Come nascono e cosa simboleggiano le tre curve colorate in movimento che hanno fatto la storia dello sport
La bandiera delle Paralimpiadi è composta da tre forme curve – rossa, blu e verde – che sembrano inseguirsi in un movimento perpetuo. Si chiama Agitos, e dietro questo emblema c’è una storia che vale la pena conoscere: una storia di rinascita e di come lo sport possa cambiare la vita delle persone. Tutto nasce da Ludwig Guttmann, un neurologo tedesco che negli anni Trenta fu costretto a lasciare la Germania per sfuggire alle persecuzioni naziste. Approdato in Gran Bretagna, Guttmann ebbe un’intuizione: l’attività sportiva poteva essere una cura anche per la mente. I suoi primi pazienti erano infatti i soldati paraplegici tornati dalla Seconda guerra mondiale. Per loro lo sport era un modo per ritrovare dignità, fiducia in se stessi, un posto nella società. Era, letteralmente, una seconda possibilità.
I primi Giochi
Quella che inizialmente era una pratica terapeutica si trasformò rapidamente in qualcos’altro. Nel 1960, con il supporto del collega italiano Antonio Maglio, Guttmann riuscì a organizzare competizioni sportive per atleti con disabilità in concomitanza con le Olimpiadi di Roma. Quelle gare, che all’epoca non avevano ancora una denominazione ufficiale, sarebbero state riconosciute successivamente come i primi Giochi Paralimpici della storia. Il termine stesso “Paralimpiadi” nasce dall’idea di manifestazioni parallele a quelle olimpiche, sottolineando fin dall’inizio un legame profondo con i valori dello sport come veicolo di inclusione. Ora serviva un simbolo che potesse rappresentare questa identità in modo immediato e universale, distinguendosi da quello olimpico ma con una dignità equivalente.
La nascita dell’Agitos
Nel 1994 il designer londinese Sheridan D.G.Davies ricevette l’incarico di creare un nuovo emblema per il movimento paralimpico. Il risultato fu l’Agitos, un nome che deriva dal verbo latino “agito”, ovvero “mi muovo”. La scelta linguistica non è casuale: racchiude l’essenza stessa dello sport paralimpico come azione continua, spinta al cambiamento, energia che non conosce ostacoli. Le tre curve che compongono il simbolo Agitos rappresentano rispettivamente il corpo, la mente e lo spirito degli atleti. I colori rosso, blu e verde sono stati selezionati perché ricorrono con maggiore frequenza nelle bandiere nazionali di tutto il mondo, conferendo al marchio una portata davvero globale. Il movimento circolare delle forme trasmette un senso di armonia e continuità, come se il mondo intero girasse attorno ai principi di inclusione e superamento dei limiti.
Dal vecchio simbolo alla nuova era
Prima di questo emblema il movimento paralimpico utilizzava un simbolo chiamato Taegeuk, formato da cinque gocce che richiamavano i colori dei cerchi olimpici di Pierre de Coubertin. L’intento era mantenere un legame visivo con le Olimpiadi, ma con il tempo quella soluzione grafica mostrò evidenti limiti. La somiglianza con il logo olimpico creava confusione e non permetteva al movimento di affermare la propria identità autonoma. L’adozione dell’Agitos nel 2004 rappresentò una dichiarazione di indipendenza culturale. Il nuovo simbolo comunicava che gli atleti paralimpici non erano semplicemente una versione “parallela” di quelli olimpici, ma protagonisti di valori, sfide e conquiste da celebrare senza necessità di paragoni.
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