Invecchiare fa bene al carattere secondo uno studio dell’Università di Milano-Bicocca che ha analizzato la personalità di 376 persone over 65. Con l’età le persone tendono a diventare più umili, estroverse e amichevoli, mantenendo al contempo maggiore stabilità emotiva.
Anche la nostra personalità potrebbe avere qualcosa da guadagnare dall’invecchiamento. Almeno secondo una ricerca tutta italiana condotto dal dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca: la personalità non solo cambia, ma sembra possa anche riorganizzarsi strutturalmente con gli anni. Contrariamente a quanto affermano le teorie tradizionali, i tratti della nostra personalità non rimangono stabili dopo la giovane età adulta.
Invecchiare fa bene al carattere, over 65 più umili
Lo studio dell’Università Milano-Bicocca ha voluto vederci chiaro sugli effetti dell’invecchiamento sulla personalità e il carattere. L’invecchiamento, infatti, resta un processo complesso dalle profonde trasformazioni fisiche, cognitive e sociali. Per comprendere cosa accada alla personalità, la ricerca ha coinvolto 376 adulti in pensione over 65 che hanno completato due questionari di personalità e un questionario sul benessere.
Confrontati con gli adulti più giovani, gli anziani over 65 si vedono come più estroversi, amichevoli e umili, mostrando anche una superiore stabilità emotiva. La loro apertura mentale, invece, non subisce cambiamenti significativi. Questi stessi tratti, ovvero estroversione, amicalità e apertura, abbinati a una minore emotività, giocano un ruolo cruciale nel benessere generale e sono direttamente collegati a una migliore qualità della vita in tarda età.
Una ricerca innovativa condotta con tecniche avanzate
La parte più innovativa della ricerca, condotta con l’avanzata tecnica dell’Exploratory Graph Analysis (EGA), riguarda la riorganizzazione della personalità. Lo studio ha evidenziato come i tratti di onestà-umiltà e amicalità tendano a fondersi. Questo fenomeno suggerisce che, con l’invecchiamento, si ponga una maggiore enfasi sugli aspetti positivi del proprio carattere e delle relazioni interpersonali.
“Lo studio – spiega Daniele Romano, professore che ha condotto la ricerca – mostra che la personalità in età avanzata non è statica, ma dinamica. Le trasformazioni osservate ci aiutano a capire come gli anziani si percepiscano e come alcuni tratti possano sostenere il benessere durante l’invecchiamento. È una prospettiva nuova che sfida l’idea di stabilità della personalità dopo la giovane età adulta”.
Un’indagine che rivoluziona la psicologia dell’invecchiamento
Questi risultati sono un importante contributo alla psicologia dell’invecchiamento, aprendo la strada a nuove strategie e interventi per promuovere una terza età più serena, resiliente e appagante. A cominciare da oggi. L’Università di Milano-Bicocca infatti ospita l’evento “Come la marginalità influenza le differenze individuali”. L’incontro è l’occasione per mostrare i risultati della ricerca sui cambiamenti della personalità in età avanzata a studiosi provenienti da diverse università italiane. Un’opportunità per discutere dei cambiamenti nella personalità e nelle funzioni cognitive legati non solo all’invecchiamento, ma anche alle condizioni di marginalità sociale.
(Foto apertura: Luca Ponti/Shutterstock.com)
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