La 70ª edizione dei David di Donatello celebra il cinema italiano con il successo di “Vermiglio”. L’affermazione di registe come Maura Delpero e Margherita Vicario.
Il trionfo di “Vermiglio”: sette premi e un primato storico
La 70ª edizione dei David di Donatello si è chiusa con un grande protagonista: “Vermiglio”, diretto da Maura Delpero, che ha conquistato ben sette premi su quattordici nomination.
Il film si è aggiudicato, tra gli altri, i riconoscimenti per Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura Originale. Si tratta di un evento storico: per la prima volta, il premio alla regia è stato assegnato a una donna, segnando un passo importante per la parità di genere nel panorama cinematografico italiano.
“Vermiglio”, già vincitore del Leone d’Argento a Venezia e candidato italiano agli Oscar come Miglior Film Straniero, ha emozionato critica e pubblico con la storia delle tre sorelle, Lucia, Ada e Flavia Graziadei.
Le performance attoriali premiate
Elio Germano ha ricevuto il David come Miglior Attore Protagonista grazie alla sua intensa interpretazione in “Berlinguer – La grande ambizione”, riuscendo a dare profondità e umanità a una figura simbolo della politica italiana del Novecento.
A conquistare il premio come Miglior Attrice Protagonista è stata Tecla Insolia per “L’arte della gioia”. Tra i non protagonisti, Francesco Di Leva si è distinto per il suo ruolo in “Familia”, mentre Valeria Bruni Tedeschi ha portato a casa il premio per “L’arte della gioia”.
Il debutto vincente di Margherita Vicario
Anche la musica e l’energia hanno avuto il loro momento di gloria con “Gloria!”, opera prima di Margherita Vicario, che ha sorpreso tutti aggiudicandosi tre David. Oltre al premio come Miglior Regista Esordiente, Vicario ha ricevuto anche i riconoscimenti per la Miglior Composizione Musicale e la Miglior Canzone Originale.
Il film, una commedia musicale ambientata nel mondo dell’opera, ha colpito per originalità e freschezza, confermando il talento multiforme di Vicario, già nota al pubblico come cantautrice.
“Lirica Ucraina” e il miglior documentario
Il premio “Cecilia Mangini” per il Miglior Documentario è stato assegnato a “Lirica Ucraina” di Francesca Mannocchi. Il documentario esplora il ruolo dell’arte come strumento di resistenza, raccontando storie di cantanti, musicisti e cittadini che non rinunciano alla bellezza e alla dignità nemmeno sotto le bombe.
Un riconoscimento meritato per un lavoro che unisce impegno civile e sensibilità artistica.
Altri riconoscimenti e momenti salienti
Tra i riconoscimenti tecnici, spicca “Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”, che ha fatto incetta di premi con quattro statuette: Miglior Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Trucco e Miglior Acconciatura.
Il film ha conquistato il pubblico per la cura maniacale dei dettagli e la ricostruzione storica visivamente affascinante. Il David Giovani, attribuito da una giuria di studenti, è andato a “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores. Mentre il David dello Spettatore è stato assegnato a “Diamanti” di Ferzan Ozpetek.
Tra gli ospiti internazionali, l’attore Timothée Chalamet ha ricevuto il David per l’Eccellenza Cinematografica Internazionale. Emozione anche per il David Speciale a Ornella Muti, che non ha potuto presenziare per motivi di salute, ma è stata omaggiata con grande affetto.
Una cerimonia tra celebrazioni e riflessioni
La cerimonia di premiazione, condotta da Elena Sofia Ricci e Mika, si è svolta come di consueto presso il Teatro 5 di Cinecittà, trasformato in un palcoscenico di festa e riflessione.
Mika ha aperto la serata con un omaggio musicale al cinema italiano, regalando al pubblico un’atmosfera suggestiva. Tra i momenti più toccanti, il ricordo di Eleonora Giorgi, scomparsa lo scorso 5 marzo. Claudio Santamaria e Mika hanno reso omaggio all’attrice interpretando “Futura” di Lucio Dalla, suscitando commozione in sala e davanti agli schermi.
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