Tra i monti Sicani, un recente studio accende i riflettori su Caltabellotta, identificandola come una potenziale nuova Zona Blu. Numeri sorprendenti e uno stile di vita radicato nelle tradizioni sembrano indicare che il segreto per superare i novant’anni possa nascondersi in questo angolo di Sicilia.
Tra le cime dei Monti Sicani, in provincia di Agrigento, un antico borgo emerge come un candidato inatteso sulla mappa mondiale della longevità eccezionale. Caltabellotta è al centro dell’attenzione di un team di ricercatori, che ne ha indagato le peculiarità svelando dati demografici sorprendenti. Questa località potrebbe rappresentare una “Blue Zone” emergente, un’area dove raggiungere e superare i novant’anni con buona salute è una realtà diffusa, non un raro exploit individuale.
La scoperta è il frutto di un lungo percorso di indagine sulla longevità in Sicilia, che da quasi vent’anni impegna scienziati e studiosi. I risultati più recenti, focalizzati su Caltabellotta e pubblicati sulla piattaforma Preprints.org, offrono uno spaccato unico su come tradizioni secolari, uno stretto legame con la natura e una forte coesione sociale possano intrecciarsi per favorire un invecchiamento sano e attivo.
Le Blue Zone, dove la vita si allunga naturalmente
Con questo termine si identificano aree geografiche specifiche in cui la concentrazione di centenari e novantenni, spesso con un’eccellente qualità della vita, è significativamente più alta rispetto alla media globale.
Le Blue Zone “storiche” e più studiate si trovano in luoghi diversi del mondo: l’isola di Okinawa in Giappone, la regione dell’Ogliastra in Sardegna, la penisola di Nicoya in Costa Rica e l’isola greca di Ikaria. A queste si affiancano realtà che la ricerca sta progressivamente individuando e analizzando.
Le Blue Zone offrono laboratori naturali per studiare i fattori che contribuiscono a un invecchiamento di successo.
Il borgo di Caltabellotta, custode di un antico benessere
Il borgo di Caltabellotta sorge a 949 metri sul livello del mare e conta, al 1° gennaio 2025, 3.184 abitanti. La sua peculiarità sta nella sua storia abitativa continua e ininterrotta, che affonda le radici nell’epoca della civiltà sicana, precedente alla colonizzazione greca dell’isola. Questa millenaria continuità, unita all’isolamento geografico naturale, ha contribuito a preservare nel tempo una popolazione relativamente stabile, favorendo la trasmissione intergenerazionale di abitudini salutari e di un forte senso di comunità e appartenenza.
Questi elementi creano un contesto sociale protettivo e stimolante, fondamentale per il benessere psico-fisico in ogni fase della vita, inclusa la terza età.
Numeri straordinari di longevità
Lo studio fornisce dati demografici che rendono concreto il potenziale di Caltabellotta come Blue Zone. Analizzando i residenti nati tra il 1900 e il 1924, i ricercatori hanno osservato un incremento notevole nella percentuale di chi ha raggiunto i novant’anni: si è passati dal 3,6% ad un significativo 14%. Un dato ancora più impressionante riguarda la presenza di centenari: un individuo su 171 in questa coorte ha spento le cento candeline.
Per dare un’ulteriore misura della longevità diffusa, è stato calcolato il rapporto tra la popolazione di 90 anni e oltre e quella con più di 60 anni nel 2025. Questo indicatore si attesta su un notevole 8,626%, una cifra che risulta essere più del doppio rispetto alla media regionale e provinciale.
Dieta mediterranea, lavoro e legami forti
Ma quali sono gli elementi che sembrano spiegare questa eccezionale concentrazione di vite lunghe e in salute a Caltabellotta? Lo studio identifica diverse caratteristiche distintive, sorprendentemente simili a quelle osservate nella Blue Zone della Sardegna.
Un ruolo fondamentale gioca l’alimentazione tradizionale, saldamente basata sui principi della dieta mediterranea: abbondante consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e l’uso predominante dell’olio d’oliva, con un ridotto apporto di carne e zuccheri raffinati. A questo si unisce un livello elevato di attività fisica quotidiana, spesso legata al lavoro agricolo manuale, che mantiene il corpo attivo e funzionale nel tempo.
Altri fattori cruciali sono i forti legami familiari e comunitari che supportano gli individui e li mantengono socialmente integrati, un ambiente caratterizzato da un inquinamento minimo e un’esistenza che segue, ancora in parte, i ritmi naturali delle stagioni.
Sicilia e Sardegna
La Sicilia, l’isola più grande del Mediterraneo, vanta una storia demografica e culturale complessa, plasmata da millenni di scambi e influenze. Greci, Romani, Arabi, Normanni e molte altre popolazioni hanno lasciato la loro impronta.
Nonostante la ricchezza del suo patrimonio e l’ampia adesione alla dieta mediterranea, la Sicilia è stata finora meno indagata rispetto ad altre regioni italiane, come appunto la Sardegna, per quanto riguarda l’esistenza di aree con longevità eccezionale. Le evidenze di singoli casi di grande longevità sono sempre esistite, ma studi epidemiologici coerenti scarseggiavano.
La comparazione dei dati di Caltabellotta con sette comuni dell’area Blue Zone sarda rivela che, pur mostrando una percentuale di novantenni leggermente inferiore (8,9% contro 12,6%), il dato rientra nell’intervallo di confidenza tipico delle Blue Zone convalidate.
Questo rafforza l’ipotesi che i villaggi dell’entroterra siciliano possano condividere caratteristiche comuni con le aree costiere note per la longevità.
Foto credit: instagram.com/caltabellotta_
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