Leggere e rileggere i classici: “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood con Enrico Valenzi
Perché leggere e rileggere i classici: incontri con Enrico Valenzi
I classici letterari sono libri che leggiamo una volta in un periodo della nostra vita e poi continuiamo a ricordarli e a immaginarli ancora nel tempo. Fino a che non sentiamo il desiderio, perfino l’urgenza, di doverli rileggere. Ma perché vogliamo rileggere una storia che sappiamo già come va a finire? Perché le parole che leggiamo in questi libri hanno ogni volta bellezza e valore rinnovati.
In questa nuova stagione, alterneremo un classico del “passato” con uno del “futuro”, cercando sempre di riconoscere in ognuno di loro le proprietà letterarie che lo rendono tale. Di ogni opera scorreremo la prima pagina per sentire in che modo un classico si presenta subito al cuore e alla mente di chi legge. E vedremo insieme le scene indimenticabili di quei libri per coglierne la musica e carpire i segreti dell’arte letteraria.
Perché leggere e rileggere Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood
Sono passati i tempi d’oro della letteratura di fantascienza. Forse non ci impressionano più le storie di alieni e non ci meravigliamo come una volta per le scenografie futuribili alla Blade Runner. E poi a forza di aspettare invano i marziani ci siamo accorti che gli alieni probabilmente siamo noi. Specie quando trasformiamo in peggio la realtà. E allora per raccontare la nostra alienazione è il distopico il genere perfetto che ha soppiantato alla fantascienza l’uso del futuro nella narrativa. Uno dei classici del distopico è diventato Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, uscito nel 1985. Al punto che alcune frasi ricorrenti nel romanzo (per esempio Nolite te bastardes carborundorum, traduzione dal latino maccheronico: Non consentire che i bastardi ti annientino) sono state perfino usate da alcuni movimenti di protesta a sostegno dei diritti delle donne. Il romanzo è ambientato in un prossimo futuro in cui una teocrazia totalitaria ha preso il potere negli Stati Uniti. E da quando Il racconto dell’ancella è stato pubblicato, come capita alle opere distopiche e ai classici, è diventato, ahinoi, sempre più contemporaneo per i temi trattati e rileggerlo oggi può aiutarci a mettere in discussione quello che pensiamo di sapere sui nostri sviluppi futuri. Che poi, è quello che devono fare le grandi storie.
Conduce: Valerio Urru
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Relatore
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Enrico Valenzi
Fondatore e direttore della scuola di scrittura Omero, la prima scuola di scrittura creativa in Italia dal 1988. Tra i docenti la scuola Omero ha avuto Vincenzo Cerami, Sandro Veronesi, Giancarlo De Cataldo, Lidia Ravera, Francesco Piccolo, ecc. Il nostro allievo più famoso è Gianrico Carofiglio. Enrico Valenzi ha contribuito a introdurre in Italia l’insegnamento della scrittura creativa e ha lavorato con moltissimi scrittori e studiosi, italiani e stranieri. Insegna le tecniche della narrativa presso scuole medie, licei, università. Ha condotto corsi di autobiografia per alcolisti (col finanziamento del Policlinico Umberto I di Roma) e corsi di autobiografia per anziani in collaborazione con i Centri anziani del Primo Municipio di Roma. È fondatore della rivista e della casa editrice “Omero”.