Gli italiani che vivono con gli animali domestici non badano a spese per il loro benessere. Cescono le polizze per le cure sanitarie
Gli animali domestici, in particolare cani e gatti, sono ormai membri familiari a tutti gli effetti. Una ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute rivela i numeri della spesa dedicata al pet care. Fermo restando che il 65% degli italiani possiede almeno un animale al quale si dichiara “fortemente affezionato” (60%), ciò che sorprende è l’impegno economico. Ogni proprietario spende, infatti, mediamente 75 euro al mese per il compagno a quattro zampe. Una cifra che, proiettata su base annua, raggiunge i 900 euro. La distribuzione delle spese rivela poi alcune priorità: quasi la metà del budget annuale – 379 euro – viene destinata alle cure sanitarie.
I veterinari, gli amici degli animali domestici
Il legame con i veterinari rappresenta uno degli aspetti più rilevanti emersi dalla ricerca. L’86% dei proprietari di cani e gatti ha portato il proprio animale in visita almeno una volta negli ultimi dodici mesi. Una frequenza che testimonia un approccio preventivo e attento alla salute degli animali domestici. Le motivazioni che spingono le famiglie italiane dal veterinario sono principalmente legate ai controlli di routine, che rappresentano il 62% delle visite. Seguono le vaccinazioni con il 53% e le richieste di consigli e informazioni con il 27%. Meno frequenti, ma comunque significativi, gli interventi per malattie croniche (19%) e operazioni chirurgiche (10%). Particolarmente significativo il dato relativo alla frequenza: più di uno su cinque proprietari (21%) porta il proprio animale dal veterinario almeno una volta ogni 2-3 mesi, dimostrando un approccio quasi medicalizzato alla cura degli animali domestici.
Assicurazioni pet: un settore in rapida espansione
Il crescente impegno economico necessario per mantenere in salute cani e gatti ha aperto nuove prospettive per il mercato assicurativo. Le polizze dedicate agli animali domestici stanno registrando un interesse crescente, con il 53% degli italiani che dichiara di conoscerle e il 22% che ne ha già sottoscritta una. La soddisfazione di chi ha scelto una polizza per animali domestici è elevata: l’84% si dice propenso a consigliarla ad amici e parenti. Tra chi non ha mai avuto un’assicurazione pet, il 58% dichiara che potrebbe prendere in considerazione di sottoscriverne una nei prossimi dodici mesi, un dato che lascia intravedere margini di crescita considerevoli per questo settore.
Quanto sono disposti a spendere gli italiani
L’analisi della propensione alla spesa per le assicurazioni per animali domestici rivela dati interessanti. Il 51% degli italiani si dice disposto a spendere tra 100 e 200 euro all’anno per una polizza pet. Una percentuale significativa, il 22%, spenderebbe anche oltre 200 euro annui per garantire la copertura sanitaria del proprio animale.
Questi numeri assumono particolare rilevanza se confrontati con la spesa media annua di 900 euro per animale. Le polizze pet rappresenterebbero quindi una frazione contenuta dell’investimento complessivo, offrendo potenzialmente un significativo sollievo economico in caso di spese veterinarie impreviste.
I servizi più richiesti nelle polizze per animali domestici
L’indagine ha anche esplorato le preferenze degli italiani riguardo ai servizi inclusi nelle assicurazioni per animali domestici. In cima alla lista delle priorità troviamo la possibilità di beneficiare di rimborsi completi, opzione gradita al 47% degli intervistati. Seguono le tariffe agevolate per le prestazioni veterinarie, apprezzate dal 38% del campione. Non mancano poi servizi più sofisticati: il 28% degli italiani considera interessante la reperibilità del veterinario 24 ore su 24, mentre il 21% apprezza la possibilità di usufruire di visite e servizi veterinari direttamente a domicilio. Questi dati mostrano come le aspettative dei proprietari di animali domestici si stiano evolvendo verso standard di servizio sempre più elevati.
Un fenomeno sociale ed economico in crescita
I numeri emersi dallo studio dell’Osservatorio Sanità di UniSalute e Nomisma fotografano un fenomeno sociale ed economico di notevole portata. Il pet care in Italia non rappresenta più una nicchia di mercato, ma un settore maturo con caratteristiche proprie e margini di crescita significativi. La spesa media di 900 euro all’anno per animale, moltiplicata per i milioni di cani e gatti presenti nelle case italiane, configura un mercato di dimensioni considerevoli in cui la componente sanitaria gioca un ruolo predominante. L’umanizzazione dei pet, in corso da diversi anni, sta raggiungendo livelli sempre più sofisticati. Non si tratta più solo di fornire cibo e riparo, ma di garantire standard di vita e cure sanitarie paragonabili a quelli umani.
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