(Adnkronos) – Donald Trump celebra il passaggio all’Onu della risoluzione americana su Gaza come “un momento storico”. In un post su Truth dopo il voto al Palazzo di Vetro, il presidente degli Stati Uniti ha scritto: “Congratulazioni al mondo per l’incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che riconosce e approva il consiglio di pace, che sarà presieduto da me e comprenderà i leader più potenti e rispettati di tutto il mondo. Questo voto passerà alla storia come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a un’ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!”
Quindi Trump ha ringraziato l’Onu e tutti i Paesi membri del Consiglio, citandoli uno a uno: Cina, Russia, Francia, Regno Unito, Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Corea del Sud, Pakistan, Panama, Sierra Leone, Slovenia e Somalia”. E “grazie anche ai Paesi che non siedono nel Consiglio, ma che hanno fortemente sostenuto l’iniziativa, tra cui Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell’Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Giordania”. Infine il presidente ha anticipato che “i membri del board of peace e molti altri annunci entusiasmanti saranno resi noti nelle prossime settimane”.
Anche Israele plaude al piano Trump. In una serie di post sull’account del premier israeliano si legge: “Plaudo al presidente Trump ed al suo team. Il coraggio e il sacrificio dei nostri coraggiosi soldati, insieme agli sforzi diplomatici del presidente, ci hanno aiutato a riportare a casa gli ostaggi. Credo che il suo piano porterà pace e prosperità, perché prevede il disarmo totale (di Hamas) e la deradicalizzazione di Gaza”. Non solo: “In linea con la visione del presidente Trump, ciò porterà a un’ulteriore integrazione tra Israele e i suoi vicini, nonché all’espansione degli Accordi di Abramo”. E, conclude l’ufficio del premier, Israele “estende la sua mando in pace e prosperità a tutti i nostri vicini, chiedendo loro di normalizzare i rapporti con noi e di unirsi a noi per cacciare Hamas e i suoi sostenitori dalla regione”.
Dopo il voto all’Onu, per il quale ha espresso “soddisfazione”, l’Autorità palestinese sollecita l’attuazione “immediata” della risoluzione americana, che prevede la creazione di un ‘consiglio per la pace’ e il dispiegamento di una forza internazionale a Gaza, con l’obiettivo di un ritiro “completo” delle truppe israeliane. In un comunicato rilanciato dall’agenzia Wafa, l’Autorità palestinese di Mahmoud Abbas ha sottolineato la necessità che la risoluzione venga attuata “immediatamente sul terreno” allo scopo di garantire “il ritorno alla normalità” e la protezione della “nostra popolazione nella Striscia di Gaza”, facilitando la ricostruzione e “bloccando il processo di indebolimento della soluzione dei due stati”.
Nella nota, “lo Stato di Palestina esprime poi la sua piena disponibilità a cooperare con l’amministrazione statunitense, i membri del Consiglio di sicurezza, gli Stati arabi e islamici, l’Unione Europea e i suoi Stati membri, le Nazioni Unite al fine di garantire l’attuazione di questa risoluzione in modo da porre fine alle sofferenze del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est, e promuovere il percorso politico che porta alla pace, alla sicurezza e alla stabilità tra palestinesi e israeliani, sulla base della soluzione dei due Stati fondata sul diritto internazionale e sulla legittimità internazionale”. Infine, l’Autorità palestinese ribadisce “la propria disponibilità ad assumersi pienamente le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza, nel quadro dell’unità del territorio, del popolo e delle istituzioni, considerando la Striscia parte integrante dello Stato di Palestina”. E’ messo nero su bianco in un rapporto il ‘no’ delle forze israeliane (Idf) alla vendita da parte degli Usa di moderni F-35 all’Arabia Saudita.
Forti obiezioni sono contenute nel documento di cui ha dato notizia per primo il sito di notizie israeliano Ynet, in relazione ai timori che simili sviluppi possano intaccare il vantaggio militare di Israele nella regione. E’ questa, secondo la testata, la posizione dell’Aeronautica militare israeliana chiarita in un documento consegnato domenica alla leadership politica di Israele. Le Idf hanno confermato di aver “presentato le loro posizioni sulla questione alla leadership politica”, scrive anche il Times of Israel.
“Venderemo gli F-35 all’Arabia Saudita”, ha detto ieri dallo Studio Ovale Donald Trump che oggi incontra alla Casa Bianca il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, in visita negli Stati Uniti per la prima volta dal 2018. Secondo il documento ottenuto da Ynet, la superiorità aerea di Israele – un punto su cui gli israeliani hanno spesso insistito – dipende dall’accesso esclusivo a velivoli stealth di quinta generazione. E, avverte anche il testo, se Riad acquistasse nuovi F-35 da Lockheed Martin ci sarebbero inevitabilmente ripercussioni sulle linee di produzione con un impatto sugli ordini israeliani.
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