L’ultima teoria cospirativa viene dagli Stati Uniti e riguarda un complotto della Cia per sterminare gli uccelli sostituendoli con droni-spia. Oggi il suo ideatore spiega come ha fatto delle fake news l’arma per battere i cospirazionisti.
Quelli che vediamo volare in cielo, posarsi sugli alberi e cinguettare nei prati non sono veri uccelli, ma droni posti a spiare e controllare i cittadini americani. Almeno secondo una teoria annunciata nel 2017 dal 23enne Peter McIndoe, ideatore del movimento Birds Aren’t Real (Gli uccelli non sono veri, ndr). Un movimento divenuto in breve tempo popolare, alimentato sui social dalla Generazione Z e pubblicizzato da cartelli e striscioni che riportano la scritta “Svegliati America!” e l’immagine di piccioni meccanizzati. Per anni McIndoe e le sue Birds Brigade hanno fatto di tutto per convincere il mondo della loro verità, accusando Barack Obama di aver eliminato nel 2001 l’ultimo pennuto in vita. Fino a pochi mesi fa, quando hanno improvvisamente ammesso che si era sempre trattato di uno “scherzo folle”. Perché gli uccelli esistono veramente.
Nascita di un bluff
In una intervista al New York Times McIndoe rivela i retroscena dell’operazione, iniziata durante una marcia di contestazione contro l’allora presidente Trump. Lì ha l’idea di uno “scherzo folle”, per divertirsi alle spalle di complottisti e sprovveduti, sempre pronti a credere a qualsiasi notizia. Per quanto grottesca possa essere. Confuso tra i manifestanti inizia così ad urlare “Svegliatevi americani! Gli uccelli sono solo un’illusione!”. Il video finisce sui social e lo slogan “Gli uccelli non sono veri” si diffonde a macchia d’olio. A questo punto, continua a raccontare, decide di cavalcare l’onda ed è così bravo nel creare ed elaborare prove e documenti da convincere centinaia di migliaia di giovani. Il suo esperimento diventa in breve una realtà ripresa dai media nazionali. Una follia generalizzata.
La realtà svelata
Oggi McIndoe ammette di essersi servito della satira per dimostrare quanto sia difficile circoscrivere ed isolare ogni nuova teoria cospirativa. Racconta di aver scritto un copione smaccatamente falso che prevedeva rivelazioni sensazionali, come quella riguardante l’eliminazione di Kennedy da parte dei servizi segreti perché contrario allo sterminio dei pennuti. O di come i soldi delle tasse finissero nella costruzione di TurkeyX500, una macchina per lo sterminio di massa degli uccelli.
Ai giornalisti attoniti spiega anche di aver creato un sito web perfettamente funzionante e di aver assunto un attore per recitare in un video la parte di un ex agente della Cia responsabile della sorveglianza dei falsi uccelli (ottenendo in quella circostanza più di 20 milioni di visualizzazioni su TikTok).
Birds aren’t real: un esperimento di disinformazione
“In pratica il movimento è diventato un esperimento di disinformazione”, spiega. “Siamo stati in grado di costruire un mondo interamente immaginario riportato come reale dai media. E diventato così oggetto di discussione tra il pubblico”.
Credere che gli uccelli non esistano non è forse molto preoccupante, precisa. Lo è certo di più immaginare che, chi è disposto a riconoscerlo, possa davvero credere ad ogni cospirazione. Tutta l’operazione è stata solo un modo per farsi una risata amara sulla follia umana senza rimanerne sopraffatti. E per dimostrare che non c’è limite alla credulità.
L’assurdo non è un deterrente
E infatti come ignorare la rinascita del terrapiattismo? Che la Terra sia sferica è noto già da secoli prima di Cristo, ma negli anni ’70 Charles Kenneth Johnson diviene famoso per dare vita ad International Flat Earth Society , un’organizzazione di migliaia di membri disposti a rifiutare in blocco la legge di gravità. A credere che l’alba e il tramonto siano illusioni ottiche e ad affermare che la Nasa e lo sbarco sulla Luna siano solo bufale. Certo, con la sua scomparsa la Società perde spessore e si riduce a qualche centinaio di adepti, ma altre voci si alzano. Come quelle del giornalista David Icke, secondo cui l’umanità è in balia di razze aliene che hanno ormai colonizzato i centri del potere politico mondiale.
Nascita di una teoria del complotto
Non c’è limite alle fantasie cospirazioniste. Secondo gli esperti i complotti fanno leva su una diffusa sfiducia nell’informazione, negli scienziati e nei politici. Intercettano le difficoltà, le paure e le insicurezze dell’uomo, particolarmente nei momenti più difficili della sua storia. Ogni nuova teoria, per quanto folle e grottesca, proponga un’alternativa abbastanza affascinante ad una realtà sofferta, ha buone probabilità di essere creduta. Come ha dimostrato un giovane studente americano in vena di scherzi. “Noi siamo – si legge sul sito – la voce coraggiosa che grida, siamo la tempesta all’orizzonte, la candela nel buio, l’unica speranza di questo Paese”. Ma in realtà è semplicemente satira.
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