‘Essere sulla stessa lunghezza d’onda’ non è solo un modo di dire. Il cervello degli amici si sincronizza realmente, influenzando shopping e gusti musicali
Quante volte con gli amici più stretti si percepisce di stare ‘sulla stessa lunghezza d’onda’? Quella sensazione familiare di intendersi al volo, di condividere opinioni e idee, di finire le frasi l’uno dell’altro. Ebbene, questa espressione non è solo una metafora: quando si tratta di amicizie forti, la sincronizzazione cerebrale è un fenomeno reale e misurabile. Una ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience da un team della Shanghai International Studies University ha infatti scoperto che le onde cerebrali degli amici mostrano effettivamente una corrispondenza sorprendente. Ma c’è di più: questa sincronia neurale influenza concretamente le reciproche scelte, soprattutto quando si tratta di acquisti e preferenze di consumo.
Il valore delle amicizie del cuore
Un team di ricercatori della Shanghai International Studies University ha condotto uno studio, pubblicato su Journal of Neuroscience, che ha svelato i meccanismi neurali alla base dei legami di amicizia. La ricerca dimostra che le onde cerebrali di una persona si sincronizzano letteralmente con quelle dei suoi amici più cari, creando una vera e propria sintonia neurale. Gli scienziati si sono concentrati su come le amicizie influenzino il comportamento e l’attività cerebrale, soprattutto nei contesti di consumo quotidiano come lo shopping. Combinando approcci comportamentali e tecniche di imaging cerebrale avanzate, hanno scoperto che la relazione tra amicizia e cervello produce somiglianze comportamentali e neurali così marcate che l’attività cerebrale di un amico può prevedere il comportamento dell’altro.
L’esperimento che ha cambiato la comprensione dell’amicizia
Per comprendere meglio questa connessione, i ricercatori hanno reclutato 175 studenti universitari, monitorandoli in due occasioni separate a distanza di un anno. Questo approccio ha permesso di tracciare l’evoluzione delle loro amicizie nel tempo e di osservare come i cambiamenti nelle relazioni sociali influenzino i comportamenti. Ai partecipanti sono state mostrate foto di prodotti commerciali, chiedendo loro di valutare il proprio interesse all’acquisto. I risultati hanno rivelato che le valutazioni erano molto più simili tra amici che tra estranei, e che questa somiglianza aumentava proporzionalmente con l’intensità del legame di amicizia. “Gli amici mostrano una maggiore convergenza nel giudicare i prodotti”, spiegano i ricercatori, “e questa dinamica cambia con l’evolversi delle reti sociali”. Il dato più interessante è che questa tendenza si rafforza nel tempo, indicando che la connessione tra amicizia e cervello si consolida attraverso la condivisione di esperienze.
La sincronia neurale: quando i cervelli si allineano
Ma cosa accade realmente al cervello durante l’interazione con gli amici? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale suI partecipanti, scoprendo un fenomeno chiamato ‘sincronia neurale’. In pratica, quando gli amici valutavano gli stessi prodotti, le loro onde cerebrali mostravano schemi di attivazione incredibilmente simili. Le aree del cervello legate al giudizio sociale, alla percezione degli oggetti, all’attenzione, alla memoria e all’elaborazione della ricompensa si attivavano in modo coordinato, creando una vera e propria danza neurale sincronizzata. Questa sincronia è così precisa che, osservando l’attività cerebrale di una persona, gli scienziati possono prevedere non solo cosa comprerà lei, ma anche le scelte che farà il suo amico. “L’attività neurale non solo riflette le funzioni cognitive condivise, ma predice anche le intenzioni di acquisto con maggiore accuratezza rispetto agli estranei”, sottolineano i ricercatori.
Le implicazioni nella vita quotidiana
La scoperta della connessione tra amicizia e cervello ha implicazioni profonde per la comprensione delle relazioni umane. Spiega perché spesso si acquistino prodotti simili ai propri amici più stretti, perché si sviluppino gusti musicali analoghi o si condividano preferenze che sembrano spontanee ma che in realtà nascono da processi neurali inconsci. Questa sincronizzazione cerebrale rappresenta un meccanismo evolutivo che ha favorito la coesione sociale dei gruppi umani. La capacità di allinearsi mentalmente con i membri del proprio gruppo, spiegano sempre i ricercatori, ha infatti garantito maggiori possibilità di sopravvivenza e successo riproduttivo negli antenati comuni.
Uno strumento per il marketing
La ricerca rivela anche come le preferenze personali si formino attraverso processi di adattamento al gruppo di riferimento, spesso senza una piena consapevolezza. Quando si sceglie un prodotto perché ‘piace’, in realtà si sta esprimendo il risultato di complessi processi neurali che coinvolgono la rete sociale. Questo meccanismo spiega l’efficacia di molte strategie di marketing moderne che sfruttano le reti sociali per veicolare prodotti e servizi. La connessione tra amicizia e cervello diventa così uno strumento utile per le aziende per influenzare i comportamenti di consumo attraverso l’attivazione di reti neurali condivise.
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