Nasce la ‘Google Maps’ dell’Impero romano: 300mila chilometri, calcolando tempi e distanze con carri, cavalli o a piedi
Da Roma a Londra (anzi, Londinium) non con le moderne autostrade, ma seguendo le antiche strade lastricate che duemila anni fa collegavano l’Urbe ai confini più remoti dell’Impero. Oggi è possibile grazie a Itiner-e, una piattaforma digitale che sta cambiando il modo in cui studiosi e appassionati possono esplorare il passato. Sviluppata da un gruppo internazionale di ricercatori coordinato da Tom Burghmans e con base a Bolzano, questa sorta di “Google Maps dell’antichità” permette di navigare attraverso secoli di storia con un semplice clic. Chi accede alla piattaforma può scegliere un punto di partenza e una destinazione, selezionare il mezzo di trasporto dell’epoca – a piedi, in carro, a dorso di mulo o a cavallo – e scoprire quanto tempo avrebbe impiegato un viaggiatore romano per completare quel percorso.
Quasi trecentomila chilometri di storia
La piattaforma ha mappato quasi 300mila chilometri di strade romane, dalle grandi arterie imperiali come la via Appia o la Flaminia, fino ai tracciati che collegavano centri minori e avamposti militari. I ricercatori hanno incrociato fonti antiche, iscrizioni epigrafiche, rilievi archeologici, fotografie aeree e immagini satellitari. Una ricostruzione che rispetta con notevole fedeltà i tracciati originari, restituendo l’immagine di un mondo interconnesso. La scelta di Bolzano come sede del progetto non è casuale. La città si trova in una posizione strategica rispetto alle principali vie di comunicazione dell’antichità e oggi rappresenta un polo avanzato nella digitalizzazione delle fonti storiche. Il contesto multiculturale e la tradizione di ricerca interdisciplinare hanno favorito collaborazioni con istituti europei, garantendo standard elevati e metodologie condivise.
Viaggiare nel tempo con precisione scientifica
Quello che rende Itiner-e particolarmente affascinante è la sua capacità di trasformare dati storici complessi in esperienze intuitive. Selezionando il mezzo di trasporto, la piattaforma calcola automaticamente tempi di percorrenza, distanze espresse in miglia romane e tappe intermedie. Ogni mezzo aveva caratteristiche diverse: i carri richiedevano strade ampie e ben lastricate, mentre i muli potevano affrontare sentieri più accidentati. I cavalli garantivano velocità superiori ma necessitavano di soste più frequenti per il cambio delle cavalcature presso le stazioni di posta. Un mercante che doveva raggiungere un porto del Mediterraneo pianificava il viaggio tenendo conto non solo della distanza, ma anche delle condizioni delle strade, della disponibilità di ripari notturni e dei tempi necessari per attraversare passi montani o guadare fiumi.
Come il terreno e le stagioni plasmavano gli spostamenti nell’antica Roma
Gli algoritmi di Itiner-e incorporano questi fattori, offrendo simulazioni realistiche che vanno oltre la pura curiosità per diventare veri e propri strumenti di ricerca storica. La piattaforma include anche informazioni sulle condizioni medie dei tracciati: alcuni tratti erano perfettamente pavimentati, altri sconnessi o soggetti a inondazioni stagionali. Questa variabilità incideva significativamente sui tempi di percorrenza e sulle scelte strategiche di chi doveva organizzare spostamenti di truppe o rifornimenti. Per la prima volta, questi elementi possono essere valutati in modo integrato e visualizzati su una mappa interattiva che rende tangibile la complessità della logistica romana.
Non solo terra: anche il mare diventa navigabile
L’Impero Romano non si sviluppava soltanto lungo direttrici terrestri. Mari e fiumi costituivano vie di comunicazione fondamentali, spesso più rapide ed economiche delle strade. Nella versione avanzata della piattaforma è possibile persino simulare viaggi via mare tra porti come Ostia, Cartagine, Alessandria d’Egitto o Brindisi. Valutando al contempo, tempi di navigazione influenzati da venti stagionali e correnti documentate nelle fonti antiche. Le rotte marittime inserite nel sistema tengono peraltro conto dei punti di approdo documentati, dei periodi dell’anno più favorevoli alla navigazione e dei rischi legati alle condizioni meteorologiche. Nel mondo romano, la navigazione si interrompeva quasi completamente durante l’inverno per riprendere in primavera, un ritmo che condizionava fortemente commerci e campagne militari. Itiner-e restituisce questa dimensione temporale, permettendo di capire come il calendario influenzasse scelte apparentemente semplici come decidere quando partire.
Uno strumento per studiosi, studenti e appassionati
Itiner-e è una risorsa preziosa per comprendere come allora la mobilità abbia plasmato la connettività, l’amministrazione e persino la trasmissione di malattie nel mondo antico. Il sistema stradale dell’Impero Romano fu essenziale per strutturare il movimento di persone, beni e idee e per sostenere il controllo del potere. Eppure, nonostante secoli di ricerca, la sua cartografia rimane incompleta e le fonti sono scarsamente integrate tra loro. Per gli archeologi e gli storici, la possibilità di confrontare diverse fonti antiche – come la celebre Tabula Peutingeriana, una mappa stradale medievale che copia un originale romano – con rilevazioni moderne offre occasioni preziose di verifica e approfondimento. L’approccio è open source: chiunque può accedere gratuitamente ai dati, utilizzarli per ricerche o progetti educativi, contribuendo così a una conoscenza collettiva e in continua evoluzione.
Un’Europa unita dalle strade imperiali
Alla fine, ciò che rende Itiner-e uno strumento così intrigante non è solo la tecnologia o la mole di dati raccolti, ma la capacità di far rivivere storie dimenticate. Ogni strada mappata racconta di soldati in marcia verso frontiere remote, mercanti che trasportavano spezie e stoffe preziose, pellegrini diretti verso santuari famosi, funzionari imperiali che percorrevano l’impero per garantire l’ordine e la riscossione delle tasse. Navigare attraverso questa rete digitale significa riscoprire quanto il mondo antico fosse mobile e interconnesso, sfatando il mito di epoche isolate e statiche. I romani, infatti, avevano costruito un sistema di comunicazioni efficiente che permetteva a informazioni, merci e persone di circolare con una velocità sorprendente per gli standard dell’epoca.
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