Leggere e rileggere i classici: “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera

Perché leggere e rileggere i classici: incontri con Enrico Valenzi

I classici letterari sono libri che leggiamo una volta in un periodo della nostra vita e poi continuiamo a ricordarli e a immaginarli ancora nel tempo. Fino a che non sentiamo il desiderio, perfino l’urgenza, di doverli rileggere. Ma perché vogliamo rileggere una storia che sappiamo già come va a finire? Perché le parole che leggiamo in questi libri hanno ogni volta bellezza e valore rinnovati.

In questa nuova stagione, alterneremo un classico del “passato” con uno del “futuro”, cercando sempre di riconoscere in ognuno di loro le proprietà letterarie che lo rendono tale. Di ogni opera scorreremo la prima pagina per sentire in che modo un classico si presenta subito al cuore e alla mente di chi legge. E vedremo insieme le scene indimenticabili di quei libri per coglierne la musica e carpire i segreti dell’arte letteraria.

Perché leggere e rileggere L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera 

Rileggere un classico della letteratura come questo di Kundera ci permette di fare qualcosa che nella narrativa capita assai raramente: la possibilità di intrattenersi su argomenti filosofici solo seguendo i protagonisti della storia nelle loro evoluzioni sentimentali ed erotiche. E il dilemma filosofico esistenziale è di quelli infiniti e super attuali: nella vita vincerà la leggerezza o la pesantezza? Il libro non dà risposte definitive, ma è così divertente nel porre le domande attraverso la voce narrante dell’autore che non ci interessa neppure capire se è Tomas ad avere ragione o il suo contraltare esistenziale Tereza. La cosa memorabile e straordinaria che riesce a fare Kundera è che la voce narrante del libro è quella di un pensatore che tratta i personaggi come delle sue propaggini esistenziali. E questo riesce a farlo senza risultare pedante e didascalico: “I personaggi del mio romanzo sono le mie proprie possibilità che non si sono realizzate”. Appena il romanzo uscì un altro grande scrittore come Italo Calvino riconobbe la portata storica dell’opera di Kundera e la inserì in una delle sue sei lezioni americane. Ovviamente proprio in quella sulla ‘leggerezza’.

Conduce: Valerio Urru