A partire da settembre, un investimento da quasi 2,5 milioni di euro trasformerà 100 appartamenti gestiti da Acer. L’obiettivo per Reggio Emilia con questa riqualificazione è garantire autonomia e qualità della vita agli inquilini più fragili.
Il progetto abitativo Acer
A Reggio Emilia, dal prossimo settembre, cento alloggi di edilizia residenziale pubblica, abitati da anziani non autosufficienti, saranno al centro di un profondo intervento di ammodernamento.
Il progetto, gestito da Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna) e promosso dal Comune, mira a trasformare queste abitazioni in ambienti sicuri, accessibili e tecnologicamente avanzati. L’investimento complessivo ammonta a 2.460.000 euro, interamente coperti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La maggior parte degli appartamenti, circa l’80%, si trova nel territorio comunale di Reggio Emilia, mentre il restante 20% è dislocato in altri comuni della provincia. L’approvazione del progetto esecutivo da parte della Giunta comunale, su proposta dell’assessore Lanfranco De Franco, ha dato il via libera definitivo. I lavori sono stati programmati con l’obiettivo di concludere tutti gli interventi entro il mese di dicembre del 2025.
Una risposta concreta all’invecchiamento della popolazione
L’iniziativa non risponde a un’esigenza astratta, ma a una realtà demografica sempre più evidente. I dati più recenti sulla popolazione reggiana fotografano una società che invecchia. Secondo le statistiche del 2024, l’indice di vecchiaia a Reggio Emilia è di 165,7, il che significa che ci sono quasi 166 anziani ogni 100 giovani. A livello regionale, i residenti con più di 65 anni sono oltre un milione e centomila, rappresentando il 24,7% della popolazione totale, una percentuale destinata a superare il 29% entro il 2042.
In questo scenario, il sindaco Marco Massari ha sottolineato come i dati sull’invecchiamento impongano una riflessione sulla città del futuro, concentrandosi su interventi che favoriscano l’autosufficienza e la qualità della vita degli anziani. Il primo cittadino ha evidenziato che i fondi del PNRR permettono di agire con maggiore incisività su quella che ha definito un’autentica urgenza del nostro tempo, integrando gli investimenti che il Comune già dedica a questa fascia della popolazione. Questo progetto si inserisce in un più ampio stanziamento di oltre 13,5 milioni di euro destinati dal PNRR alla provincia di Reggio Emilia per rafforzare la rete dei servizi sociali e l’assistenza.
Il progetto di riqualificazione alloggi popolari a Reggio Emilia
Ma in cosa consisteranno, concretamente, i lavori? Gli interventi sono stati studiati per avere un impatto diretto sulla vita quotidiana degli inquilini. Si tratta di un centinaio di piccoli cantieri diffusi, che nel loro insieme costituiscono un’operazione di grande rilievo.
Dal punto di vista strutturale, si procederà con l’eliminazione di ogni barriera architettonica, come eventuali dislivelli nei pavimenti, e con una risistemazione degli spazi interni. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai bagni, che verranno riorganizzati per garantire piena accessibilità e fruibilità anche a persone con mobilità ridotta. Il cuore tecnologico del progetto risiede nell’installazione di un moderno sistema di domotica. Saranno installati videocitofoni, tapparelle elettriche e scuri automatici per ridurre lo sforzo fisico. Inoltre, per aumentare la sicurezza, ogni appartamento verrà dotato di rilevatori di gas e sensori di fumo.
Come spiegato dall’assessore De Franco, l’obiettivo è dotare Acer e i comuni di una nuova tipologia di offerta abitativa, più intelligente e pensata specificamente per supportare la non autosufficienza. Questi interventi si associano al miglioramento del comfort climatico e termico degli alloggi, contribuendo a creare un ambiente domestico più salubre e confortevole.
Evitare l’istituzionalizzazione
La filosofia alla base di questo investimento è prevenire l’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti. Offrire un’alternativa concreta al ricovero a lungo termine in strutture residenziali significa permettere alle persone di continuare a vivere nel proprio ambiente, mantenendo la massima autonomia possibile. Un approccio che non si limita alla sola riqualificazione fisica degli immobili.
Le risorse del PNRR, infatti, serviranno anche a rafforzare i servizi di assistenza domiciliare socio-assistenziale, creando una rete integrata che supporti la persona a 360 gradi.
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