L’igiene urbana pesa quanto monumenti e musei nella scelta delle mete turistiche. Roma e Firenze deludono, Polonia in testa
Un’analisi condotta su migliaia di recensioni lasciate dai turisti su Google ha rivelato quali sono le città più pulite e quelle più sporche del pianeta, con risultati spesso sorprendenti. L’analisi ha preso in esame le cento destinazioni urbane più visitate al mondo, analizzando le opinioni dei viaggiatori pubblicate tra ottobre 2024 e novembre 2025. A loro giudizio, la città più pulita del mondo si trova in Polonia, mentre alcune delle capitali più iconiche d’Europa, anche italiane, finiscono nella parte bassa della classifica, con percentuali alte di recensioni negative sull’igiene urbana. Bene invece i Paesi Arabi e la Spagna, ventesima con Valencia.
Cracovia e le altre: la top delle città più pulite
La medaglia d’oro va a Cracovia, con un risultato straordinario: il 98,5% delle recensioni che menzionano la pulizia urbana usa termini positivi. Negli ultimi dieci anni la Polonia ha investito nel miglioramento dei sistemi di gestione dei rifiuti e nella cura degli spazi pubblici, dotandosi di infrastrutture moderne per il riciclaggio con particolare attenzione alla manutenzione di piazze e aree verdi. C’è poi da considerare che Cracovia è una città compatta e facilmente percorribile a piedi, anche per i turisti. Nella classifica delle città più pulite subito dopo Cracovia troviamo Sharjah negli Emirati Arabi (98,5%), Singapore (98%), Varsavia (97,8%) e Doha (97,4%). Vale la pena notare che la Polonia piazza ben due città nella top five mondiale.
Il paradosso delle grandi capitali: belle ma sporche
Budapest conquista il poco invidiabile primato di città più sporca al mondo, con quasi il 40% delle recensioni sulla pulizia urbana che descrivono sporcizia o scarsa manutenzione. Le ragioni di questo record negativo potrebbero risiedere in un sistema di gestione dei rifiuti che fatica a tenere il passo con il boom turistico. Subito dopo Budapest nella classifica delle città più sporche troviamo Roma (35,7% di recensioni negative), Las Vegas (31,6%), Firenze (29,6%) e Parigi (28,2%). Molte delle mete turistiche più ambite, dunque, sono anche classificate tra le meno pulite. Uno schema dal quale non sfuggono nemmeno le più famose e visitate città italiane.
Il record negativo delle città d’arte italiane
La Città Eterna occupa una scomoda seconda posizione nella graduatoria delle città più sporche, con oltre un terzo delle recensioni che lamenta problemi di pulizia. Il dato riflette probabilmente anche l’insoddisfazione dei residenti: secondo un’indagine del 2023, Roma si è classificata al settimo posto dal basso per soddisfazione degli abitanti, con il 71% che si dichiarava insoddisfatto. Un risultato ancora più grave emerge sulla percezione del miglioramento urbano: Roma risulta ultima in assoluto, con appena il 3% dei residenti che ritiene la qualità della vita sia migliorata rispetto a cinque anni prima. Firenze affronta difficoltà simili, guadagnando il 30% delle recensioni negative, seguita a stretto giro da Milano (26,8%) e Verona (26,2%).
Parigi rilancia dopo le Olimpiadi
La Ville Lumière chiude la poco lusinghiera top five delle città sporche, con oltre il 28% di recensioni negative sulla pulizia urbana. Tuttavia, la capitale francese sta investendo massicciamente per invertire questa tendenza. L’occasione delle Olimpiadi del 2024 ha dato il via a una grande operazione di pulizia che ha portato risultati concreti: la Senna è tornata balneabile per il pubblico dopo decenni e sono stati raggiunti importanti traguardi nel miglioramento generale dell’igiene urbana. Resta da vedere se questi sforzi si tradurranno in un cambio di percezione da parte dei turisti nei prossimi anni.
Città più pulite: un indicatore non trascurabile
Quello che emerge da questa analisi è che la pulizia urbana non è un dettaglio trascurabile nell’esperienza di viaggio, ma un elemento fondamentale che può fare la differenza tra un ricordo positivo e uno negativo. Dalla classifica delle città più pulite emerge che l’igiene urbana conta tanto quanto la cultura nella scelta di una destinazione: lo conferma il fatto che i viaggiatori dedicano tempo ed energie per segnalare nelle recensioni la pulizia o la sporcizia trovata. Amministratori e operatori turistici farebbero bene a prenderne atto, perché in un mercato sempre più competitivo anche i dettagli fanno la differenza. E una strada pulita, a quanto pare, vale quanto un museo.
(Foto: centro storico di Cracovia, Polonia)
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