A Ravenna cani abbandonati e anziani condividono emozioni in un progetto che cambia la vita di tutti
La Casa Residenza don Giovanni Zalambani in provincia di Ravenna ha dato vita a “Anziano Fido in Affido”, un’iniziativa che porta i cani del canile municipale tra le braccia degli ospiti della struttura. Non è solo un progetto di pet therapy, ma un vero percorso di rinascita emotiva che coinvolge allo stesso tempo persone e animali. Loretta Vecchiatini, responsabile del Centro, racconta che l’obiettivo principale è individuare un’attività capace di risvegliare i ricordi degli ospiti, un facilitatore sociale che permette loro di esprimere emozioni. Ma c’è anche un secondo scopo, altrettanto importante: dare visibilità ai cani abbandonati del canile, aumentando le loro possibilità di trovare finalmente una famiglia.
Lo scambio emotivo che fa la differenza
Il progetto Fido in affido coinvolge il consorzio Solco con la consulenza dell’istruttrice cinofila Lorenza Simoncini, che insieme alle animatrici della struttura coordina gli incontri. La scelta dei quattrozampe protagonisti avviene con grande attenzione: vengono selezionati animali con caratteristiche caratteriali specifiche, in grado di relazionarsi dolcemente con persone fragili e non completamente autosufficienti. Ciò che rende speciale l’esperienza di Fido in affido è la reciprocità. Gli animali che arrivano dal canile portano con sé un bagaglio di sofferenza causato dall’abbandono. Eppure, proprio questa vulnerabilità li rende straordinariamente sensibili.
I benefici dell’esperienza
Dopo ogni visita dei quattrozampe, gli ospiti della residenza condividono le esperienze e le sensazioni vissute durante l’incontro. Molti anziani ritrovano in questi momenti il legame con gli animali domestici che hanno accompagnato la loro giovinezza: il cane fedele dell’infanzia, il gatto che accoglieva i figli al ritorno da scuola. Gli operatori della struttura osservano costantemente un aumento del livello di relax e serenità generale tra gli ospiti. Alcuni hanno persino superato paure radicate, come quella nei confronti dei cani, scoprendo che dietro quella diffidenza si celava semplicemente la mancanza di esperienza diretta. La presenza degli animali stimola inoltre il desiderio di uscire all’aperto: gli anziani si incuriosiscono osservando i comportamenti canini, una corsa improvvisa nel giardino, una lucertola inseguita tra i cespugli. Piccole scene di vita quotidiana che rompono la monotonia e riportano un senso di normalità e connessione con la natura.
Quando Fido in affido diventa per sempre
I vantaggi del progetto non riguardano soltanto le persone. I cani protagonisti dell’iniziativa traggono benefici da questi incontri regolari. Sentirsi amati, coccolati, desiderati rappresenta per loro un’esperienza rivoluzionaria dopo il trauma dell’abbandono. E in diversi casi, la storia ha il lieto fine: alcuni, infatti, hanno trovato una nuova famiglia proprio tra i visitatori della residenza o tra i loro conoscenti. Visto il successo, la Residenza ha deciso di adottare in pianta stabile una gattina di tre anni, anche lei con un passato di abbandono alle spalle. Oggi è diventata la mascotte ufficiale della residenza, presenza fissa e rassicurante per tutti gli ospiti. La sua integrazione nella vita quotidiana del Centro ha confermato quanto il contatto con gli animali possa arricchire l’ambiente e migliorare concretamente la qualità della vita delle persone in età avanzata.
Un modello da replicare
L’iniziativa Fido in affido dimostra che con creatività, sensibilità professionale e volontà si possono costruire ponti tra mondi apparentemente distanti. Da una parte il canile municipale, con i suoi ospiti abbandonati. Dall’altra una casa di riposo, dove il tempo scorre lento e la solitudine può farsi pesante, soprattutto per chi non riceve visite regolari dai familiari. L’incontro tra questi due universi ricorda a tutti che prendersi cura significa anche creare connessioni, abbattere muri invisibili, Da tempo la comunità scientifica evidenzia la correlazione tra il contatto affettivo con gli animali e il benessere delle persone fragili, malate o anziane. Quello che rende speciale il progetto ravennate è l’aver creato una situazione di doppio beneficio: non solo gli anziani ricevono supporto emotivo, ma anche gli animali trovano occasioni concrete di riscatto e nuove opportunità.
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