel privato si passa da venti a quindici visite mediche ogni mille documenti pervenuti, mentre nel pubblico il dato scende da quarantasei a quarantaquattro.
Quando entrerà in vigore la televisita per il certificato di malattia
La Federazione dei medici di famiglia ha chiarito che l’accordo in Conferenza Stato-Regioni dovrà definire con precisione i casi e le modalità attraverso cui sarà possibile ricorrere alla telecertificazione. Il retaggio è l’esperienza maturata durante l’emergenza pandemica, quando proprio la telemedicina aveva permesso di mantenere attiva l’assistenza territoriale. La televisita per il certificato di malattia promette di alleggerire le code negli ambulatori e semplificare la vita a chi, pur non sentendosi bene, non ha necessità di uno spostamento fisico per ottenere il giustificativo. Resta da capire quanto tempo occorrerà perché diventi prassi diffusa negli studi medici italiani. L’assenza di una scadenza precisa nell’accordo previsto lascia margini di incertezza sui tempi di attuazione. Nel frattempo, medici e pazienti dovranno continuare a seguire le procedure tradizionali.
Ricette valide un anno per i pazienti cronici
Accanto alla novità della telecertificazione, il provvedimento legislativo introduce un cambiamento rilevante per chi convive con patologie croniche. L’articolo 62 prevede, infatti, la possibilità di prescrivere farmaci con ricette valide fino a dodici mesi. Liberando i pazienti dall’obbligo di tornare periodicamente dal medico per ottenere nuove prescrizioni. Anche in questo caso, l’operatività della misura richiederà un decreto attuativo del ministero della Salute, da emanare entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge. Quando il decreto diventerà operativo, il medico indicherà nella ricetta ripetibile la posologia e il numero di confezioni che il paziente potrà ritirare nell’arco temporale stabilito. Ferma restando la facoltà di interrompere o modificare la terapia in qualsiasi momento.
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