
Leggere e rileggere i classici: “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez
Perché leggere e rileggere i classici: incontri con Enrico Valenzi
I classici letterari sono libri che leggiamo una volta in un periodo della nostra vita e poi continuiamo a ricordarli e a immaginarli ancora nel tempo. Fino a che non sentiamo il desiderio, perfino l’urgenza, di doverli rileggere. Ma perché vogliamo rileggere una storia che sappiamo già come va a finire? Perché le parole che leggiamo in questi libri hanno ogni volta bellezza e valore rinnovati.
In questi incontri cercheremo di riconoscere per ogni classico affrontato le proprietà letterarie che lo rendono tale. Di ogni opera scorreremo la prima pagina per sentire in che modo un classico si presenta subito al cuore e alla mente di chi legge. E vedremo insieme le scene indimenticabili di quei libri per coglierne la musica e carpire i segreti dell’arte letteraria.
Perché leggere e rileggere “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez
Si può dire che Cent’anni di solitudine (il titolo), che Macondo (il paese immaginario del romanzo) e che Aureliano Buendía (il protagonista) siano diventati quello che nella letteratura dell’ottocento sono state Anna Karenina, Madame Bovary ed è stato Rodja Raskol’nikov (Delitto e castigo): punti di riferimento epocali e mondiali di chi legge e di chi scrive letteratura.
Oltretutto, a partire dalla pubblicazione di quest’opera di Márquez nel 1967, un’ampia onda di realismo magico sudamericano ha cambiato il volto al nostro essere lettori quasi esclusivi di letteratura americana. Ed è pure indubbio che l’incipit del romanzo faccia parte ormai, come un’eco infinita, delle nostre storie più lette e ascoltate: Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Per questo, un po’ come nel classicissimo film Casablanca, potremmo dire: “Suonala ancora, Gabo… ”.
Conduce: Valerio Urru
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Relatore
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Enrico Valenzi
Fondatore e direttore della scuola di scrittura Omero, la prima scuola di scrittura creativa in Italia dal 1988. Tra i docenti la scuola Omero ha avuto Vincenzo Cerami, Sandro Veronesi, Giancarlo De Cataldo, Lidia Ravera, Francesco Piccolo, ecc. Il nostro allievo più famoso è Gianrico Carofiglio. Enrico Valenzi ha contribuito a introdurre in Italia l’insegnamento della scrittura creativa e ha lavorato con moltissimi scrittori e studiosi, italiani e stranieri. Insegna le tecniche della narrativa presso scuole medie, licei, università. Ha condotto corsi di autobiografia per alcolisti (col finanziamento del Policlinico Umberto I di Roma) e corsi di autobiografia per anziani in collaborazione con i Centri anziani del Primo Municipio di Roma. È fondatore della rivista e della casa editrice “Omero”.