L’evento si è svolto nella mattina di lunedì presso il Meet Digital Culture di Milano. All’appuntamento anche Lorenzo Francesconi, Segretario Generale 50&Più
Innovazione tecnologica, organizzazione in ambito sanitario, tecnologie emergenti, medicina personalizzata, big data. Sono questi i temi affrontati nell’ambito del workshop ‘Ageing Economy. Modelli abitativi e servizi digitali per una longevità attiva’, che si è svolto al Meet di Milano, nella mattina di lunedì 16 giugno. All’appuntamento, ideato e promosso da Edi-Confcommercio, anche Lorenzo Francesconi, Segretario generale 50&Più.
Due giorni di workshop, confronti dibattiti e presentazioni. Al centro del progetto ‘Catch at Mind’ il mondo della terza età e il ruolo dei senior all’interno della società, tra invecchiamento attivo, partecipazione e silver economy, da una prospettiva privilegiata – l’Italia, appunto – che conta una popolazione di over 65 pari al 23% (secondo i recenti dati Istat). Non solo, in Italia si registra anche un progressivo aumento dell’aspettativa di vita e una crescente domanda di servizi dedicati: basti pensare che sono 2.5 milioni e mezzo gli anziani non autosufficienti.
È in questo ambito che si inseriscono la storia e il ruolo di 50&Più – Sistema associativo e di servizi – che da più di cinquant’anni promuove l’invecchiamento attivo. Il cosiddetto ‘modello 50&Più’ è stato presentato nella prima parte della giornata dal Segretario Lorenzo Francesconi. «Esistono preconcetti sulla terza età che devono assolutamente essere superati. Ormai l’idea di anziano nell’immaginario collettivo non è più corrispondente alla realtà, basta con la convinzione che gli anziani abbiano bisogno di cose diverse. Non è così e noi di 50&Più lo vediamo ogni giorno. Attraverso gli eventi che organizziamo, le azioni di advocacy che portiamo su tavoli istituzionali nazionali e internazionali, attraverso i servizi che mettiamo a disposizione come il Caf e il Patronato, attraverso le rappresentanze all’estero e il nostro tour operator dedicato alla terza età». E ha aggiunto: «Le persone anziane sono una risorsa anche per le generazioni più giovani, e il loro benessere – è bene tenerlo a mente – giova all’intera società perché una persona in salute non grava sulla spesa sociale»
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