
Leggere e rileggere i classici: “Madame Bovary” di Gustave Flaubert
Perché leggere e rileggere i classici: nove incontri con Enrico Valenzi
I classici letterari sono libri che leggiamo una volta in un periodo della nostra vita e poi continuiamo a ricordarli e a immaginarli ancora nel tempo. Fino a che non sentiamo il desiderio, perfino l’urgenza, di doverli rileggere. Ma perché vogliamo rileggere una storia che sappiamo già come va a finire? Perché le parole che leggiamo in questi libri hanno ogni volta bellezza e valore rinnovati.
In questi incontri cercheremo di riconoscere per ogni classico affrontato le proprietà letterarie che lo rendono tale. Di ogni opera scorreremo la prima pagina per sentire in che modo un classico si presenta subito al cuore e alla mente di chi legge. E vedremo insieme le scene indimenticabili di quei libri per coglierne la musica e carpire i segreti dell’arte letteraria.
Perché leggere e rileggere Madame Bovary di Gustave Flaubert
“Madame Bovary c’est moi!”, Madame Bovary sono io! La celebre frase di Gustave Flaubert è l’invocazione che scrittori e scrittrici dovrebbero sempre dedicare ai loro protagonisti. Diventare completamente il personaggio per far sparire del tutto l’autore dalla pagina. Come accade con i grandi attori che svaniscono davanti ai nostri occhi e diventano appieno il personaggio che interpretano. Ma l’ossessione di Flaubert era anche l’esattezza della scrittura. Una lunga, faticosa gestazione che a lui non appariva mai conclusa. Per Madame Bovary scrisse 4.645 pagine manoscritte prima di arrivare alla versione finale. Se il romanzo ha subito un processo nel 1857 per immoralità, oscenità e vilipendio della religione (il che facilitò il successo clamoroso dell’opera), non è certo per questi suoi aspetti pruriginosi che ancora oggi è un classico della letteratura. Il bovarismo infatti è diventato persino un modo di essere, come quando si lascia prevalere fantasia e istinto sulla ragione, nascondendosi dietro un’altra personalità. E quanto la conosciamo bene oggi questa voglia di diventare qualcun altro?
Conduce: Valerio Urru
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Relatore
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Enrico Valenzi
Fondatore e direttore della scuola di scrittura Omero, la prima scuola di scrittura creativa in Italia dal 1988. Tra i docenti la scuola Omero ha avuto Vincenzo Cerami, Sandro Veronesi, Giancarlo De Cataldo, Lidia Ravera, Francesco Piccolo, ecc. Il nostro allievo più famoso è Gianrico Carofiglio. Enrico Valenzi ha contribuito a introdurre in Italia l’insegnamento della scrittura creativa e ha lavorato con moltissimi scrittori e studiosi, italiani e stranieri. Insegna le tecniche della narrativa presso scuole medie, licei, università. Ha condotto corsi di autobiografia per alcolisti (col finanziamento del Policlinico Umberto I di Roma) e corsi di autobiografia per anziani in collaborazione con i Centri anziani del Primo Municipio di Roma. È fondatore della rivista e della casa editrice “Omero”.