Fido conquista il pianeta, USA in testa e Italia terza in Europa. I più affezionati? Senior e millenial
Secondo le stime di Worldostats, si contano oggi circa 500 milioni di cani domestici in tutto il mondo. Gli Stati Uniti dominano la classifica mondiale con 90 milioni di cani domestici (27 ogni 100 abitanti), seguiti dal Brasile con 55 milioni (26 ogni 100) e dall’Australia con 54,29 milioni (25 ogni 100). All’interno del panorama europeo, la Germania primeggia con 10,6 milioni di cani domestici, seguita dalla Spagna con 9,3 milioni e dall’Italia con 8,8 milioni. La Polonia si attesta su 8,1 milioni, la Francia su 7,6 milioni e la Romania su 4,2 milioni. Tuttavia, quando si analizza il rapporto tra popolazione canina e abitanti, emergono classifiche differenti: l’Ungheria conquista il primato europeo con 29 cani domestici ogni 100 abitanti, seguita dal Portogallo con 27 ogni 100 e dalla Polonia con 21 ogni 100.
I nuovi padroni: millennial e senior
L’analisi demografica dei proprietari di cani domestici rivela tendenze interessanti. I millennial rappresentano la forza trainante di questo boom, caratterizzati da nuclei familiari più contenuti, scelte genitoriali posticipate e modalità lavorative ibride che consentono maggiore flessibilità nella gestione degli animali. Questi giovani adulti dispongono spesso di redditi superiori alla media e considerano i cani domestici parte integrante del proprio progetto di vita. Parallelamente, cresce l’interesse della popolazione senior verso i cani domestici. Gli anziani scoprono nei compagni a quattro zampe una fonte preziosa di compagnia e benefici per la salute fisica e mentale. Questa doppia spinta generazionale alimenta una crescita costante che perdura dagli anni 2000, trasformando il panorama delle famiglie europee. La pandemia ha ulteriormente accelerato questo fenomeno, con il lavoro da remoto che ha reso più sostenibile la presenza di cani domestici in casa, creando legami ancora più profondi tra umani e animali.
L’economia di Pluto
Il settore economico legato ai cani domestici ha assunto proporzioni ragguardevoli. Secondo l’indagine “Global State of Pet Care“, in Europa il mercato degli animali da compagnia ha toccato i 30 miliardi di euro nel 2023, comprensivo di alimentazione, servizi e accessori. Solo per il cibo, gli europei hanno incrementato la spesa con un tasso di crescita medio annuo del 3% negli ultimi anni. Il continente ospita oltre 400 aziende produttrici di alimenti specifici per cani domestici, e il comparto veterinario conta circa 190.000 professionisti. Come dire 1,25 veterinari ogni 1.000 cani e gatti. Un rapporto superiore a quello statunitense, dove operano circa 120.000 veterinari per 0,79 ogni 1.000 animali domestici. Numeri che evidenziano come i cani domestici abbiano generato un ecosistema economico complesso e in espansione, che spazia dalla ricerca nutrizionale alle tecnologie per il benessere animale, dalle assicurazioni sanitarie ai servizi di pet-sitting.
Il valore sociale dei cani domestici
In un’epoca caratterizzata da isolamento digitale e fragilità dei legami interpersonali, questi animali offrono una forma di relazione autentica e incondizionata. Rappresentano compagni fedeli per chi vive solo, motivatori per l’attività fisica quotidiana e catalizzatori di socializzazione nei parchi e negli spazi urbani. Le ricerche scientifiche confermano i benefici cardiovascolari, psicologici e sociali derivanti dalla convivenza con i cani domestici. Riducono lo stress, abbassano la pressione arteriosa, favoriscono l’attività motoria e stimolano la produzione di ossitocina, l’ormone del legame affettivo. Dagli Stati Uniti all’Italia, dal Portogallo al Giappone, milioni di famiglie scelgono di condividere la propria quotidianità con un amico a quattro zampe, ridefinendo il significato stesso di casa e di famiglia.
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